Couto Mia

Veleni di Dio, medicine del diavolo

Un libro che sia un buon libro, a mio avviso, deve contenere una storia interessante ma deve anche essere stato scritto in maniera brillante, densa e seducente. Ecco, "Veleni di Dio, medicine del diavolo" è proprio così. Attrae ed affascina come tutti i buoni libri. Di Mia Couto non avevo mai sentito parlare. Scopro che si tratta di uno dei migliori scrittori contemporanei in lingua portoghese. E' nato in Mozambico, una ex colonia africana del Portogallo, ed è per questo che, probabilmente, nel suo libro ha sapientemente iniettato un po' d'Europa e un po' di Africa attraverso frasi fulminee e scarne che tratteggiano figure ammalianti, frammentate di ironia, tragedia, magia ed inganno. Ad...CONTINUA...

Nalbone Daniele, Russo Spena Giacomo

Ripuliti

“Pronto, so’ Fabio de Roma e  ve volevo dì che so’ un fascio da panico!”. Inizia così il libro  “Ripuliti. Postfascisti durante e dopo Berlusconi”, con la frase di un finissimo ascoltatore di Radio Radicale che in quei giorni -  era il 1993 al tempo del ballottaggio tra Rutelli e Fini -  aveva lasciato aperti i microfoni e mandava nell’etere deliri di ogni risma. Già il titolo “Ripuliti” non presuppone una particolare benevolenza verso la destra dei neofascisti che, in parte diventati post-fascisti, hanno colto l’opportunità, dopo anni di ghetto, di arrivare nelle stanze del potere: sono frammenti del complicato percorso che, dopo Tangentopoli e in collaborazione con Silvio Berlusconi, ha portato...CONTINUA...

Améris Jean-Pierre

Emotivi anonimi

Una delle tendenze intime più occultate o dissimulate, per uomini e donne di qualsiasi d’età, è quella di agire preoccupandosi del giudizio altrui. Cercare un modo, il più possibile accettato dall’altro, di modificare in maniera socialmente più giustificabile i propri comportamenti pubblici, fino a nascondere del tutto i più imbarazzanti tic, le più ingombranti manie. Anche l’essere umano più sicuro in apparenza non è esente da questo moto spontaneo di protezione di sé rispetto al giudizio esterno, pubblico ma non sempre manifesto, che ci investe improvviso e che sovente mette a rischio la nostra salute emotiva. Figuriamoci coloro che vivono un’emotività precaria...CONTINUA...

Ford Jamie

Il gusto proibito dello zenzero

Non mi sorprenderebbe affatto che, tra qualche tempo, "Il gusto proibito dello zenzero" divenisse un film. Una di quelle pellicole hollywoodiane da lancio planetario capaci di smuovere e spingere commosse platee di lettori ad entrare in una sala cinematografica per controllare che le immagini girate somiglino almeno un po' a quelle che loro hanno immaginato leggendo il libro. Oppure a smuovere e spingere gruppetti di non-lettori a comprare il romanzo per controllare se la storia scritta somigli almeno un po' alle sequenze viste sul grande schermo. "Il gusto proibito dello zenzero" è uno di quei libri che mi sono stati passati a scatola chiusa. Una sorta di regalo di un regalo, per intenderci...CONTINUA...

Pietrangeli Enrico

Mezzogiorno del’anima

“Del dolore scelsi il percorso/ e non più di sopire il cuore/ d’incompiuto sentire svanire”. (Incipit) L’ultima raccolta poetica di Enrico Pietrangeli – che esce quattro anni dopo “Ad Istanbul tra pubbliche intimità” – è breve e intensa. Raccoglie sia testi composti in concomitanza di un tour ciclistico, il CicloInVersoRoMagna 2011CONTINUA...

Tordo João

Il buon inverno

Ci sono un portoghese, un italiano e un inglese... È una barzelletta? No, se fosse una barzelletta ci sarebbero un tedesco, un italiano e un francese... O un tedesco, un francese, un italiano... Che è la stessa cosa. Già, cambiando l'ordine degli addendi... Et cetera. Dicevo: Ci sono un portoghese, un italiano e un inglese, tutti e tre sono scrittori. Il portoghese sta male, è depresso, gli piace guardare il Dr. House e si sente come lui, compreso il bastone. L'italiano è un entusiasta, vuole arrivare, vuole vivere, vuole divertirsi, vuole gettare sassi e vedere i cerchi che si formano sulla superficie dell'acqua. L'inglese è il talentuoso di successo, quindi non solo talentuoso. Tra l'italiano...CONTINUA...

Cazzato Giampiero

Il custode

Prima di aver letto “Il custode” non conoscevo il giornalista e scrittore Giampiero Cazzato e quindi davvero non saprei dire se la sua recente collaborazione a quotidiani e periodici dell’area di sinistra antagonista, ora extraparlamentare, risponda in pieno alle sue idee politiche e i suoi articoli abbiano o non abbiano mostrato una particolare ortodossia falce e martello. Certo è che questa ortodossia non appare presente nel “Custode”, il libro che è biografia politica di Giorgio Napolitano ed anche sintesi, fino al novembre 2011, dell’attività di Presidente della Repubblica alle prese con la crisi istituzionale, la crisi economica e le parole in libertà dei nostri onorevoli. Cazzato sicuramente...CONTINUA...

Cavina Cristiano

Nel paese di Tolintesàc

La mitologia non è sempre e non è necessariamente legata a divinità e creature affini. La mitologia, qualche volta, nasce dalla mente e dai ricordi di una nonna che irriga l'infanzia del nipote con racconti e personaggi incredibili. E così basta poco al nipote per immaginare e trasferire tante e tali figure ed accadimenti in un cosmo fatto di eroi, avventure e sogni. Ed è per questo che leggere "Nel paese di Tolintesàc" ha significato tornare nel paese di Cavina e nella casa della sua infanzia. Un viaggio spazio-temporale tra facce che ho potuto facilmente immaginare e vite che sanno fondare, ancora una volta, una epopea minima ma memorabile. Nonna Cristina è esistita davvero ed era la nonna...CONTINUA...

Vanderbeke Birgit

Sweet Sixteen

La scrittura della Vanderbeke è la cosa che ho apprezzato di più di "Sweet Sixteen" perché è incisiva, immediata e asciutta. Proprio come piace a me. Non si dilegua in fronzoli narrativi tanto accattivanti quanto inutili, ma sa procedere con una schiettezza che vorrei poter trovare altrove e, di sicuro, più di frequente. "Sweet Sixteen" è stato pubblicato per la prima volta in Germania nel 2005. La Del Vecchio lo ha tradotto e portato in Italia nel 2008. E' un romanzo che si addentra in quell'universo magmatico ed impalpabile che è l'adolescenza, un complesso pianeta fatto di linguaggi, mode, forzature e seduzioni che tutti abbiamo vissuto e che...CONTINUA...

Twain Mark

Lettere dalla Terra

“Lettere dalla Terra” è probabilmente il Mark Twain che non ti aspetti. A fronte delle “Le avventure di Huckleberry Finn”, “Tom Sawyer”, “Il principe e il povero”, “Un americano alla corte di re Artù”, le opere più famose dello scrittore americano e nello stesso tempo considerate tra quelle più adatte ad un pubblico di bambini o ragazzi, parte dei lettori avranno  pensato ad un Twain quasi come una versione maschile della maestrina dalla penna rossa. Ed invece niente di più sbagliato. Dalla biografia di Twain, con i suoi esordi da umorista, le sue posizioni antimperialiste (fu membro attivo della Anti-Imperialist League), si coglie semmai uno scrittore che subì anche non pochi ostracismi e periodi...CONTINUA...