Categoria: Letteratura

Russo Pippo

Il tempo nuovo (?) di Matteo Renzi

Lo ricordiamo ancora una volta, anche se immagino molti se ne siano accorti: le librerie più fornite hanno uno scaffale tutto dedicato a Silvio Berlusconi. Sono pubblicazioni che per lo più si occupano di inchieste penali e di comportamenti politici (politici?) ai confini della realtà. Probabile quindi che l’ex premier badante rimanga ancora per lunghi anni recordman quanto a libri dedicati, ormai genere a cavallo tra sociologia e noir; ma intanto c’è un altro politico che si piazza stabile alle sue spalle, con tutta l’intenzione di superare il maestro: Matteo Renzi. Monografie dedicate al giovane...CONTINUA...

Rinaldi Niccolò

Shoah, Ruanda. Due lezioni parallele

“Shoah, Ruanda” è un piccolo libro, dalle dimensioni quasi di un opuscolo, ma con contenuti tali da consentire qualche risposta ad interrogativi tutt’altro che retorici. Scriveva Primo Levi nel suo “I sommersi e i salvati”: “E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire. Può accadere, e dappertutto. Occorre quindi affinare i nostri sensi, diffidare degli incantatori, da quelli che dicono belle parole non sostenute da buone ragioni”. E difatti appena venti anni fa il “mai più”, monito del dopo Shoah, è stato messo pesantemente in discussione dall’ennesimo...CONTINUA...

Merlini Paolo, Silvestri Maurizio

Dove comincia l’Abruzzo

Il sottotitolo “due terranauti in autobus tra saperi e gusto” poteva far pensare ad una sorta di evoluta guida slow food, magari con l’aggiunta di qualche consistente excursus culturale. In realtà “Dove comincia l’Abruzzo”, pur non estraneo alla filosofia di Carlo Petrini, è molto di più e lo capiamo da subito leggendo la breve e appassionata prefazione di Renzo Paris “Il viaggiatore incantato”, dove si evocano suggestioni letterarie da Antonio De Nino a Flaiano. Quindi parlare in questo caso di “letteratura di viaggio”, anche in presenza di diverse pagine dedicate all’enogastronomia abruzzese...CONTINUA...

Pásztor Susann

Un favoloso bugiardo

Ecco come sdrammatizzare una visita a Buchenwald che, in linea di massima, non dev'essere propriamente uno spasso. Basta andarci con un gruppetto sguarnito e borbottante di familiari scelti possibilmente per festeggiare il centesimo compleanno di un presunto sopravvissuto che, oltre a aver raccontato la propria vita in versioni contraddittorie e fantastiche, ha pure lasciato nel mondo cinque figli avuto da donne diverse. Il "favoloso bugiardo" contenuto nel titolo del libro d'esordio della non proprio giovanissima scrittrice in lingua tedesca (ma d'origine ungherese) Susann Pásztor risponde al...CONTINUA...

Glaser Paul

Ballando ad Auschwitz

Paul Glaser non è uno scrittore di professione. Eppure, come fanno in tanti, ha scritto un libro: "Tante Roosje" tradotto in Italia con "Ballando ad Auschwitz". Un libro che è, nel contempo, un diario, un romanzo, una biografia e un memoriale. Al centro di "Ballando ad Auschwitz" c'è il racconto in prima persona di zia Rosie, sorella di suo padre, ma c'è anche la scoperta del misterioso passato personale e familiare di Paul Glaser. Un segreto in cui Paul è inciampato quasi per caso quando qualcuno gli ha fatto notare che il suo cognome non era tipico dell'Olanda, il suo Paese natale, ma ebreo e...CONTINUA...

Cantarella Eva

Ippopotami e sirene. I viaggi di Omero e di Erodoto

Un confronto tra l’Odissea di Omero e le Storie di Erodoto potrebbe far pensare a qualcosa di particolarmente impegnativo, forse inavvicinabile per un lettore non specialista in letteratura e storia antica. In realtà Eva Cantarella, con “Ippopotami e sirene”, ha affrontato l’argomento in maniera molto intelligente: la chiarezza e il linguaggio divulgativo di questo saggio breve non fanno venire meno profondità di pensiero e contenuti. Giusto sottolinearlo da subito perché non capita spesso, anche se si parla di docenti universitari di fama internazionale. Non che Omero ed Erodoto qui ci vengano...CONTINUA...

Bernardini Giorgio

Chen contro Chen. La guerra che cambierà Prato

Avevamo già letto molte inchieste su Prato e sulla Chinatown italiana, quella che per intenderci parte da San Donnino e arriva sulle rive del Bisenzio. Tutte più o meno evocavano lo sfruttamento dei cinesi da parte della Triade oppure pratiche misteriose tipo le sepolture clandestine e conseguente immortalità formale di altri connazionali d’oriente. Diverso approccio col libro di Giorgio Bernardini, giornalista del Corriere Fiorentino e laureato in sociologia. Il retaggio accademico avrà avuto forse il suo peso, tant’è che “Chen contro Chen” si presenta, malgrado lo stile estremamente scorrevole...CONTINUA...

Ignazi Piero

La fattoria degli italiani

Riformismo, crescita, liberalismo, liberismo, giustizialismo, garantismo, da tempo sono diventati termini buoni per tutti gli usi. Il motivo? Probabilmente per colpa di una stampa che ha abdicato alla sua funzione ed anche a causa di eletti ed elettori che si meritano a vicenda. Tra le parole abusate, ormai lo sappiamo bene, c’è anche “populismo”. Proprio per questa ragione “La fattoria degli italiani. I rischi della seduzione populista” del politologo Piero Ignazi, ci è sembrato colmare una lacuna. Intendiamoci: è un piccolo libro, sostanzialmente una raccolta di articoli pubblicati tra il 2008...CONTINUA...

Iantosca Angela

Onora la madre. Storie di ‘ndrangheta al femminile

Ho già letto di 'ndragheta negli anni scorsi. Una buona immersione nel tema è avvenuta grazie ad un paio di libri di Nicola Gratteri ed Antonio Nicaso, noti esperti in materia. Cosa facciano le donne dentro la 'ndrangheta, però, non era ben chiaro. L'argomento, di solito, viene appena sfiorato. Il libro di Angela Iantosca, che fa costantemente riferimento a verbali, documenti, tradizioni, rituali, testimonianze, parole e atti giudiziari, è invece interamente dedicato al fenomeno e spiega la 'ndrangheta partendo dalle storie e dalle figure di donne che, inevitabilmente, popolano e servono le 'ndrine...CONTINUA...

Terranova Annalisa

Vittoria. Una storia degli anni Settanta

“Fu la fedeltà alle narrazioni ascoltate a casa a portarla in mezzo agli scomposti anni Settanta, con un bagaglio di pochissime, incrollabili certezze: bisognava essere diversi. Aspettava l’ingresso al liceo come fosse un lasciapassare per la politica vera, quella dei ragazzi che aveva visto in piazza, quella degli slogan gridati nei megafoni, quella che ai suoi compagni di scuola media non interessava, quella che interessava solo a lei e a pochi altri, che lei s’immaginava come migliori, avvolti da un’aureola di eroismo, solo perché non scappavano davanti...CONTINUA...