Categoria: Letteratura

Fonseca Rubem

E nel mezzo del mondo prostituto, solo amore pel mio sigaro ho tenuto

Prima di avere tra le mani il libro di Rubem Fonseca “E nel mezzo del mondo prostituto, solo amore pel mio sigaro ho tenuto” ignoravo esistesse un genere letterario autonomo detto “brutalismo”, inaugurato proprio dallo scrittore brasiliano. Conoscevo semmai lo stile architettonico “brutalista”, ovvero qualcosa di volutamente grezzo, robusto, vigoroso. In attesa di capire meglio la genesi letteraria di questo termine, al momento il “brutalista” Rubem Fonseca, quanto meno leggendo il suo noir edito dalle Edizioni dell’urogallo, non mi è sembrato affatto voler riprodurre sulla carta stampata quel...CONTINUA...

Gianotti Maurizio

La Tv al tempo del web 2.0

Maurizio Gianotti, a leggere bene il suo curriculum, è uno che di televisione ne capisce, non fosse altro che, dopo essere stato autore di noti programmi, adesso è pure impegnato ad insegnare teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo. Il suo “La Tv al tempo del web 2.0”, immagino senza pretese di particolare completezza, è quindi frutto di un’osservazione non meramente accademica ma nata proprio all’interno degli studi televisivi e in quelle stanze dove si inventavano i futuri grandi successi televisivi. E spesso le grandi oscenità che hanno mandato definitivamente in pappa il cervello dei...CONTINUA...

Diamanti Ilvo

Gramsci, Manzoni e mia suocera

Poco più di cento pagine sono state sufficienti ad Ilvo Diamanti, col suo stile un po’ rap e totalmente privo di fronzoli, per rispondere a una domanda per niente banale ma che molti di noi in questi anni si sono fatti: perché i cosiddetti esperti sbagliano le previsioni politiche? Finalmente il  politologo che, con una punta di necessaria perfidia, ha indagato i motivi per cui tanti suoi stimati colleghi non ne azzeccano una. In questi anni di “Seconda Repubblica”, nei quali, tra i cosiddetti esperti, sembrava questione prioritaria se il centrosinistra dovesse avere il trattino o meno, onestamente...CONTINUA...

Baker Nicholson

L’antologista

Al centro della candida copertina de "L'antologista", dello scrittore statunitense Nicholson Baker, c'è una prugna. A primo impatto ho pensato fosse un dettaglio divertente, poi mi sono chiesta che senso avesse. La risposta l'ho trovata a pagina 67: "Così chiamo una poesia che non rima: una prugna. Noi che scriviamo e pubblichiamo le nostre prugne senza rime non siamo poeti, siamo pruni. O prugnai. E alcune prugne possono essere ottime - migliori di qualsiasi cosa vi possa capitare di leggere, ovunque. La poesia di James Wright disteso sull'amaca nella fattoria Duffy è una prugna, e lui è un...CONTINUA...

Mara Wil

The Gemini Virus

E’ probabile che la lettura di “The Gemini Virus” non abbia aggiunto molto al mio bagaglio di conoscenze in letteratura. Ho però scoperto che il “thriller apocalittico”, da sottogenere poco frequentato, negli anni, soprattutto negli Stati Uniti, ha conosciuto un crescente successo. A quanto pare anche grazie al contributo di Wil Mara che appunto, a cominciare dal suo “Wawe” (ancora inedito in Italia), si è specializzato in “disaster fiction. Ora la Gargoyle, ben intenzionata a diversificare l’offerta (e i generi) della sua collana “Extra”, ha scelto Mara, qui al suo primo libro in lingua italiana...CONTINUA...

Romeo Rosario

Italia mille anni

Bene ha fatto la Rubbettino a riproporre quattro scritti di Rosario Romeo, studioso prestigioso ed esponente di una cultura liberale in Italia, anche e soprattutto nel campo accademico, emarginata da quelli che un noto giornalista – oggi purtroppo privo di lucidità -  ha definito “i gendarmi della memoria”. I quattro saggi (“Italia mille anni”, “Idea e coscienza di nazione fino alla Prima guerra mondiale”, Nazione e nazionalismo dopo la Seconda guerra mondiale”, Croce e l’Europa”),  hanno visto la luce grazie alle sollecitazioni di Giovanni Spadolini che nel 1981 era curatore della collana Quaderni...CONTINUA...

Grugni Paolo

La geografia delle piogge

Mi è successo, parlando di questo romanzo una volta terminata la lettura, di dire: È un libro che si divora. La prosa veloce e scorrevole, i capitoli brevi, le azioni che si susseguono velocemente, tutto contribuisce a che il lettore si immerga nelle trame e sottotrame, con una pagina che tira l'altra come fossero ciliegie, e intorrempere diventa non scontato, sei lì che volti pagina e magari ti dici: Ora smetto, ora devo andare, ora devo dormire, ora faccio altro. Ti ritrovi invece con gli occhi ancora piantati sulle lettere, sulle parole, sulle frasi, e il rischio diventa di farne indigestione...CONTINUA...

Mazzucco Melania G.

Lei così amata

Il 15 novembre 2012 ricorrono esattamente settanta anni dalla morte di Annemarie Schwarzenbach. Mi è venuto in mente nel momento in cui ho terminato la lettura di "Lei così amata" di Melania Gaia Mazzucco. Mi fa piacere essere arrivata ad Annemarie Schwarzenbach e parlare di lei proprio in corrispondenza di questa data. Un puro caso, è vero, ma pur sempre sorprendente e gradevole. Il nome della Schwarzenbach aveva attirato la mia attenzione durante la lettura di "Vita", altro romanzo della Mazzucco, all'interno del quale l'autrice...CONTINUA...

Vargas Llosa Alvaro

Il mito Che Guevara e il futuro della libertà

Il titolo “Il mito di Che Guevara e il futuro della libertà” non deve trarre in inganno. Alvaro Vargas Llosa ha voluto dire la sua sul rivoluzionario argentino, regalandoci un necessario pamphlet, chiaramente senza pretese di completezza storica, ma prendendo spunto dall’analisi di certi miti fasulli per poi ampliare le sue riflessioni sulla sorte dei principi di libertà politica ed economica presenti nell’America latina Sono tre i saggi presenti nel libro, dai titoli molto eloquenti: “La macchina assassina. Che Guevara: da campione del comunismo a gadget del capitalismo”; “Il liberalismo dell’America...CONTINUA...

Da Rold Alessandro

Lega Spa

I tempi di “Roma ladrona” non sono lontani, eppure in pochi mesi, in quelle vallate del nord dove era tutto un inneggiare alla purezza della razza padana (forse si riferivano a dei bovini?), molto è cambiato. Bossi, che già sapevamo parecchio rincoglionito, è stato ufficialmente pensionato, il suo cerchio magico si è rivelato piuttosto come una banda di allegri magnaccioni, le urla belluine rivolte ai ladri sudisti si sono attenuate non poco di fronte alla scoperta che i meridionali ‘ndranghetisti avevano colonizzato la Padania col pieno assenso di alcuni storici esponenti della Lega. Insomma uno...CONTINUA...