L’eccidio della Divisione Acqui ovvero una vicenda paradigmatica per l’intreccio di politica, storiografia, realpolitik, amnesie ideologiche. Cefalonia 1943: la Acqui dopo l’annuncio dell’armistizio (8 settembre), si trovò isolata.
Tutti i tentativi di mettersi in contatto con la XI armata caddero nel vuoto: confusione totale e clima di “rompete le righe”. Il 10 settembre giunse l'ultimatum: era l’ordine di consegnare le armi ai tedeschi, senza condizioni.
Si prospettavano tre possibilità: 1) continuare la lotta contro l’antico nemico, greci ed inglesi; 2) combattere contro i tedeschi; 3) cedere...CONTINUA...
Inoue Yasushi aveva già 42 anni quando venne pubblicato “Il fucile da caccia”, il libro del suo esordio come narratore. Era il 1949.
“Il fucile da caccia”: romanzo epistolare raffinato, elegante, profondo. Una lettura fluida ed interessante, di quelle da non farsi mancare.
La vicenda ha inizio con la pubblicazione di una poesia, “Il fucile da caccia”, per l’appunto, sulle pagine della rivista “Amico del cacciatore”, modesto bollettino dell’Associazione venatoria giapponese. Un breve componimento ispirato all’incontro del poeta con un cacciatore durante una passeggiata invernale sul...CONTINUA...
IL TITOLO
Buskashì è il gioco nazionale afgano: due squadre di cavalieri si contendono la carcassa di una capra decapitata. E’ un gioco privo di regole: basta impossessarsi della carcassa. In questa vicenda, è l’Afganistan l’oggetto del contendere, un paese e un popolo sconvolti dalla guerra.
VIAGGIO DENTRO LA GUERRA
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“Nessuno meglio che Tabarī, devoto musulmano sunnita, può rivelarci come le due civiltà religiose, che oggi si combattono miseramente, siano sorte l’una sull’altra, avviticchiate come due alberi che uniscono le loro radici. L’Islam adottò con amore le grandi figure dell’Antico Testamento: Adamo, Abramo, Giuseppe, Mosè, Salomone: se ne impadronì, le ritoccò, le trasformò; e ora abbiamo la sensazione che gli uomini abbiano ascoltato due volte la stessa musica – sempre la stessa musica, la seconda volta orchestrata così diversamente da incantarci con il suo splendore...CONTINUA...
ALEF, BET, GHIMEL……..
“L’uomo biblico, e l’ebreo sempre, crede – non spera – che ciò che tarda avverrà. Di questa fede, il giubileo è un segno, anzi una parabola”. (p.140)
Con queste parole si conclude...CONTINUA...
VICENDE EDITORIALI
“Ultimo viene il corvo” contiene trenta racconti brevi scritti da Calvino tra l’estate del 1945 e la primavera del 1949, usciti in buona parte su giornali. La prima edizione uscì nel 1949 per Einaudi insieme a una scheda bibliografica realizzata quasi certamente da Pavese. Successivamente Calvino scelse venti di questi brani per inserirli nella raccolta più vasta intitolata “I Racconti”.
Nel 1969 fu la volta di una nuova edizione...CONTINUA...
Non sono in grado di affermare se l’ultima fatica letteraria di Karol Wojtyla “Memoria e Identità. Conversazioni a cavallo dei millenni” si possa in qualche modo considerare una sorta di testamento spirituale, espressione vaga che sa tanto di luogo comune.
Rimane il fatto, incontestabile, che il libro, al di là dell’evento editoriale proprio dello scritto di un Pontefice, vuoi per i grandi temi della Storia, filosofici, politici, vuoi per gli inevitabili spunti di riflessione, farà discutere ancora a lungo.
La forma letteraria scelta dai curatori è quella della conversazione, forse al fine di...CONTINUA...
El pan ed sèira, l’è bon admàn. Il pane di ieri è buono domani.
Proviene un grande senso di pace – lo stesso che si respira a Bose – da queste pagine di Enzo Bianchi, che della Comunità Monastica di Bose è il priore e il fondatore.
È come se padre Enzo invitasse alla sua tavola i lettori e raccontasse loro, con la sua voce profonda, i ricordi della sua infanzia e giovinezza, dei suoi genitori, delle persone più significative per la sua formazione, condividendo così una sua dimensione più familiare e intima....CONTINUA...
Un piccolo libro su un argomento scomodo. Concreto. Dove il tema viene affrontato senza filtri letterari, ma partendo dall’esperienza umana e rifacendosi al messaggio cristiano.
Nella letteratura i riferimenti alla malattia, alle nevrosi soprattutto, non mancano: trasfigurati nei romanzi, non cessano di essere interessanti.
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Un piccolo libro che è un concentrato di studio, conoscenza, approfondimento, interiorizzazione e attualizzazione dei testi. È una lettura antropologica e insieme teologica della Bibbia quella che Luciano Manicardi riesce a realizzare in poche pagine, ma essenziali, senza orpelli o retoriche, dove ogni vocabolo ha il suo giusto valore e nessuno è in eccedenza. Un uso parsimonioso e diretto della parola che spiega, enuncia, confronta i testi per delineare la concezione del corpo all’interno della Bibbia.
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