Categoria: Altri Mondi

Kipnis Alexander

Omaggio ad Alexander Kipnis

Non vi saprei dire se la causa siano stati i troppi omogeneizzati agli estrogeni e/o la carenza di insegnanti di canto competenti; tant'è che nell'attuale panorama lirico la carenza di autentici bassi profondi, surrogati al più da baritoni corti, è un dato assodato; e chi, vuoi per passione, vuoi per mera curiosità, volesse ascoltare un'autentica voce grave, piena e sonora fino al mi sotto il rigo, troverà molto più materiale (e qualità) andando indietro nel tempo, affidandosi a registrazioni storiche come questa della G.O.P. dedicata ad Alexander Kipnis. Nato a Zitomir (Ucraina) nel 1891, Kipnis...CONTINUA...

Reitman Jason

Juno

Forse è il miglior modo di affrontare le avversità. Quello di prenderle di petto e trasformarle in energia positiva, vitale. È ciò che accade alla 16enne Juno MacGuff, eroina del nuovo cinema americano, allorché si scopre incinta dopo una “prima volta” improvvisa, improvvisata, comunque cercata, fortemente voluta. Cercata e voluta perché l’adolescenza è cosi, è tutta un impulso dionisiaco, è il tempo il cui abbandonare le paure ed osare: per scoprire, e scoprirsi. E Juno scopre che c’è vita in sé, una vita altra che certo disorienta...CONTINUA...

Scorsese Martin

Kundun

Kundun vuol dire “prescelto”, ma anche “presenza”, “oceano di saggezza”, tutti appellativi che racchiudono l’essenza del Budda. Kundun è il Budda reincarnato, il nome che i monaci buddisti tibetani riservano al “Sacro Signore”, il Dalai Lama. Martin Scorsese, dieci anni or sono, a poca distanza temporale dal più hollywoodiano Sette anni in Tibet (diretto dal francese Jean-Jacques Annaud e interpretato da Brad Pitt), propose una più personale, intima e rarefatta chiave di lettura del tempo cruciale del quattordicesimo – e ancora attuale...CONTINUA...

Melchior Lauritz

Arias and duets

Immagino vi sarà capitato di sentire di una fantomatica “epoca d’oro della lirica”. Al di là dell’uso strumentale e commerciale che viene fatto di queste espressioni, non è poi così campato in aria parlare di un periodo splendente e – forse - irripetibile, visto che al tempo furoreggiavano cantanti come Lauritz Melchior, di cui gli attuali interpreti non hanno proprio nulla da invidiare quanto a preparazione musicale e tecnica, ma spesso molto sotto l’aspetto propriamente vocale. Il nostro (Copenhagen 1890 – Los Angeles 1973), “tromba d’argento”, intraprese la carriera canora inizialmente come...CONTINUA...

Corelli Franco

Songs and Arias

E' sempre complicato scrivere qualcosa di coerente e non ripetitivo quando si ha sottomano un Cd come "Song & Arias", con un protagonista d'eccezione come il grande tenore Franco Corelli: alle lodi per l'interprete, quasi sempre inevitabili, si aggiungono, anch'esse frequenti, le perplessità per l'operazione l'editoriale in quanto tale. In parte il concetto è lo stesso di quando qualche (sano) purista ha mostrato pollice verso al trio di Caracalla e relative propaggini canzonettistiche: un qualcosa che di operistico ormai non aveva nulla e dispensava soltanto cattivo gusto a buon mercato....CONTINUA...

Kraus Alfredo

Siboney

Alcuni anni fa, quando il trio dei tenorissimi Pavarotti-Domingo-Carreras furoreggiava (e scassava), solo pochi melomani d.o.c.g. rilevarono un'assenza pesante: quella del quarto tenore, molto più meritevole rispetto ad almeno due dei citati, già bolliti da tempo. Il quarto sarebbe stato Alfredo Kraus. Dico "sarebbe" perché certi spettacoli, dal carattere più circense che musicale, non erano proprio nelle corde del tenore spagnolo: in questo senso l'antitesi di Pavarotti e del pavarottismo, nel gestire la carriera artistica, la vita privata; un altro modo di intendere il divismo: riserbo, tanto...CONTINUA...

Domingo Placido

The Broadway I Love

Non è la prima volta che l'ho scritto e probabilmente non sarà l'ultima: Placido Domingo è uno dei pochi, tra i divi del palcoscenico lirico, che, grazie alla sua musicalità al cubo, e nonostante la sua impostazione vocale, è riuscito a mostrarsi degno della sua fama interpretando musiche che esulano dalla classica in quanto tale; canzoni, tanto per capirci. Stesso discorso riguarda i brani tratti da musical presenti su questo Cd. L'edizione di "The Broadway I Love" nelle mie mani (e orecchie) è una ristampa economica di un album inciso nel 1991 e, come spesso accade, il pedaggio di un modesto...CONTINUA...

Pavarotti Luciano

Ti adoro

"Cari amici, spero di essere ricordato, naturalmente, come cantante d'opera, ovvero rappresentante di una forma d'arte che ha trovato la sua massima espressione nel nostro Paese…sono cresciuto amando tutti i generi musicali e apprezzo molto il mondo pieno di magia della canzone, che dura pochi minuti." I contenuti della breve presentazione a firma di Luciano Pavarotti, contenuta nel booklet del Cd non rappresentano certo una novità: il grande tenore negli ultimi anni non ha mai perso occasione per dimostrare la propria vocazione "pop" nell'avvicinare quel pubblico destinato comunque a rimanere...CONTINUA...

Deep Purple

Concerto for Group and Orchestra

"Quando due mondi si incontrano" diceva, con una buona dose di enfasi, la locandina del concerto avvenuto il 24 settembre 1969 alla Royal Albert Hall di Londra: protagonisti dell'evento furono l'allora giovane band dei Deep Purple e la Royal Philarmonic Orchestra diretta da Sir Malcom Arnold. Una collaborazione pionieristica tra mondi apparentemente, ma solo apparentemente, molto lontani che peraltro non rimase isolata e che negli anni a venire fu motivo ed esempio per altre sperimentazioni musicali, sia da parte degli stessi Deep Purple che di altre band rock. Artefice dell'operazione fu Jon...CONTINUA...

Burton Tim

Sweeney Todd. Il diabolico barbiere di Fleet Street

Tim Burton non finirà mai di stupirci, questo è certo. Se si esclude il trascurabilissimo e poco fantasioso remake de Il pianeta delle scimmie, il regista americano, quanto a originalità di temi - anche gli adattamenti, come nel caso in questione, vivono sempre del suo personalissimo tocco creativo - e sviluppo visivo degli stessi non ha mai deluso chi ama il suo geniale modo di far cinema. Nel caso di Sweeney Todd, il barbiere più sanguinario che si ricordi, l'artista californiano i rischi se li piglia tutti e ancor di più: adatta un musical macabro...CONTINUA...