Come introdurre bambini e ragazzi molto giovani alla visita del sacro bosco di Bomarzo, diventato ormai noto come “Il parco dei mostri”? Un luogo che può dunque suscitare paura con tutte quelle statue stravaganti e quell’atmosfera cupa.

Questo bel libro sapientemente illustrato, edito da Scienze e Lettere, la casa editrice dell’Accademia dei Lincei, è il primo della collana “Terre Incantate”, che vuole far scoprire e rilanciare turisticamente alcuni luoghi italiani avvolti di mistero, fascino e leggenda. Si tratta di creare un turismo preparato, consapevole e desideroso di documentarsi sulla storia di questi posti.

Il libro, opera di Valentina Evangelista e illustrato da Emanuele Carosi, risulta intelligente, colto, di buon gusto, filologicamente preciso e accattivante per bambini e adulti, adattissimo a genitori e insegnanti che vogliano accompagnare i più giovani nella visita al giardino.

Il sacro bosco di Bomarzo è uno dei luoghi più stravaganti della nostra penisola, fu ideato dal nobile Pierfrancesco Orsini, detto Vicino, e da lui commissionato nel 1552 ai principali artisti e architetti del suo tempo. Venne dedicato alla memoria dell’amata moglie Giulia Farnese, morta in giovane età ed è popolato da statue, figure di animali, strane costruzioni, personaggi mitologici, fontane, ma nulla è collocato a caso, Vicino voleva dare un significato simbolico al suo giardino e realizzare probabilmente un percorso filosofico che portasse il visitatore a ritrovare pace e serenità.

Caduto nell’abbandono e nel degrado dopo la morte del suo ideatore, il giardino finì per diventare il “parco dei mostri”, passò alterne vicende, finché nel 1954 fu acquistato all’asta dai coniugi Tina e Giovanni Bettini, che se ne presero cura con passione e lo rimisero in ordine.

Nel libro, ad introdurci nel bosco sono due fratelli: Aldo, il maggiore e Fiammetta che, curiosando nella soffitta del nonno trovano un portale, ossia un oggetto magico – nel nostro caso addirittura il quadro di Salvador Dalì “Le tentazioni di sant’Antonio”, ispirato a Bomarzo – che permette loro di accedere al giardino. La prima ad attraversare la soglia, in modo del tutto casuale, è Fiammetta.

Aldo la segue, preoccupato per la sua sorte e…. inizia il suo fantastico viaggio alla scoperta del bosco e alla ricerca della piccola, che sembra proprio sparita.

Aldo è il nostro piccolo eroe fiabesco, che dovrà affrontare numerosi ostacoli, dovrà vincere le sue paure e crescere. Non sarà solo in quest’impresa, perché troverà alcuni aiutanti magici come Proteo-Glauco, che lo sosterranno nell’affrontare gli oppositori, statue incattivite, in quanto stregate dal perfido Asmodeo (che è poi il nome di demone biblico, presente nel libro di Tobia).

Nel suo percorso Aldo incontra numerose figure mitologiche come Ercole e Caco, le Sfingi, Pegaso, Nike, Giano, Plutone (a proposito come non vedere un richiamo dantesco nelle tre belve divoranti?), sia figure fantastiche come un simpatico draghetto ambientalista fino alla fata Melusina.

La vicenda si riconduce all’eterna lotta tra il bene e il male e si concluderà con la vittoria del bene e una meravigliosa fioritura della natura, che diviene così lo scenario più appropriato per le fantastiche statue.

I versi fatti scolpire dal principe Orsini su alcune sculture accompagnano Aldo nel suo itinerario e le autopresentazioni dei vari personaggi lo introducono nelle loro storie, raccontate con precisione e chiarezza.

Per Aldo e Fiammetta la visita a Bomarzo è diventata un’avventura indimenticabile: può esserlo anche per ogni altro piccolo visitatore, grazie a questa intelligente guida.

articolo apparso su lankelot.eu nell’aprile 2015