Baldanzi Simona

Mugello sottosopra

Tra le ultime pagine del libro di Simona Baldanzi possiamo leggere: “I No Tav non vogliono percorrere la stessa storia del Mugello, non vogliono sopportare l’umiliazione, dopo la devastazione, dell’impunità”. Non so se l’umiliazione possa diventare il sentimento più presente tra coloro che, vuoi perché testimoni, vuoi perché informati delle truffe perpetrate dai sedicenti riformisti favorevoli alle “grandi opere”, si trovano circondati dall’indifferenza e dall’incomprensione dei concittadini e dei media; c’è da pensare semmai che il costante scempio di verità e di soldi pubblici possa condurre a tanto sconforto e ad una civilissima  incazzatura. Sono i sentimenti che si provano a leggere libri...CONTINUA...

Baldanzi Simona

Il Mugello è una trapunta di terra

“Da Barbiana a Monte Sole a piedi. Percorsi di pace tra Toscana e Emilia Romagna” è un libro di Marinella Frascari e Sergio Gardini edito qualche anno fa per i tipi di Tamari montagna edizioni, autentica guida per un trekking sulle orme di luoghi simbolo del nostro paese e della Resistenza. Non a caso un percorso che qualcuno ha denominato il “Sentiero della Costituzione Italiana” e che Simona Baldanzi, indossati i panni fino ad allora inconsueti dell’escursionista, ha portato a termine in sei giorni proprio in compagnia di Marinella e Sergio. Prendendo spunto da questi luoghi familiari, ovvero il Mugello, la breve incursione vicino Fiesole e l’Emilia di Monte Sole, non molto distante da Marzabotto...CONTINUA...

Barbacetto Gianni, Gomez Peter, Travaglio Marco

Mani pulite. La vera storia, 20 anni dopo

“Vent’anni fa si spariva dalla vita politica per un avviso di garanzia. Oggi nemmeno una condanna in Cassazione viene considerata quanto basta (e avanza) per levarsi di torno […] Con il lupo che fa la vittima, e l’agnello già mangiato e digerito da un paese smemorato, ipnotizzato, incapace di ritrovare il bandolo della propria dignità”. Così Michele Serra il 28 agosto 2013 su "Repubblica". Tutto giusto, salvo quella frase iniziale. Pochi tra coloro che vent’anni fa hanno ricevuto un avviso di garanzia, nel pieno delle inchieste sulla corruzione e sui finanziamenti illegali ai partiti, e magari pure condannati o prescritti, sono spariti dalla circolazione. Qualcuno non c’è più per sopraggiunti...CONTINUA...

Baffoni Ella

Il libro nero di Alemanno

«Preside’, magni! », «A Polveri’, magna n’altro poco!», «A Renà, facce vede’ come magna ‘na romana!»(pag. 98). Correva l’anno 2010. La citazione dell’articolo di Aldo Cazzullo dedicato alla cena pacificatrice tra Bossi, Alemanno, Polverini, nel “Libro nero” non ci sta affatto male: una rappresentazione grottesca di un magna magna che da quei gazebo sotto Montecitorio pare proprio si sia estesa da tempo ad altri campi non propriamente gastronomici. Il libro di Ella Baffoni, impietoso pamphlet–instant book, ci racconta appunto di una città crogiolo di speculazioni, nepotismi, cazzate inenarrabili che i poveri romani subiscono ormai da troppo tempo. Dopo i regni controversi, e molto contestati...CONTINUA...

Badaloni Piero

In nome di Dio e della patria. I bambini rubati dal regime franchista

Saranno gli storici a dirci con più precisione quanto la dittatura dei generali argentini sia stata debitrice del franchismo e quali e quante somiglianze vi siano state tra questi due regimi autoritari. Per il momento, almeno su di un argomento dai risvolti agghiaccianti, possiamo affidarci a Piero Badaloni che, come corrispondente Rai da Madrid, ha avuto l’opportunità di indagare sul traffico di neonati rubati ai legittimi genitori. Sapevamo già cos’era accaduto nell’Argentina dei generali: ci furono molte donne che partorirono mentre erano detenute per motivi politici; molte di loro furono uccise, e i loro figli illegalmente affidati in adozione a famiglie di militari o poliziotti. In Spagna...CONTINUA...

Barella Guido

La tortura del silenzio

Paolo Rumiz lo ha definito il Simon Wiesenthal dei crimini del comunismo rumeno ma, leggendo “La tortura del silenzio”, Marius Oprea ci potrà ricordare semmai Mizushima dell’Arpa Birmana, votato a dare degna sepoltura ai commilitoni morti durante la guerra. La storia di Oprea ci viene raccontata da Guido Barella, giornalista del Piccolo, che anni fa conobbe questo strano tipo di archeologo, pressoché sconosciuto in Italia, e da allora, grazie a frequenti viaggi in Romania, ha potuto testimoniare la sua attività: già dissidente al crepuscolo della dittatura di Ceaucescu, ha fondato successivamente l’Istituto per la ricerca sui crimini del comunismo e, con pochi e fidati collaboratori, si dedica...CONTINUA...

Bertante Alessandro

Gli ultimi ragazzi del secolo

Durante la lettura di Gli ultimi ragazzi del secolo ho provato interesse, rabbia, divertimento, curiosità, fastidio, disillusione, partecipazione, mi sono trovato a volte in accordo e altre in disaccordo, e non sono poi molti i libri capaci di farmi qualcosa del genere, al di là del piacere o meno che possa aver avuto leggendo. È un romanzo, autobiografico, che invita al confronto, se non proprio al conflitto, fin dalla copertina, con l'immagine di un ragazzino che guarda fuori campo, chissà cosa, con aria di sfida. Ragazzino che, scopre...CONTINUA...

Stojanović Saša

Var

"Credete forse che io non sappia che razza di deficienti conduce in rovina questo paese? Aspettavo solo voi che me lo sareste venuto a dire con l'uranio e con volantini colorati. Grazie mille per l'aiuto, la spiegazione è stata esaustiva e chiara" (pp.197). Chi parla è Čarli, l'alter ego di Saša Stojanović, secondo quanto riferito da una delle innumerevoli voci narranti - pare siano circa una trentina - presenti in "Var". Parole che da un lato evidenziano quei toni sarcastici che ricorrono frequentemente per tutto il romanzo; e dall'altro lato un atteggiamento di radicale estraneità alle ragioni dei contrapposti schieramenti: la denuncia dei crimini commessi dal regime di Milosevic non contraddice...CONTINUA...

Darby Katy

Il rifugio delle puttane

Come possiamo leggere in appendice a "The Whore Asylum", la letteratura vittoriana, in particolare le opere di Wilkie Collins e di Arthur Conan Doyle, è stata ricordata da Katy Darby come "una continua fonte di ispirazione e di piacere". Una precisazione quasi superflua per un romanzo in gran parte ambientato nell'Inghilterra del 1887 e che, scritto sotto forma di memoriale - anzi, di memoriali - sembra voler imitare il linguaggio austero e misurato dell'epoca. In questo modo l'autrice ha fatto emergere con ancor più evidenza il contrasto tra uno stile che possiamo definire genericamente "classico" e una vicenda costellata di quelle turpitudini e ambiguità che, proprio in era vittoriana, dovevano...CONTINUA...

Balzoni Piero

Come uccidere le aragoste

È andata così: quando seppi che sarebbe uscito il secondo libro di Piero Balzoni sperai che si trattasse di una raccolta di racconti, dato che la sua prima, Animali migratori (Edizioni La Gru, 2011) l'avevo assai apprezzata; quando lessi che era un romanzo rimasi un po' deluso, ma il titolo, Come uccidere le aragoste, mi rincuorava perché nominava animali e dunque segnava una continuità con l'opera precedente. La lettura del testo ha poi rivelato come anche il contenuto prendesse le mosse da Animali migratori per cercare un'evoluzione, una crescita...CONTINUA...