Qualche anno fa, per i tipi di E/O, è stato pubblicato “Ebreo, israeliano, sionista: concetti da precisare” di Abraham B. Yehoshua: un tentativo di schiarire le idee di coloro che non si fanno problemi a mettere nello stesso calderone Israele, la religione ebraica e l’ideologia sionista. È evidente che l’operazione editoriale rappresentava non più che una goccia d’acqua pulita nel mare sporco dell’ignoranza; tanto più se abbiamo presente cosa succede ogni giorno sui social network, sfogatoio dei peggiori e più ridicoli istinti: copia incolla di qualche link di dubbia provenienza ed ecco che diventa realtà pontificare su tutto lo scibile umano e sentirsi legittimati all’insulto più trucido. Anche...CONTINUA...
Sfax, 7 luglio 2014 Ore 23:54
La mattina sono il primo a svegliarsi. Il russo e il turco dormono ancora pacificamente nei letti di fianco al mio, il turco russa leggermente. Mi viene in mente una battuta fantastica sul fatto che nonostante il turco russi, il russo non turchi, ma non ho nessuno nei paraggi a cui dirla per cui non mi resta che ridermela da solo. Esco fuori dal bungalow, mi siedo sulla sedia di plastica davanti all’entrata e faccio colazione con i biscotti del giorno prima, ammirando la tranquillità...CONTINUA...
Il libro di Giampiero Calapà, pubblicato all’indomani degli arresti del “Cecato” e dei suoi compari, è chiaramente quello che si suol dire un “instant book”; e probabilmente, viste le indagini in corso, una nuova edizione di “Mafia Capitale” dovrebbe essere arricchita da parecchie altre vicende di delinquenza e corruzione politica. Ma anche se non fossero in programma altri aggiornamenti c’è da pensare che quanto raccontato riguardo la fogna romana rimarrà anche nei mesi a venire un efficace ritratto dell’Italia renzusconiana. Dicono tutto le parole di Gian Carlo Caselli, autore dell’introduzione: “predicare moralità mentre si praticano favoritismi e illegalità equivale a rafforzare il potere...CONTINUA...
"A con Zeta" (titolo originale "AZ") è un romanzo inconsueto. L'ho trovato stupefacente ma anche grottesco, sproporzionato ma anche cinico, impertinente ma anche molto amaro. In certe scene mi è sembrato di ritrovare tracce di Tarantino, in certe altre un fumettone a tinte forti, in altre ancora è quasi trash. Insomma una mescolanza sicuramente molto stravagante ma, tutto sommato, ben concepita capace di lasciare il lettore costantemente in bilico tra l'ammirazione e il raccapriccio. Alla fine, comunque, penso che Hakan Günday, scrittore di sangue turco nato a Rodi nel 1976, si possa leggere con discreto diletto. E non è proprio un caso che in Turchia, il Paese in cui vive, i suoi libri vadano...CONTINUA...
Le primissime pagine del romanzo di Brian Staveley potrebbero far pensare all’ennesimo fantasy sulle orme di autori ben più famosi: mappa, mondo alternativo, creature mostruose a non finire, e via dicendo. In realtà ci si potrà accorgere presto che “Le spade dell’imperatore”, primo capitolo di una trilogia, non è assimilabile in tutto e per tutto ad ai più noti ed inflazionati high fantasy. Pur in presenza della citata mappa, di un elenco di razze, di dèi antichi e di dèi moderni, il lettore non avrà bisogno di tornare più volte alle pagine iniziali per districarsi tra i tanti nomi orientaleggianti: la stessa struttura del romanzo, dove di capitolo in capitolo si alternano i tre punti di vista...CONTINUA...
Isole Kerkennah 7 luglio 2014 Ore 02:26
Dopo un veloce pranzo non vediamo l’ora di buttarci in acqua, il caldo infatti è intenso. Scopriamo allora una delle peculiarità di Kerkennah e in generale di tutta la costa intorno a Sfax: l’acqua non diventa mai più profonda di un metro e mezzo. Camminiamo per almeno quattrocento metri verso il mare aperto ma possiamo ancora stare tranquillamente in piedi. Qualcuno di noi scherzando propone di ritornare a Sfax a piedi. Il fondale è a tratti spoglio e a tratti coperto...CONTINUA...
Come i miei precedenti articoli dal titolo “Viaggio nel cuore della Tunisia”, gli eventi riportati nel seguente reportage risalgono all’estate 2014 quando trascorsi due mesi in Tunisia, più precisamente a Sfax, la seconda città del paese per numero di abitanti. Meno famosa delle turistiche Tunisi, Monastir, Djerba o Hammamet, Sfax ha la reputazione di essere...CONTINUA...
All'inizio c'è questa bambina con i cuginetti, lui e lei, in una casa di montagna: è la sera di un giorno di festa e sono nello stesso letto, i più piccoli chiedono storie alla più grande prima di addormentarsi e lei racconta, racconta, e poi si stufa, ma loro fanno altre richieste e così lei prende Pinocchio e la sua impiccagione (quanto possono essere sottili i bambini) e
“Sì, anzi no. Ti ho mentito. È vero che lo impiccano, ma lui non è cattivo, è il mondo che va sempre al contrario”.
“Che vuoi dire?”
“Voglio dire che ora è notte e si deve stare a occhi chiusi”.
“Ma se lui muore cosa possiamo fare?”
“Niente. Aspettare e dormire. Dormi, ora. Dormiamo tutti”. (pag. 10)
Finisce così...CONTINUA...
Per introdurre l’ultimo album di Nicola Barghi possiamo citare una recente intervista rilasciata a “I Think Magazine” dal musicista toscano. A fronte della domanda di Doriana Tozzi, se il panorama musicale italiano avesse bisogno di lui, l’autore ed interprete di “Elettroshock”, con una buona dose di modestia, risponde di no, ma poi aggiunge: “Di quanti tra quelli che ci sono adesso avevamo bisogno? E quanti invece non sono minimamente considerati?. Nel mio piccolo cerco di racchiudere i miei due cuori, quello inglese che mi ha cresciuto musicalmente e quello italiano che mi ha dato i natali e al quale non posso rinunciare”. Poche parole, neanche troppo polemiche, che però ci dicono qualcosa...CONTINUA...
"Sovvertimento dei sensi" è uno dei tre racconti pubblicati da Zweig nel 1927 all'interno di una raccolta che porta lo stesso titolo. Gli altri due sono "Tramonto di un cuore" e "Ventiquatt'ore della vita di una donna". Garzanti ha scelto di pubblicarli separatamente. Ho trovato "Sovvertimento dei sensi" nella classica libreria di una grande stazione ferroviaria. Visto e acquistato, ovviamente. Letto in pochissimo tempo sia perché è un libro breve, sia perché Zweig è e rimane una sicurezza. La sua scrittura elegante e solida, la sua profondità e la sua passione hanno il potere di catturare sempre la mia attenzione. Certo, il suo stile osserva toni un po' solenni, persino aulici ma è esattamente...CONTINUA...
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