Schneider Helga

L’albero di Goethe

Nel 1937 i nazisti realizzarono il campo di concentramento di Buchenwald, nei pressi di Weimar. Per costruirlo furono costretti a distruggere 150 ettari di bosco ma salvarono una quercia. Era l’albero che Weimar aveva dedicato a Johann Wolfgang Goethe, celebre poeta e scrittore tedesco, morto in quella città nel 1832. Le SS lasciarono la quercia, denominata “L’albero di Goethe”, all’interno del campo di concentramento di Buchenwald, luogo in cui morirono circa 50.000 esseri umani. Quando pensiamo ai campi di sterminio nazisti, in genere, siamo portati a ricordare le vittime ebraiche. All’interno di quei luoghi spaventosi, però, vennero internati anche molti altri prigionieri ed è proprio ad...CONTINUA...

Maurensig Paolo

La variante di Lüneburg

Scrivere di un romanzo che ha tutti gli elementi del giallo implica, per spirito che definirei deontologico, il non rivelare molto della sua trama e, soprattutto, non rendere manifesti gli incastri logici, causali e dialettici che l’autore ha architettato per rendere la sua opera avvincente ed intrigante. L’intento è quello di non rovinare la lettura di chi non ha ancora avuto il piacere di scoprire il libro. Paolo Maurensig ne “La variante di Lüneburg”, sua opera prima, ha costruito un impianto narrativo senza difetti. Il suo stile è piacevole e limpido, la linea della storia si intrica e si districa, naturalmente, solo alla fine. “La variante di Lüneburg” è un ottimo libro, un eccellente...CONTINUA...

Hornby Nick

Tutto per una ragazza

“Non è che a un certo punto le cose fra me e Alicia abbiano cominciato ad andare male. Smisero solo di andare bene come prima. Non saprei spiegare perché. Semplicemente una mattina mi svegliai e i miei sentimenti erano cambiati. (…) Dov’erano finiti? Era un po’ come se avessimo avuto davanti a noi un piatto strapieno e avessimo mangiato tutto in un lampo, e non era avanzato niente. Forse è cosi che le coppie resistono: evitando di abbuffarsi. Sanno che quel che hanno deve durare a lungo, cosi lo centellinano. Anche se spero che la ragione non sia questa. Spero che, quando due persone stanno bene insieme, sia come se qualcuno continuasse a riempirgli il...CONTINUA...

Pamuk Orhan

La nuova vita

E’ questo il primo libro di Pamuk che leggo. Non mi ha entusiasmato molto, ma ho voglia ed intenzione di leggere ancora questo autore. Ho trovato “La nuova vita” un’opera sconnessa e poco avvincente. La prolissità delle descrizioni, i giri inefficaci di parole, la retorica di alcune immagini trasformano questo libro in un affresco scolorito e caotico. Osman è il giovane protagonista e voce narrante del romanzo. La sua vita viene stravolta a seguito della lettura di un libro acquistato in una bancarella. Lo stesso libro ha trasformato anche l’esistenza di Canan, una bellissima studentessa di cui Osman si innamora, e di Mehmet, il ragazzo che la giovane ama e che scompare inspiegabilmente. Osman...CONTINUA...

Némirovsky Irène

Il ballo

Irene Némirovksy scrisse “Il ballo” nel 1928, esattamente un anno prima del catastrofico crollo di Wall Street e solo qualche tempo prima che l’Europa conoscesse gli orrori del nazismo di cui la stessa scrittrice, ebrea convertita al cattolicesimo, fu vittima. “Il ballo” è un romanzo breve, intelligente e crudele. E’ scritto in maniera elegante ed accurata. Il mondo raccontato dall’autrice è del tutto simile a quello di cui lei stessa faceva parte. Un universo di persone divenute ricche grazie a rischiose speculazioni finanziarie, ambienti prestigiosi in cui abbondano divisioni sociali, convenzioni di pura facciata ed atteggiamenti ipocriti ed artefatti. La protagonista de “Il ballo” si...CONTINUA...

Bodrov Sergej

Mongol

Tra storia e mito, epopea e leggenda il regista russo Sergej Bodrov, autore incline al fiabesco adulto (Il bacio dell’orso, opera trascurabile) e al drammatico velato di fiaba surreale (Il prigioniero del Caucaso, assolutamente da riscoprire), porta sul grande schermo la vita dello straordinario guerriero mongolo Gengis Khan (1162 -1227), dall’infanzia fino alle soglie della gloria. Ispirato dal poema La storia segreta dei Mongoli, ma anche da La leggenda della freccia nera, libro dello storico russo Lev Gumilev, Bodrov sceglie per un’opera dall’ampio respiro e dai toni elegiaci, andando quasi totalmente in opposizione alla storiografia...CONTINUA...

Salvatores Gabriele

Denti

A tre anni dal fantascientifico Nirvana (1997), film curioso, non del tutto riuscito e lontano dai kolossal hollywoodiani di genere, Gabriele Salvatores partorì la sua opera più inquieta, simbolica e sperimentale, a tratti decisamente più visionaria del lungometraggio precedente. Denti, tratto dall’omonimo testo di Domenico Starnone, è un viaggio sovente allucinato con copiose digressioni nell’onirico, alla ricerca di un mistero fisico che ne nasconde uno esistenziale: l’origine e la natura di due abnormi incisivi sviluppatisi nella bocca di un bimbo, Antonio, il quale sin dall'infanzia vive interiormente quest'angosciosa realtà come una condanna, palesando all'esterno un...CONTINUA...

Messina Antonio

Dissolvenze

  Figure femminili evanescenti e danzanti compaiono in liriche d’amore, di omaggio, di evocazione: è la nuova raccolta poetica di Antonio Messina, dove troviamo voci e tematiche già presenti nella sua narrativa e qui sviluppate con altro tono. La musicalità prevale e insistito è l’uso di una tecnica anaforica che segna il ritornare del tema, dell’immagine, nel desiderio di trattenerla prima della dissolvenza finale. CONTINUA...

Murakami Haruki

Kafka sulla spiaggia

“La mia mente si addentra nel territorio dei sogni senza che me ne accorga. Sono sempre cosi silenziosi, quando ritornano. Sto stringendo Sakura. Lei è fra le mie braccia, e io sono dentro di lei. Non voglio più essere manipolato da cose esterne alla mia volontà. Non voglio più essere gettato nella confusione. Ho già ucciso mio padre. Ho già violato mia madre. E adesso sto penetrando mia sorella. Se la maledizione esiste preferisco andarvi incontro di mia iniziativa. Voglio che tutto finisca al più presto. Voglio togliermi il più presto possibile questo peso dalle spalle. E dopo, non voglio mai più essere coinvolto nei progetti di qualcun altro, ma...CONTINUA...

Travaglio Marco, Gomez Peter

Se li conosci li eviti

C'è una palese inesattezza nell'ultima opera di Travaglio - Gomez: il titolo. "Se li conosci li eviti" è una sorta di continuazione ideale di "Onorevoli wanted" e prologo a quello che potrebbe presto essere un "Onorevoli wanted 2. Il ritorno". O meglio ancora "Onorevoli wanted 2" e basta, visto che non se ne è andato proprio nessuno. Qui sta l'inesattezza. Conosciuti e non evitati perché, come sappiamo, grazie al "porcellum" l'attuale legge elettorale, proporzionale senza preferenze, regalataci dall'On. Calderoli, l'elettorato sostanzialmente non fa che approvare le nomine effettuate dalle segreterie dei partiti. I quali partiti, a differenza di un qualsiasi semplice elettore (informato)...CONTINUA...