Un bambino, Pin, racconta le vicende della Resistenza; descrive, attraverso il suo sguardo attento e diffidente verso i “grandi”, alcuni protagonisti di questa pagina importante della nostra storia.
“Il sentiero dei nidi di ragno” è il primo romanzo di Calvino, che alla Resistenza prese parte e volle lasciare memoria di quell’esperienza senza cadere né nella retorica, né nelle facili polemiche dei detrattori della lotta partigiana.
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Non è facile scrivere qualcosa di digeribile, sintetico e non tornare sulle doti, vizi e vezzi del grande tenore catalano, soprattutto quando si parla di assemblaggi incoerenti come “Memories”; qualcuno le chiama antologie, ma forse è più appropriato definirli zupponi, frullati.
Un pappone con ingredienti potenzialmente di ottima qualità, ma abbinati molto male; il rischio quando il cuoco non amalgama bene è di avere un mantecato indigesto o insipido.
Quanto accade con il nostro recital, ovvero un ascolto non memorabile, non è imputabile soltanto al tenore, di cui peraltro ben si colgono i limiti (e i pregi); la sequenza dei traks mi pare piuttosto eloquente:
1) Memory (A. Lloyd Webber -...CONTINUA...
LE LIRICHE
Una donna identificata con la terra, con la natura, con la collina ispira queste liriche.
Una terra buia, misteriosa, non un terreno fertile e accogliente, materno, ma un oscuro mistero.
Il susseguirsi delle immagini naturali ci offre un ritratto simbolico, mitico della figura femminile. Al mistero, all’inconoscibilità di lei...CONTINUA...
Queste dieci, ultime poesie, (otto in italiano e due in inglese) di Pavese sono state trovate alla morte dell’autore in una cartella nella scrivania del suo ufficio nella casa editrice Einaudi. Dattiloscritte, portavano titoli e date di pugno dell’autore, pure scritto dall’autore era il frontespizio “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi / 11 marzo – 11 aprile 1950”.
Le liriche, scritte a Torino e a Roma, come si è potuto stabilire grazie all’epistolario, sono dedicate a Constance Dowling, un’attrice americana della quale...CONTINUA...
La casa in collina è uno degli ultimi libri di Pavese, fu pubblicato infatti nel 1949 ed è ambientato durante il periodo della Resistenza nelle Langhe, le colline tra le quali Pavese è nato e dove ha vissuto per lunghi...CONTINUA...
“Il passato è una terra straniera: le cose avvengono in modo diverso da qui”.
È la citazione di uno scrittore di cui l’io narrante non ricorda più il nome.
Il passato è una terra straniera per chi racconta con il senno di poi e guarda come in un film una fase breve e intensa della propria giovinezza, che ha segnato il passaggio ad una più consapevole e attenta età adulta.
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"Un romanzo sul piacere di leggere i romanzi”, queste le parole di Italo Calvino, durante una conferenza tenuta a Buenos Aires nel 1984, per distinguere e definire “Se una notte d’inverno un viaggiatore".
Un romanzo che contiene dieci romanzi: come una matrioska, verrebbe da dire, ma in realtà non si tratta di varie storie una all’interno dell’altra, bensì di romanzi iniziati, e mai finiti, da un ipotetico lettore nel corso di un breve periodo della sua vita.
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Difficile dare una definizione di lupo che vada oltre la classificazione di Linneo e nel contempo sia sintetica: il riferimento non è solo al canis lupus, ma alla bestia dalle molteplici sembianze, diverse quanto sono le culture e le mentalità umane, metafora che trascende le estrinseche pelosità materiali; sicuramente un animale dotato di forte carica simbolica.
Una complessità ben colta da Marcus Parisini nel suo “Il mio caro vecchio lupo”: disegni realizzati con acquerello, grafite, penna e inchiostro-matite colorate, inchiostro di china, penna a sfera ed introdotti da alcune riflessioni sull’animale, idealtipo di una natura più immaginata che reale.
Alla parte iconografica sono affiancate...CONTINUA...
Ancora una volta un plauso alla Naxos che da tempo si è dedicata ad autentiche riesumazioni di grandi artisti del passato; una politica editoriale che non ha voluto dire soltanto incisioni di brani classici poco noti ed a prezzo speciale, ma, come nel caso di "My Foolish Heart", proposte nel segno delle "Jazz Legends".
Una denominazione forse imprecisa per il Cd con protagonista Billy Eckcstine visto che il cantante, almeno dal 1946-47, si era dedicato ad una sorta di pop "jazzato", quello che lo rese celebre presso il grande pubblico. Una sorta di evoluzione simile a quella quasi contemporanea di Nat King Cole, già valente pianista jazz e poi in pochi anni assurto a grande divo della canzone...CONTINUA...
Postnovecento. Svoltato il millennio, all’inizio di un’epoca che si colloca oltre il Postmoderno, nasce questa raffinata raccolta di poesie e prose di Patrick Karlsen.
Siamo in un’età proiettata verso un futuro incerto, che potrebbe contenere sia i germi dell’estrema disumanizzazione, sia evolvere, grazie alle tecnologie e alla scienza, verso l’universale benessere.
Coloro che vivono il Postnovecento sono da un lato gli epigoni di un secolo complesso, dall’altro gli iniziatori di una nuova era, tutta da costruire.
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