Un testo accompagna un’esistenza, la segue tra riferimenti biografici, appunti e riflessioni sulle letture compiute, osservazioni sulla realtà circostante e su persone, passioni amorose, spostamenti da un luogo all’altro, problematiche esistenziali.
Tempo della scrittura e tempo della vita coincidono.
Le riflessioni si fanno particolari se chi scrive è un poeta e un romanziere. Un...CONTINUA...
Storia di una vita che si dipana nel niente e nell’anonimato, fin quasi a far perdere le sue tracce.
Immagini di terre lontane, dagli ampi spazi sconfinati e circondate dal vasto oceano, viaggi, attraversamento di confini sino al ritorno alla propria terra, situata anch’essa all’incrocio di culture diverse. Ed poi, ancora una volta, la presenza del mare, quello familiare, ben noto, più piccolo rispetto al grande oceano straniero che è «un altro mare».
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Vi sono avvenimenti storici - intere stragi talvolta – che rimangono per sempre marginali, quasi dimenticati da tutti, come se certe vite valessero infinitamente meno di altre, o come se fosse addirittura fastidioso ricordare certi errori. Così la storia seppellisce tutto tra le sue pieghe e il tempo inghiotte inesorabilmmente nelle sue sabbie mobili quelle figure umane.
Solo la pazienza di qualche studioso, capace di unire alla ricerca storica l’abilità nel narrare, riesce a riportare alla luce quei fatti e ad elaborare congetture...CONTINUA...
“Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre” (Geremia 20,7)
È inverno alla Grande Charteuse. Neve e nuvole. Il richiamo delle campane a scandire i tempi della giornata.
Un anziano monaco si appresta a confezionare l’abito per un novizio: con gesti lenti ed esperti distende la stoffa, controlla gli appunti con le...CONTINUA...
Un testo breve, un monologo al femminile struggente e impietoso, disperato e spietato, intenso e profondo. Magris rivisita il mito di Orfeo ed Euridice in chiave moderna, muovendosi tra esperienza personale e modello universale, con uno stile semplice, colloquiale, ma mai banale.
L’io narrante è stata la Musa ispiratrice di un poeta, del quale non manca di evidenziare debolezze e difetti. Ora lei si trova in una misteriosa Casa di Riposo, un moderno Ade sorvegliato...CONTINUA...
Il viaggio che Osto, diminutivo di Ariosto, il maestro magro, compie dalla natia Sicilia all’Italia settentrionale, dapprima in Polesine e succcessivamente a Torino, è un viaggio attraverso l’Italia dal Dopoguerra ai primi anni Sessanta, l’Italia della ricostruzione, del boom economico, del mito del benessere simboleggiato dai primi elettrodomestici, dalla Seicento Fiat, dalla televisione.
L’Italia ingenua e credulona, bigotta e perbenista, povera alla...CONTINUA...
Da quattro anni di viaggi (1982-86) e di scrittura seguendo il corso del grande fiume nasce questo poderoso libro di Magris, nasce senza predeterminazione, come sempre le opere di questo studioso dalla cultura vastissima.
Lasciando la parola allo stesso autore, il Danubio “ è ancora una volta il simbolo della frontiera, perché il Danubio è un fiume che passa attraverso tante frontiere, è quindi simbolo della necessità...CONTINUA...
Un romanzo sfaccettato, dai mille aspetti e nel quale i piani spazio-temporali s’alternano, si mescolano in una continua altalena che crea un senso di disorientamento, tanto che ci si chiede da quali abissi di tenebra abbia attinto l’Autore per creare un’opera così vasta, proteiforme e onnicomprensiva.
Un grande libro per una grande mente capace di inabissarsi nei gorghi della Storia e di descriverli attraverso il potere della parola e di una prosa perfetta, senza una sbavatura, mai banale, profonda e coltissima.
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Molti anni dopo “Se questo è un uomo” – uscito per la prima volta nel 1947 – Levi riaffronta il tema del lager con un saggio, non un libro di memorie, ma un’analisi spietatamente lucida e precisa dell’universo concentrazionario.
Più si prosegue nella lettura e più si scende nelle tenebre e nel dolore, che vengono sezionati pur essendo ormai decantati dallo scorrere del tempo, che non ha tolto chiarezza all’Autore.
La grande consapevolezza acquisita tanti anni dopo l’esperienza della deportazione ad Auschwitz è che i veri testimoni del lager non sono i sopravvissuti –come Levi stesso – ma i “sommersi”, coloro che non sono tornati e che davvero hanno raggiunto il fondo...CONTINUA...
Con questo ennesimo, gradevolissimo e scorrevole saggio Petacco si è ancora una volta confermato uno dei pochi validi giornalisti, che in questi anni, col maestro dei maestri Montanelli, Venè, Grillandi, Bertoldi, hanno riconciliato tanti lettori con la “Storia”. Quella “Storia” che gli accademici alla De Felice, col loro atroce stile involuto, e una scuola che è quello che è, ha contribuito a farne uno degli argomenti più pallosi che ci siano.
Ma veniamo al “Prefetto di ferro”. Decisamente una tipica storia italiana quella di Cesare Mori, l’incorruttibile funzionario piemontese, inviato del governo fascista in Sicilia per debellare la mafia. Spesso vengono fatti incoerenti paragoni con...CONTINUA...
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