Categoria:
Arthur Schopenhauer
Ecco un libro difficile da classificare, che sembra sfuggire a ogni facile definizione, a ogni preconcetto categoriale: “Rive” di Valerio Mello, edito da Ensemble nel marzo 2022. S’intuisce sin da subito che in questa scrittura (si tratta di poesia in prosa, come vedremo) si manifesta una configurazione psichica di estrema fluttuazione identitaria, una luminosa oscillazione dei poli della soggettività, che pare immergersi in un mare amniotico di impressioni, sensazioni, paesaggi interiori, maschere fatate...CONTINUA...
Queste notifiche d’inesistenza ‒ in minuscolo (di copertina), poiché magari, almeno nelle intenzioni, alla stregua delle nugae catulliane ‒ sono, in verità, malinconici e introspettivi epigrammi improntati all’epicureismo, destinati solo in apparenza allo sfarinamento crepuscolare di certe lapidi, consumate dal tempo [«negli intermundia gessosi» (Kronos, p. 10)].
Ma procediamo con ordine.
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Che cosa significa essere un uomo di spettacolo, che però aborre lo spettacolo? O un artista totale in mezzo al suo disfarsi di se stesso? Che cosa significa essere un pensatore acuto, un brillante affabulatore e al tempo stesso disprezzare il pensiero, quando si fa racconto e spiegazione?
Che cosa significa fare film, e disprezzare il cinema?
Troviamo la risposta a queste domande in questo libro d’interviste a Carmelo Bene, uscito per Minimum fax nel 2011, Contro il cinema, e curato da Emiliano Morreale, libro che ci dà un’ulteriore prova dell’estrema consapevolezza dell’artista...CONTINUA...
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