Categoria: case editrici

Wallace David Foster, Costello Mark

Il rap spiegato ai bianchi

Non è necessario essere dei grandi esperti di rap – hip hop per capire che dal 1989, anno di pubblicazione di “Signifying Rappers”, l’opera a quattro mani di David Foster Wallace e di Mark Costello, in quel campo musicale -  ammesso che di musica si possa parlare - sono cambiate molte cose. D.F. Wallace poteva scrivere che “il mondo dei concerti rap, come la musica rap in sé, è ermeticamente chiusa alle facce bianche” (pp.100), salvo poi citare il “rap bianco per le masse bianche (gli esecrabili Beastie Boys)” (pp.131), comunque ancora un’eccezione rispetto un nascente commercio monopolizzato da...CONTINUA...

Fazzini Gerolamo

In catene per Cristo. Diari di martiri nella Cina di Mao

Bernardo Cervellera, nell’introduzione al libro, ci ricorda che, una volta sepolto Mao, il sistema economico cinese è cambiato profondamente: “da comunista a liberale-anarchico” (pp.11). In altri termini un paese dove domina incontrastato un partito unico, ancora denominato comunista, che ha conservato la vocazione totalitaria- compresa la negazione della libertà religiosa - e che nel contempo ha permesso l’affermarsi di uno spietato turbocapitalismo. Contraddizioni che Gerolamo Fazzini, curatore di “In catene per Cristo”, sfiora appena, salvo poi prendere in esame una delle politiche che mostra...CONTINUA...

Monello Gigi

Il Principe e il suo sicario

Ad una prima lettura il libro di Gigi Monello potremo interpretarlo come una sorta di storia narrativa, seppur sui generis. La vicenda ci riporta difatti a qualche secolo fa, e per la precisione al 1499 quando Rodrigo Borgia, ovvero Papa Alessandro VI, dichiarò decaduti tutti i vicari di Romagna, feudatari solo di nome ma in realtà autonomi rispetto l’autorità papale. Il fine era chiaro: recuperare le antiche dipendenze grazie al braccio armato del figlio bastardo Cesare Borgia, detto il Valentino. Questi, personaggio senza scrupoli, ebbe gioco facile e di conseguenza, uno dopo l’altro, i signori...CONTINUA...

Ba Mohamed

Il tempo dalla mia parte

Non ricordo come sia arrivata a Mohamed Ba. So solo che questo libro, "Il tempo dalla mia parte", era tra i miei desiderata. Con un po' di pazienza, alla fine, l'ho comprato e letto. Trattasi del primo romanzo in lingua italiana del drammaturgo, attore, musicista, mediatore culturale e scrittore senegalese Mohamed Ba. Un romanzo scritto con discreta arte. Ba dimostra di saper padroneggiare in maniera degna la nostra lingua ma di non aver messo da parte le radici che lo tengono ben saldo alle sue tradizioni e alla sua terra. Perché ne "Il tempo dalla mia parte" sembrano incontrarsi e mescolarsi...CONTINUA...

Rayfield Donald

Stalin e i suoi boia. Una analisi del regime e della psicologia stalinisti

Sappiamo che Cicerone scrisse della "Historia magistra vitae" ma anche che il suo insegnamento non ha mai avuto molta fortuna. Ne ha preso atto Donald Rayfield che, proprio al termine del suo libro dedicato a Stalin e ai suoi scherani, ci dice quanto ancora sia attuale l'eredità del dittatore sovietico: "Nel 2003 lo stato russo è governato da un uomo che, per scelta e carriera, è un successore di Jagoda e Beria". Ed ancora: "I testi scolastici di storia [ndr: della Russia putiniana], con rare eccezioni, tramandano in silenzio il primato dello stalinismo. Finché la storia non verrà interamente raccontata...CONTINUA...

Rossotto Riccardo

Il patto scellerato

L'inciso a pagina 42 del "Patto scellerato" ("nostro studio pubblicato su questa rivista nel 2003") fa pensare davvero che l'opera di Rossotto altro non sia che la riproposizione di un articolo di "Storia militare". Non ci sarebbe da meravigliarsi viste le dimensioni ridotte del libro, quasi una sorta di plaquette. Comunque sia, visti i fatti controversi e in qualche modo misteriosi, bisogna dare atto all'autore di aver affrontato l'argomento con approccio piuttosto prudente (oltre che con stile quasi colloquiale), evitando di millantare quelle certezze che fanno la gioia dei complottisti. Non...CONTINUA...

Jesurum Olga

Il personaggio muto

E' stato Victor Hugo a scrivere, probabilmente per la prima volta, del "personaggio muto". Lo ha ricordato Olga Jesurum grazie alla citazione di un brano tratto da "Sul grottesco": "Il luogo dove è avvenuta una catastrofe, ne diviene un testimonio terribile e inseparabile e l'assenza di questa specie di personaggio muto renderebbe incomplete nel dramma le scene più importanti della vicenda" (pp.8). In altri termini, secondo lo scrittore francese, la scenografia in ambito teatrale assumerebbe l'importanza di un personaggio, anche se muto. Anche il teatro musicale ha visto sempre più affermarsi il...CONTINUA...

Segato Edoardo

Tesla. Lo scienziato contro

C'erano molti modi per raccontare la vita di Nikola Tesla, non fosse altro che sull'inventore e scienziato serbo da sempre abbondano leggende e teorie complottistiche. Evidentemente l'intenzione di Edoardo Segato è stata quella di inquadrare l'identità e l'influenza di Tesla, da un lato evitando quei fraintendimenti che ne hanno fatto una sorta di anticipatore della new age; e dall'altro evidenziando tutte quelle geniali invenzioni, spesso condannate all'isolamento, che lo hanno comunque reso un autentico precursore della più avanzata tecnologia contemporanea. Un caso singolare che ha fatto scrivere...CONTINUA...

Stefan Paul

Arturo Toscanini

Quando nel 1935 Paul Stefan pubblicò il suo libro, Arturo Toscanini, pur alle soglie dei settant'anni, era ancora in piena attività. Due anni dopo avrebbe iniziato a dirigere la NBC Orchestra e si sarebbe ritirato soltanto nel 1954. Potremmo quindi pensare ad una biografia incompiuta e in un certo senso è così; ma appare evidente che il musicologo austriaco ha voluto privilegiare il ritratto dell'uomo Toscanini, una sorta di profilo artistico e la descrizione di un modello di moralità che poteva prescindere da una precisa cronologia di avvenimenti e di dati biografici. Del resto lo stesso Stefan...CONTINUA...

Politkovskaja Anna

La Russia di Putin

"La Russia di Putin" è stato definito dalla stessa Anna Politkovskaja come libro "fatto di appunti disordinati" a margine della vita quotidiana post sovietica: la cronaca di avvenimenti che in Occidente sono stati spesso interpretati in maniera distorta, e nel contempo storie di gente comune alle prese con una società civile e politica condizionata da mafiosi e da personaggi spregiudicati oltre ogni limite. Un quadro cupo di ingiustizie, di revanscismi, di violazioni di diritti umani e civili, una sorta di Romanzo Criminale tutt'altro che romanzesco, che la Politkovskaja ha raccontato con grande...CONTINUA...