Categoria: case editrici

Némirovsky Irène

Il ballo

Irene Némirovksy scrisse “Il ballo” nel 1928, esattamente un anno prima del catastrofico crollo di Wall Street e solo qualche tempo prima che l’Europa conoscesse gli orrori del nazismo di cui la stessa scrittrice, ebrea convertita al cattolicesimo, fu vittima. “Il ballo” è un romanzo breve, intelligente e crudele. E’ scritto in maniera elegante ed accurata. Il mondo raccontato dall’autrice è del tutto simile a quello di cui lei stessa faceva parte. Un universo di persone divenute ricche grazie a rischiose speculazioni finanziarie, ambienti prestigiosi in cui abbondano divisioni sociali, convenzioni...CONTINUA...

Messina Antonio

Dissolvenze

  Figure femminili evanescenti e danzanti compaiono in liriche d’amore, di omaggio, di evocazione: è la nuova raccolta poetica di Antonio Messina, dove troviamo voci e tematiche già presenti nella sua narrativa e qui sviluppate con altro tono. La musicalità prevale e insistito è l’uso di una tecnica anaforica che segna il ritornare del tema, dell’immagine, nel desiderio di trattenerla prima della dissolvenza finale...CONTINUA...

Murakami Haruki

Kafka sulla spiaggia

“La mia mente si addentra nel territorio dei sogni senza che me ne accorga. Sono sempre cosi silenziosi, quando ritornano. Sto stringendo Sakura. Lei è fra le mie braccia, e io sono dentro di lei. Non voglio più essere manipolato da cose esterne alla mia volontà. Non voglio più essere gettato nella confusione. Ho già ucciso mio padre. Ho già violato mia madre. E adesso sto penetrando mia sorella. Se la maledizione esiste preferisco andarvi incontro di mia iniziativa. Voglio che tutto finisca al più presto. Voglio togliermi il più presto possibile questo...CONTINUA...

Travaglio Marco, Gomez Peter

Se li conosci li eviti

C'è una palese inesattezza nell'ultima opera di Travaglio - Gomez: il titolo. "Se li conosci li eviti" è una sorta di continuazione ideale di "Onorevoli wanted" e prologo a quello che potrebbe presto essere un "Onorevoli wanted 2. Il ritorno". O meglio ancora "Onorevoli wanted 2" e basta, visto che non se ne è andato proprio nessuno. Qui sta l'inesattezza. Conosciuti e non evitati perché, come sappiamo, grazie al "porcellum" l'attuale legge elettorale, proporzionale senza preferenze, regalataci dall'On. Calderoli, l'elettorato sostanzialmente non fa che approvare le nomine effettuate dalle...CONTINUA...

Troisio Luciano

Strawberry-stop

Istantanee dall’Oriente, immagini semplici, ma che aprono a riflessioni profonde. L’ultima raccolta poetica di Luciano Troisio è ancora una volta un libro di viaggio, eppure, rispetto al precedente “Parnaso d’Oriente”, vige qui una maggiore comunicatività, un’immediatezza che rende le liriche molto godibili. Si tratta di un poetare sempre raffinato ed elegante, colto, ma, come è stato osservato da Ilde Menis...CONTINUA...

Pavarotti Luciano

Ti adoro

"Cari amici, spero di essere ricordato, naturalmente, come cantante d'opera, ovvero rappresentante di una forma d'arte che ha trovato la sua massima espressione nel nostro Paese…sono cresciuto amando tutti i generi musicali e apprezzo molto il mondo pieno di magia della canzone, che dura pochi minuti." I contenuti della breve presentazione a firma di Luciano Pavarotti, contenuta nel booklet del Cd non rappresentano certo una novità: il grande tenore negli ultimi anni non ha mai perso occasione per dimostrare la propria vocazione "pop" nell'avvicinare quel pubblico destinato comunque a rimanere...CONTINUA...

Giordano Paolo

La solitudine dei numeri primi

“Alice gli sfiorò il mento con una mano e con delicatezza gli fece ruotare la testa. Fu solo un’ombra quella che Mattia vide protendersi verso di sé. D’istinto chiuse gli occhi e poi sentì la bocca calda di Alice sopra la sua, le sue lacrime sulle guance, o forse non erano le sue, e infine le mani, così leggere, che gli tenevano ferma la testa e riafferravano i suoi pensieri imprigionandoli tutti lì, nello spazio che ora mancava tra di loro” (p.154). Uno dei momenti più intensi della narrazione, di vicinanza laddove la distanza l’aveva fatta sempre da padrona, è questa breve descrizione...CONTINUA...

Ugolini Pietro

Giustiniano

“Una volta, quando le case erano di sasso e sulle strade c’era la polvere, mio zio si chiamava Giustiniano”. Viene presentato così, attraverso le parole del nipote, il protagonista del romanzo, una figura positiva ed equilibrata, fedele ai suoi ideali fino alla morte. Giustiniano è ebreo, antifascista e liberale, è l’anziano farmacista di un piccolo borgo rurale, è conosciuto e stimato da tutti. Uomo...CONTINUA...

Mishima Yukio

La voce delle onde

“Il ragazzo sentì che esisteva un perfetto accordo fra lui e quell’opulenza della natura circostante. Trasse un profondo respiro e fu come se una parte di quell’invisibile che costituisce la natura avesse permeato l’intimità del suo essere. Sentiva il fragore delle onde che si frangevano sulla spiaggia ed era come se il battito del suo sangue giovane fosse sincronizzato col movimento delle grandi maree. Indubbiamente la natura stessa soddisfaceva le sue necessità, perché Shinji non sentiva particolarmente la mancanza di musica nella propria vita quotidiana”. (p...CONTINUA...

Ugolini Pietro

Giustiniano

“Una volta, quando le case erano di sasso e sulle strade c'era la polvere, mio zio si chiamava Giustiniano. Allora c'erano più boschi, nei fiumi e nei laghi c'erano più pesci, l'acqua dei fiumi e dei laghi potevi bere. Giustiniano si alzava ogni mattina di buon'ora. Quando si alzava i raggi del sole illuminavano il cielo che si colorava. L'alba riempiva il cielo di luce e illuminava la campagna. Giustiniano si lavava ogni mattina con l'acqua di un catino. Si arrotolava la camicia fino al gomito e poi si lavava. D'inverno, quando faceva freddo e nevicava l'acqua del catino si...CONTINUA...