Categoria: letteratura fantasy

Abercrombie Joe

Red Country

“Poi, alzando furbescamente lo sguardo, aggiunse: Sembra che questa sia una giornata di ricongiungimenti” (pag. 409). Così si rivolge il mercenario Nicomo Cosca ad un sindaco donna, ormai un po’ avanti negli anni, e che molti lettori di Joe Abercrombie potranno intuire aver molto a che fare con una letale avventuriera incontrata nella trilogia della “Prima Legge” e in “Il sapore della vendetta”. Vecchie...CONTINUA...

Abercrombie Joe

L’ultima ragione dei re. Ultima ratio regum

Al termine di “Non prima che siano impiccati”, secondo volume della trilogia “La prima legge”, avevamo lasciato Jezal, Bayaz, Ferro, e gli altri esploratori alla ricerca del “seme”, ormai di ritorno dai confini del mondo circolare. Ugualmente interlocutoria la situazione degli altri personaggi, reduci da vicende altrettanto se non più sanguinose. Adesso, come in ogni trilogia che si rispetti, Abercrombie, nel suo “L’ultima ragione dei re”, riprende il filo interrotto e ci ripropone, senza operare troppe premesse...CONTINUA...

Abercrombie Joe

Il sapore della vendetta

Nel commentare i tre romanzi della saga “La prima legge” avevamo fatto presente come il fantasy targato Joe Abercrombie si caratterizzasse per crudezza, umorismo nero, un ruolo non sempre primario degli elementi sovrannaturali e fantastici in un mondo alternativo dove i buoni sentimenti proprio non sono di casa. Adesso è la volta di “Il sapore della vendetta”, quello che in gergo si chiama uno “stand alone”, ovvero, per chi fosse più a suo agio con i serial televisivi, una sorta di spin off dove tornano, più cattivi e spietati che mai, alcuni dei personaggi presenti nel CONTINUA...

Messina Antonio

La ballata delle sette pietre

Un romanzo come “La ballata delle sette pietre”, che procede per interrogativi, apparenti metafore e volute incertezze, è facile si possa prestare alle più disparate considerazioni e interpretazioni; e nello stesso tempo è plausibile che soltanto pochi lettori vorranno classificare l’ultima opera di Antonio Messina semplicemente come letteratura fantasy o fantascienza. Quello che nell’introduzione di Ilaria Dazzi è definito come "tentativo di comprendere se sia possibile sacrificare il mondo della creatività, della speranza" (pp.7), davvero non consente di ricondurre il romanzo ad una delle categorie...CONTINUA...

Croy Barker Emily

L’anello dei Faitoren

A quanto pare l’esordio di Emily Croy Barker nel romanzo, in particolare con “L’anello dei Faitoren”, ha riscosso subito un bel po’ di critiche positive, malgrado la presentazione di “fantasy al femminile per adulti e ragazzi” possa forse suscitare delle perplessità presso il nuovo pubblico di lettori ormai affezionato al cosiddetto "grimdark" . Si pensi al successo del "Trono di Spade" di George R. Martin e di altre saghe che mostrano situazioni a dir poco tetre, brutali, "diversamente realistiche" e che di certo non mettono in primo piano personaggi alle prese con sentimenti e magia.  Di sicuro...CONTINUA...

Staveley Brian

Le spade dell’imperatore

Le primissime pagine del romanzo di Brian Staveley potrebbero far pensare all’ennesimo fantasy sulle orme di autori ben più famosi: mappa, mondo alternativo, creature mostruose a non finire, e via dicendo. In realtà ci si potrà accorgere presto che “Le spade dell’imperatore”, primo capitolo di una trilogia, non è assimilabile in tutto e per tutto ad ai più noti ed inflazionati high fantasy. Pur in presenza della citata mappa, di un elenco di razze, di dèi antichi e di dèi moderni, il lettore non avrà bisogno di tornare più volte alle pagine iniziali per districarsi tra i tanti nomi orientaleggianti...CONTINUA...

Hines Jim C.

Libriomancer

Non molto tempo fa sul sito del Cicap, la nota congrega di crociati contro l’occulto e tutto quello che appare poco in sintonia con la scienza ufficiale, campeggiava un articolo: “Credere alla magia porta male”, dedicato a “esempi del pensiero irrazionale in azione tratti dalla cronaca”. Sarà che egli estremi si toccano ma in fondo un titolo come quello poteva funzionare anche per “Libriomancer” di J.C. Hines, un cosiddetto urban fantasy ambientato in epoca contemporanea e dove leggiamo delle disavventure del “libromante” Isaac Vainio, alle prese con creature fantastiche di ogni tipo. Il “credere...CONTINUA...

Santoni HG Vanni

Terra Ignota. Le Figlie del Rito

Chi avesse già letto il primo “Terra Ignota. Risveglio”, e soprattutto chi ne avesse già scritto, avrà due buoni ragioni per non lasciarsi sfuggire il secondo volume “Le figlie del rito”. Innanzitutto – la cosa è a dir poco ovvia – iniziare a leggere una saga, sia essa fantasy o meno, e non portarla a termine, non è il massimo. Un po’ come seguire la prima stagione di un serial che non ci è dispiaciuto affatto, e finirla lì. E poi – in particolare la cosa interessa coloro che avessero azzardato la recensione di “Terra ignota” – bisogna ammettere che, con “Le figlie del rito”, Vanni Santoni ha proposto...CONTINUA...

Walton Jo

Le mie due vite

La bibliografia di Jo Walton ci dice che la scrittrice gallese, almeno con la trilogia di Lifelode (ancora inedita in Italia), ha una certa consuetudine con i romanzi ucronici. Ricordiamo, se mai qualcuno se lo fosse scordato, che ucronia è sinonimo di storia alternativa, genere che intende raccontare sviluppi diversi della storia umana rispetto a quanto (forse) realmente accaduto. Anche “Le mie due vite” è stato classificato come romanzo ucronico e sicuramente lo è, ma in un senso del tutto particolare: sono due le storie alternative che fanno da sfondo alle vicende personali della protagonista...CONTINUA...

Joyce Graham

Vita di Tara

La bambina bionda ritratta sulla copertina di “Vita di Tara” non deve trarre in inganno e tanto meno indurci a consultare subito wikipedia con tutta la sua elencazione di sottogeneri letterari. Si finirebbe per incontrare il termine “Juvenile fantasy”, col quale “si indicano delle storie di letteratura per ragazzi con elementi fantasy”; e così si potrebbe pensare che Graham Joyce abbia voluto seguire le orme di Joanne Rowling o di Lyman Frank Baum. Niente di più sbagliato. Lo stesso scrittore britannico, al momento di congedarsi tra note e ringraziamenti, scrive: “Antonia S. Byatt mi ha ispirato...CONTINUA...