Categoria: Marsilio

Sessi Frediano

Mano nera

“E Bastian? Uhlrich? Chi sono per te? Con questa domanda era volato il primo schiaffo, che aveva costretto il giovane Aimé a sedersi sulla seggiola per non cadere per terra” […] “Sto lavorando su una serie di vaccini sperimentali, per febbre gialla, tifo e influenza, e il lager di Schirmeck può crearmi qualche guaio… Ci sono rinchiusi in maggioranza degli alsaziani, giovani ribelli, a volte anche non maggiorenni. Vanno più che bene, ma appartengono pur sempre alla razza germanica. Ho avuto tutte le autorizzazioni per sperimentare sui prigionieri, ma sarei più contento di provare i miei preparati...CONTINUA...

Vanderbeke Birgit

Vedo una cosa che tu non vedi

Andare via. E' un proposito che facciamo in tanti, anche più volte al giorno. Poi però ci sono gli impegni. Magari il lavoro, magari un figlio, magari un marito o decine di altre ragioni (o solo alibi?). Andare via. E' quello che desidera la protagonista del romanzo della Vanderbeke, unica voce narrante e suo palese alter ego. "Inizialmente sono rimasta e ho pensato, un giorno andrò via, intanto il bambino continuava a crescere, e io ero ancora lì, e un giorno ho pensato, se non ti sbrighi ad andar via, va a finire che rimani qui e poi ti prende la tristezza, e allora sono andata via, mentre...CONTINUA...

Sessi Frediano

Il lungo viaggio di Primo Levi

Resistenza e polemiche sul revisionismo sono un binomio che pare davvero inscindibile, e anche nel 2013 non ci siamo fatti mancare nulla. Questa volta pietra dello scandalo un libro di Sergio Luzzato, “Partigia”: il racconto di una vicenda, fino ad ora poco nota, che vide coinvolto il giovane Primo Levi. La sua attività di partigiano si interruppe presto, precisamente nella notte tra il 12 e il 13 dicembre del 1943, quando venne arrestato, in località Amay (Valle d'Aosta), durante un rastrellamento della milizia fascista. Con lui finirono in manette anche Luciana Nissim e Vanda Maestro, Aldo Piacenza...CONTINUA...

Sinopoli Giuseppe

Il mio Wagner

Chi avesse già letto “Parsifal a Venezia”, il complesso racconto–saggio di Giuseppe Sinopoli, sicuramente ritroverà molto di quel percorso iniziatico anche nelle quattro conversazioni sulla Tetralogia wagneriana che il Maestro tenne a Roma tra il 1988 e il 1991 su invito degli Amici di Santa Cecilia. Conversazioni poi raccolte nel “mio Wagner” a cura dell’ottimo Sandro Cappelletto. Ogni pagina del libro è un tale concentrato di erudizione e di collegamenti tra musica, filosofia, arte, letteratura, psicanalisi...CONTINUA...

Sinopoli Giuseppe

Parsifal a Venezia

A dieci anni dalla sua morte è probabile che il nome di Giuseppe Sinopoli sia relegato nella memoria dei musicofili e rimanga ignoto ai più. Eppure di un intellettuale come lui, di immensa cultura e con un’enorme vastità di interessi, avremmo ancora bisogno, non fosse altro per sanare l’immagine di un’Italia in caduta libera. Una profondità di conoscenze testimoniata sia dal suo curriculum artistico sia dai suoi studi accademici (potrà sorprendere ma la sua  intelligenza, anche nelle vesti di studente, si è dimostrata molto più brillante rispetto quella di altri noti intellettuali italiani, tipo...CONTINUA...

Bruck Edith

Chi ti ama così

"Chi ti ama così" è l'opera prima della Bruck: "Ho cominciato a scrivere questo racconto autobiografico alla fine del 1945 in Ungheria, nella mia lingua. Ma durante la fuga in Cecoslovacchia persi il mio quaderno marrone che conteneva anche poesie scritte nell'infanzia e dedicate a mia madre. Ho cercato poi di riscriverlo più volte nei vari paesi dove sono stata. Solo a Roma, tra il 1958 e il 1959, sono riuscita a scriverlo fino in fondo in una lingua non mia". Edith Bruck è una sopravvissuta alla Shoah. E' nata in un piccolo villaggio ungherese che si trova tra l'Ucraina e la Slovacchia...CONTINUA...

Mari Michele

Io venìa pien d’angoscia a rimirarti

Qualche anno fa, nel quartiere Testaccio a Roma, il nuovo spazio “Macro Future” venne inaugurato con una collettiva, “Into me, out of me”, proveniente dal PS1 di New York: centoquaranta artisti tra i più rinomati nel panorama internazionale (da Marina Abramovic ad Andrès Serrano, da Valie Export a Chris Burden, dagli azionisti viennesi a Nan Goldin) chiamati a illustrare, con foto, installazioni e videoarte, il tema del corpo e della fisicità, attraverso temi come la sessualità e la riproduzione, l’aggressione e la violenza, i processi metabolici e organici. In generale era il corpo la materia...CONTINUA...

Casadio Nevio

Nel silenzio un canto

Storie di ingiustizie, dolore e riscatti “Due file di bambini, una di fronte all’altra a salutare chi stava arrivando. Ci trovammo così a passare tra quelle ali spiegate nel segno dell’innocenza. La strada di terra battuta, cosparsa di petali rosa. Le bambine e i bambini cantavano un inno di gioia, tra le mani giunte, fiori di campo e a ogni ospite un inchino con la fronte e un sorriso. […]I bambini sorridevano...CONTINUA...

Casadio Nevio

Nel silenzio un canto

Dopo tanti anni come inviato speciale per la televisione, per forza di cose ci sono episodi, incontri, storie che rimangono più che mai presenti nella memoria e rappresentano al meglio il significato del proprio mestiere. In tempo di velinari e zelanti operatori nel campo della disinformazione di massa fa sempre piacere leggere delle cronache che ti riportano con i piedi in terra e mostrano la realtà così com’è; anche nella sua veste più tragica e priva di consolazioni. “Nel silenzio un canto” spazia da Alda Merini alle fabbriche di abbigliamento in Albania: nessun argomento principe raccontato...CONTINUA...

Montanelli Indro

Per Venezia

“Si prenda ad esempio dalla Serenissima che da sola e coi poveri mezzi di allora, per sette secoli, seppe salvare Venezia dalla doppia insidia del mare e della terra. Anch’essa aveva il suo alto commissario. Si chiamava Magistrato delle Acque. Era il secondo personaggio della Repubblica, e la sua parola per quanto riguardava la laguna, cioè la vita di Venezia, faceva legge. Ma il doge nell’investirlo di questi supremi compiti, lo presentava al popolo con queste parole: Pesatelo, pagatelo e, se sbaglia, impiccatelo. Oggi i dogi non ci sono più, e nessuno pretende che si richiami in servizio la forca...CONTINUA...