Categoria: Narrativa

Sijie Dai

Balzac e la Piccola Sarta Cinese

Cina, 1971. Solo pochi anni prima il Presidente Mao aveva dato inizio alla Grande Rivoluzione Culturale. I due protagonisti del libro, la voce narrante e il suo amico Luo, sono figli di borghesi nemici del popolo, in realtà solo dei medici che il regime considera però soggetti pericolosi e reazionari. Per questo i loro figli, poco più che adolescenti, sono costretti a recarsi presso un campo di rieducazione: le università furono chiuse e i “giovani intellettuali”...CONTINUA...

Roveredo Pino

Mandami a dire

Quattordici racconti e tanti piccoli mondi. Quotidiani e irripetibili, come irripetibile è ogni esistenza. Roveredo è stata una sorpresa annunciata: suggerimento di un amico che se ne innamorato e ha voluto condividere con me questa scoperta per caso. Letto e bruciato in qualche ora. Magris ne fa una premessa accattivante, e a ragione. Non è letteratura in senso stretto quella di Roveredo. Evidentemente non scrive per arte, forse per mestiere e per darsi voce. Eccellente “Mandami a dire”, il racconto che dà il titolo al libro. Quello, a mio avviso, più toccante ed assoluto. Una storia d’amore fiorita...CONTINUA...

Franchi Gianfranco

Monteverde – Intervista a Gianfranco Franchi

Dopo la lettura di Monteverde mi sono sorte alcune domande, che ho puntualmente rivolto all’Autore e che adesso condivido con voi. MM: Riguardo la struttura di Monteverde, io ho definito gli Interludi una sorta di “basso continuo”, non una vera cornice, ma certamente un buon accompagnamento per i racconti. Con questa struttura volevi in qualche modo riaccostarti alla tradizione letteraria italiana della novella? GF: Decisamente. Ideando l’opera - la struttura dell’opera - avevo in mente di restituire...CONTINUA...

Naspini Sacha

Never Alone

“Per tutti questi anni ho sempre pensato a cosa succede quando un ragazzo diventa un uomo. Nella mia testa immaginavo una cosa che si modifica lentamente, giorno dopo giorno. Invece non è così: si può cambiare in un momento, basta un attimo. O sei colpi di pistola.” (p.71) Ruben e Art: due ragazzini, amici inseparabili da sempre, quasi due facce di una stessa medaglia...CONTINUA...

Roth Joseph

Giobbe

Giobbe è un patriarca, una delle figure centrali dell’Antico Testamento. Emblematica per Ebrei, Cristiani e Musulmani. Incarna la figura del giusto perseguitato, del credente la cui fede viene messa duramente alla prova da Dio. L’uomo che, seppur retto, onesto e fedele, viene colpito da immense sventure. Il “Giobbe” di cui Roth ci racconta la parabola si chiama Mendel Singer. E’ un ebreo russo, vive nella cittadina di Zuchnow. Maestro di Talmud, uomo devoto, semplice, timoroso, sfuggente, pensoso. Sua moglie si chiama Deborah e gli...CONTINUA...

Haig Matt

Il club dei padri estinti

“Sussurrai una parola e non era Papà e non era TraPassato. Era una via di mezzo tra le due. Per un istante pensai che non poteva essere che Papà fosse morto. Era ancora così reale nella mia testa che riuscivo a sentire il suo odore e udire la sua voce ma è anche vero che una volta tutti sono stati reali come Papà persino l’Imperatore Nerone o Giulio Cesare o Alessandro il Grande dovevano aver starnutito e fatto un salto nel letto e adesso non erano più niente. Poi guardai il vaso di metallo per i fiori vicino alla tomba di Papà con dei fiorellini in cima come...CONTINUA...

Tobino Mario

Il deserto della Libia

“La Libia libera i sogni, la morte esiste anche in questo luogo, ma non porta tristezza”. (p.124) La guerra di Libia secondo Tobino: ventun prose ambientate in quest’arida terra che accende sogni e fantasie con i suoi paesaggi, ma è anche teatro di scontri mortali. Inizialmente troviamo la 31° Sezione Sanità “abbandonata a non far niente ai margini di un’oasi, come durante la guerra spesso accade ai reparti” (p.31). Siamo nell’oasi di Sorman, vicino al confine tunisino, successivamente...CONTINUA...

Kourouma Ahmadou

Allah non è mica obbligato

Allah non è mica obbligato. No, Allah non è mica obbligato a essere giusto in tutte le cose di quaggiù. Una affermazione che ricorre sovente in questo libro, come un piccolo rito, un intermezzo ripetuto e necessario per dare giustificazione alle brutture e alle catastrofi che toccano gli uomini. Un racconto tracciato da un’unica voce, quella di Birahima, uno small soldier, un bambino soldato. Una narrazione iperbolica e vivace che colpisce per schiettezza e cinismo, ma anche per la leggerezza con la quale descrive alcuni tra gli eventi più sanguinosi del continente africano: le...CONTINUA...