Categoria: saggistica

Camus Albert

Riflessioni sulla pena di morte

Quando Camus scrive le sue "Rèflexions", nel 1957, in alcuni Paesi europei vige ancora la pena di morte. In questo saggio l'autore adotta un metodo d'analisi serio e pragmatico, lontano, per sua ammissione, da atteggiamenti immaginifici e sentimentali. E spiega: chi parteggia per la pena di morte pone, tra i suoi primi argomenti, l'esemplarità del castigo: l'uccisione di un colpevole deve avvenire davanti agli occhi di più persone possibili affinché sia da monito per chiunque. Eppure ciò non accade: in Francia le esecuzioni (decapitazioni) avvengono in luoghi chiusi e se ne parla...CONTINUA...

Ossola Carlo

Ungaretti, poeta

Il professor Carlo Ossola, a cento anni dalla prima pubblicazione de “Il porto sepolto”, ha voluto rielaborare alcuni suoi precedenti scritti e così adesso possiamo leggere un libro che è innanzitutto un’approfondita ricerca su quella che viene definita una “voce autentica della poesia europea contemporanea”: “Ungaretti, poeta”, edito da Marsilio. Il verso “sono un frutto/ d’innumerevoli contrasti d’innesti” rappresenta forse la più efficace introduzione al “poeta di tre continenti” e quindi ad un’analisi che si focalizza soprattutto sui tre volti dell’opera ungarettiana: la poetica e le traduzioni...CONTINUA...

Chiroli Roberta

Ora e sempre No Tav

È notizia recente di venti rinvii a giudizio in uno dei filoni dell’inchiesta sulle “Grandi Opere”: i reati contestati sono associazione a delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione sugli appalti per la realizzazione della tratta Tav Milano-Genova-Terzo Valico Ferroviario dei Giovi. Non siamo indovini e non sappiamo come andrà a finire ma di certo non è notizia che ci stupisce. Stesso discorso con l’inchiesta sul tunnel fiorentino. Del sistema Tav, come qualcuno ricorderà, ne ha scritto in maniera molto approfondita il compianto Ivan Cicconi col profetico...CONTINUA...

Ceronetti Guido

Per non dimenticare la memoria

La memoria… Non serve avere solo quarant’anni, ne sperimento ogni giorno la disfatta. Il mondo, le informazioni, le parole, la musica, i film, anche i libri, vanno troppo veloci. Non possono imprimersi. Scivolano sul ghiaccio. Non resta niente o talmente poco da sembrare niente. Perdiamo pezzi. Tutti noi, i viventi di questo tempo ipercinetico. Pezzi del nostro passato e quindi del nostro avvenire. Perché tutto si ripete e capita di leggere un libro che non si ricordava di avere già letto. Poi una frase ti illumina. È il ricordo. Per non dimenticare la memoria è un titolo azzeccato...CONTINUA...

Bergoglio Jorge Mario

Sognare l’Europa

Papa Francesco è spesso evocato come “l’unico che ancora dice qualcosa di sinistra”. Non è proprio così; lo spirito di solidarietà umana, la dottrina della Chiesa sono altro, ma di certo, in un periodo storico in cui hanno ripreso vigore i nazionalismi, in cui la rabbia e la paura premiano i cosiddetti sovranisti, è legittimo pensare che le idee e le esortazioni di Jorge Mario Bergoglio non risulteranno poi così popolari. Se poi, oltre alle consuete ostilità degli anticlericali, ci aggiungiamo l’avversione dei tradizionalisti e di coloro che si sentono colpiti dalle tante condanne del Papa contro...CONTINUA...

Mandreoli Alberto

Il fascismo della repubblica sociale a processo. Sentenze e amnistia (Bologna 1945-50)

Come ha scritto giustamente Alberto Mandreoli nell’introduzione al libro, “solo in periodi molto recenti l’analisi accademica ha iniziato a mostrare un crescente interesse al tema della resa dei conti con il fascismo saloino” (pp.10). Non solo l’analisi accademica, ci sentiamo di aggiungere: pensiamo alle numerose opere divulgative di Giampaolo Pansa, che tanto hanno fatto discutere non fosse altro perché incentrate sulla sorte dei “vinti”. Nel caso di “Il fascismo della repubblica sociale a processo”, invece, torniamo a leggere una ricerca, seppur condotta con stile narrativo, sicuramente di carattere...CONTINUA...

Tolstoj Lev N.

Sulla pazzia del nostro tempo e del mezzo per rinsavire

“Attuale” e “inattuale” sono due parole chiave che possono dire molto degli scritti e del pensiero dell’ultimo Tolstoj. Come ci ricordano i curatori del libro edito dal Pozzo di Giacobbe, “Sulla pazzia del nostro tempo e del mezzo per rinsavire”, il grande scrittore russo, “alla vigilia dei cinquant’anni ebbe una profonda crisi spirituale, riscoprì il Vangelo e tornò alla fede. Egli sentì che Dio si serviva di lui, nonostante i suoi peccati e la sua indegnità, per trasmettere al mondo disorientato un messaggio di salvezza”. Ne scaturì una ricca produzione filosofica e religiosa, tutt’ora trascurata...CONTINUA...

Lattanzi Giovanni

Kambo e Iboga. Medicine sciamaniche in sinergia

E’ noto che gran parte di coloro che praticano la cosiddetta medicina ufficiale non contemplano nulla che non sia applicato al di fuori dei protocolli scientifici. Una polemica speculare proviene da parte di coloro che vedono nella farmacologia moderna un ricettacolo di inconfessabili interessi economici e accademici. Sono argomenti che portano molto lontano e quindi non è questa la sede per approfondire in merito alla mentalità scientista di noti debunker. Ci riferiamo a quelli che non si sono fatti scrupoli di demolire in tutto e per tutto qualsivoglia terapia non allopatica, dall’agopuntura...CONTINUA...

Davigo Piercamillo

Il sistema della corruzione

Piercamillo Davigo, al momento di lasciare l’incarico di Presidente dell’ANM, ha affermato che negli ultimi dodici mesi “un capitolo drammatico è stata l’interlocuzione con la politica, per la loro totale inaffidabilità: sono arrivati a stracciare un accordo scritto senza rendersi conto che così stracciavano la loro credibilità. Discutere con interlocutori inaffidabili è difficile. Non sanno quello che fanno”. Di questa inaffidabilità, ed anche di una crassa ignoranza e di una protervia che sfiora il ridicolo, possiamo leggere nell’ultimo libro del magistrato, riflessione puntuale su un sistema...CONTINUA...

Serra Gianluca

Salam è tornata

Zugunruhe. È a pagina centoquarantaquattro di “Salam è tornata” che leggiamo una delle parole chiave del libro: l’inquietudo migratoris – tradotta così in un termine scientifico tedesco – che ha motivato il biologo naturalista, e ora scrittore, Gianluca Serra a prendere armi e bagagli, abbandonare la prospettiva di una tranquilla carriera accademica e a dedicarsi concretamente alla conservazione della natura nei paesi in via di sviluppo. Lo “zugunruhe” lo ha portato quindi ad occuparsi di un progetto di cooperazione internazionale finalizzato a creare una riserva naturale nel deserto di Palmira...CONTINUA...