Categoria: saggistica-trattatistica

Saviano Roberto

Gomorra

"Tutti quelli che conosco o sono morti o sono in galera. Io voglio diventare un boss. Voglio avere supermercati, negozi, fabbriche, voglio avere donne. Voglio tre macchine, voglio che quando entro in un negozio mi devono rispettare, voglio avere magazzini in tutto il mondo. E poi voglio morire. Ma come muore uno vero, uno che comanda veramente. Voglio morire ammazzato". E’ la lettera di un giovanissimo detenuto, o meglio di un bambino entrato nel "sistema", fedelmente riportata in "Gomorra", che più di ogni altra cronaca criminale ci mostra l’evoluzione (o involuzione) avvenuta in terra di camorra...CONTINUA...

Nissin Gabriele

Storie di uomini giusti nel Gulag

L'interrogativo a cui Gabriele Nissim, il curatore di questo saggio corale, ha voluto rispondere attraversa da sempre la letteratura che si è occupata della tragica esperienza dei totalitarismi contemporanei: cosa resta della dignità umana quando la vita vuol dire gulag e campi di sterminio? Non è detto che la risposta sia del tutto convincente, viste le interpretazioni che ancora dividono gli storici in merito a molti dei personaggi citati in "Storie di uomini giusti nel Gulag". La categoria dei "giusti" è forse una costruzione artificiosa, non fosse altro che coloro che sono stati carnefici...CONTINUA...

Belardi Walter

Breve storia della lingua e della letteratura ladina

Le culture appartenenti a una minoranza rimangono generalmente poco note ai più e spesso vengono guardate con sufficienza, se non ignorate del tutto. Di fatto risultano pur sempre espressione, per quanto talvolta semplice o recente, di un’originalità, di una diversità spesso orgogliosa di sé stessa e decisa a mantenere viva la propria identità di gruppo. Sparsi in differenti vallate alpine, un tempo isolate e caratterizzate da una dura vita di lavoro seppur in un mirabile scenario naturale...CONTINUA...

Telese Luca

Cuori Neri. Dal rogo di Primavalle alla morte di Ramelli, 21 delitti dimenticati degli anni di piombo

Io non so dimenticare / la mia rabbia e la vergogna / nel vedere un ragazzino / che era già messo alla gogna / per aver voluto dire / "Io non posso dimenticare / un passato dignitoso / per il quale provo onore" / E veniva trascinato / per i corridoi di scuola / col cartello appeso al collo / con su scritta una parola / che per noi voleva dire / uno con un ideale / ma per tutto quanto il mondo / era il simbolo del male / E noi siamo ancora qui / per ricordare / e noi siamo ancora qui per chi vuol dimenticare / Io non posso più scordarmi / del suo corpo sul selciato / e del fiore che...CONTINUA...

Travaglio Marco

La scomparsa dei fatti

"I fatti separati dalle opinioni. Era il motto del mitico Panorama di Lamberto Sechi, inventore di grandi giornali e grandi giornalisti. Poi, col tempo, quel motto è caduto in prescrizione, soppiantato da un altro decisamente più pratico: "Niente fatti, solo opinioni". I primi non devono disturbare le seconde. Senza fatti, si può sostenere tutto e il contrario di tutto. Con i fatti, no" (pag. 1). "Oggi sono spesso le opinioni a trasformarsi in fatti". Già l'incipit dalla premessa al libro ci fa capire dove Travaglio andrà a parare: "La scomparsa dei fatti" è un'ampia parafrasi di queste prime...CONTINUA...

Pansa Giampaolo

La grande bugia

Potrà sembrare strano, giusto a qualche anima semplice, ma in questo Paese capita che dei casi editoriali su argomenti sicuramente controversi trovino ampio foraggio grazie agli accesi scontri ideali-ideologici tra lettori virtuali. In altra sede avevo parlato di lettori paragnosti, ma il concetto è lo stesso e, spero, anche intuibile. Quanti di voi hanno sentito queste frasi: "Io mi sono rifiutato di leggerlo perché…", "Io non l'ho letto però…"? Interpretazioni autentiche, scaturite da notizie di seconda, terza, quarta mano che - mi permetto - all'atto della lettura del libro incriminato (azione...CONTINUA...

Stella Gian Antonio

Avanti popolo

Gian Antonio Stella è un giornalista che prende sul serio la par condicio. I lettori del Corriere lo sanno bene: le sue attenzioni nei confronti dei politici (i destinatari difficilmente gradiscono) non hanno mai avuto confini. Ed ora, dopo i devastanti reportage antropolologici sugli accoliti del palazzinaro di Arcore, con "Tribù. Foto di gruppo con cavaliere", iniziata una nuova legislatura con la sinistra al potere, era inevitabile che Stella si dedicasse a mazziare la nuova classe dirigente "di lotta e di governo". C'è il disobbediente di famiglia borghesissima e proprietario terriero; il...CONTINUA...

Andreoli Marcella

Il telefonista di Al Qaeda

" Il sangue dei mujaheddin morti in battaglia è il nostro nutrimento perché l'albero del terrorismo si nutre del sangue". Questa una delle frasi che costellano il libro di Marcella Andreoli, un vero e proprio reality thriller: protagonista è il primo pentito del terrorismo Islamico in Italia, giunto nel nostro paese dalla Tunisia, più per spirito di avventura che per autentica necessità. Colto, poliglotta, laico (nel suo paese nemmeno frequentava la moschea), benestante, Riahd non aveva affatto le caratteristiche umane proprie di un disperato e perciò più facilmente preda del...CONTINUA...

Travaglio Marco

Montanelli e il cavaliere

Certo, per un direttore di giornale, avere sottomano un Travaglio, che su qualsiasi protagonista, comprimario e figurante della vita politica italiana è pronto a fornirti su due piedi una istruttoria rifinita nel minimo dettaglio è un bel conforto. Ma anche una bella inquietudine. Il giorno in cui gli chiesi se in quel suo archivio, in cui non consente a nessuno di ficcare il naso, ci fosse anche un fascicolo intitolato al mio nome, Marco cambiò discorso" (dalla prefazione di I.M. al "Il pollaio delle libertà" - Vallecchi 1995). Su una cosa sia gli estimatori che i detrattori di Marco Travaglio...CONTINUA...