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Sigmund Freud
In Disconoscimento, la filosofa e teorica della psicanalisi slovena Alenka Zupančič ci interroga in tutte quelle situazioni in cui stiamo sul bordo del “Sì, lo so, ma comunque…”, vale a dire al cospetto della non negazione dei fatti, seguita da un compiaciuto proseguire come se nulla fosse. Risulta agevole allargare lo sguardo ai molti ambiti di applicazione di questo concetto freudiano di Verleugnung che dà il titolo al libro. Freud ne scriveva nel saggio sul...CONTINUA...
Carlo Di Lieto è un critico che da anni studia il rapporto tra letteratura e la teoria dell’inconscio: un approccio che, tanto per capirci, ha permesso la pubblicazione di “Chi ha paura della psicoanalisi?” per Genesi e di “La scrittura e la malattia” per Marsilio. Adesso è la volta di CONTINUA...
Se è vero che di “Gioventù dorata” un critico severo come Harold Bloom ha scritto “si legge come un romanzo di Balzac [….] è una narrazione meravigliosa e insieme una visione oscura sull’inquietudine dell’influenza famigliare” e “Le Figaro” ha citato Henry James, diventa davvero difficile non accostarsi con curiosità a questa opera prima di Kate Cambor. Interesse che nasce anche dal fatto che “Gioventù dorata”, malgrado le autorevoli citazioni, non è affatto un romanzo: è semmai una biografia, magari una sorta biografia collettiva, un libro di storia seppur sui generis. Non saprei darvi una definizione...CONTINUA...
Come l’illustre predecessore Françoise Truffaut, Nanni Moretti sviluppa, nella prima parte della sua carriera, un alter ego di celluloide, un personaggio che si evolve in più film, un ventenne nell’Italia del riflusso ideologico e della conseguente crisi morale e culturale. Siamo tra la fine dei Settanta e l’inizio degli Ottanta, tempi di grigiore assoluto anche per il cinema nostrano, che ebbe comunque modo di partorire nuovi autori comici in grado di imperversare sugli schermi per tutto il decennio con notevole successo di pubblico. Confuso erroneamente...CONTINUA...
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