Categoria: Tav

Baldanzi Simona

Mugello sottosopra

Tra le ultime pagine del libro di Simona Baldanzi possiamo leggere: “I No Tav non vogliono percorrere la stessa storia del Mugello, non vogliono sopportare l’umiliazione, dopo la devastazione, dell’impunità”. Non so se l’umiliazione possa diventare il sentimento più presente tra coloro che, vuoi perché testimoni, vuoi perché informati delle truffe perpetrate dai sedicenti riformisti favorevoli alle “grandi opere”, si trovano circondati dall’indifferenza e dall’incomprensione dei concittadini e dei media; c’è da pensare semmai che il costante scempio di verità e di soldi pubblici possa condurre...CONTINUA...

Becattini Giacomo

La coscienza dei luoghi. Il territorio come soggetto corale

"La coscienza dei luoghi" è un libro intestato al solo Giacomo Becattini, e probabilmente è giusto così, non fosse altro che il saggio in gran parte è composto da inediti dell'economista toscano e da testi pubblicati su riviste come "Il Ponte", "Il Sole 24 Ore", "Sviluppo locale", "Contesti". E' opportuno aggiungere però che la presentazione di Alberto Magnaghi e il lungo dialogo tra i due professori emeriti (frutto di diversi incontri tra il 2006 e il 2010) ci dice moltissimo sulla "lunga marcia degli studi economici verso il territorio". Ricordiamo, infatti, che la carriera accademica di Becattini...CONTINUA...

Ravarino Mauro

Terzo valico. L’altra TAV

Uno striscione di protesta, citato nel libro "Terzo valico", probabilmente rappresenta la miglior sintesi di cosa vuol dire il Tav all'italiana: "Un utile per alcuni, un lusso per pochi, un danno per molti, a spese di tutti" (pp.37). Il giornalista Mauro Ravarino, con la sua inchiesta sul progetto dell'alta velocità tra Genova e Tortona, prima ci ha ricordato i vari momenti che hanno perfezionato il sistema definito da Ivan Cicconi "privatizzazione delle aziende pubbliche senza privati e senza liberalizzazioni" (pp.16); e poi ha opportunamente raccontato le peculiarità di una protesta civile nata...CONTINUA...

Mercalli Luca, Giunti Luca

Tav No Tav. Le ragioni di una scelta

All’indomani degli arresti eccellenti che apparentemente hanno incrinato il fronte compatto e trasversale pro-Grandi Opere, ecco che esce “Tav No Tav” per le edizioni Scienza Express. Un libro che, per usare le parole di Luca Mercalli, “nasce per diffondere in modo sintetico e organico le principali motivazioni tecnico scientifiche che scoraggiano la costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino – Lione” (pag. 18). Motivazioni che però si possono tranquillamente estendere alla gran parte delle opere scaturite dalla famigerata “legge obiettivo” e che in “Tav No Tav” sono spiegate...CONTINUA...

Grimaldi Raffaele

C’è luce in fondo al tunnel?

Per comprendere il senso di un libro come “C’è luce in fondo al tunnel?”, opera collettiva curata dall’ingegner Raffaele Grimaldi, forse conviene citare un brano di Paolo Beria, tratto dal capitolo “I grandi progetti, tra retorica e necessità reali”: “Non si intende naturalmente sostenere che le infrastrutture di trasporto, grandi e piccole, siano in sé inutili, Ve ne sono di estremamente utili, di completamente inutili e di migliorabili. Quello che si sostiene è che si è creata nel settore dei trasporti, forse spontaneamente forse no, una ‘narrazione’ basata su argomentazioni retoriche ed autoreferenziali...CONTINUA...

Rastello Luca, De Benedetti Andrea

Binario Morto

Anche ad avere idee del tutto diverse su temi come sviluppo, ambiente e stato dei conti pubblici una constatazione è comunque valida per tutti: non si è a favore di un progetto Tav perché si sappia nel dettaglio cosa accadrà, oppure perché si abbia un’idea precisa del suo rapporto costi-benefici, ma perché ci sono dei violenti – pochi, molti o moltissimi – che lo contrastano. Tanto basta, spesso a prescindere da tutto il resto. C’è soltanto da prendere atto come, appunto per questa ragione, il dissenso riguardo un’opera pubblica, in qualsiasi forma sia espresso, venga considerato (non da tutti...CONTINUA...

Pepino Livio, Revelli Marco

Non solo un treno…

Il Tav è uno degli argomenti che in Italia meglio si prestano a misurare la qualità del nostro sistema informativo e di conseguenza il livello di trasparenza della nostra classe politica. Il risultato della misurazione? Bassissimo nell’uno e nell’altro caso. I motivi sono stati ampiamente spiegati nelle opere di Cicconi, di Calafati e di altri autori che hanno messo a nudo un sistema corrotto e malato, che rimane in piedi soltanto grazie ad una disinformazione pervasiva ed a una martellante propaganda che spaccia per progresso quello che è in realtà uno scientifico saccheggio di denaro pubblico...CONTINUA...

Caselli Gian Carlo

Assalto alla Giustizia

C’è una persona, anche se forse non proprio l’unica, ad essersi meritata in questi anni gli epiteti prima di “fascista”, poi di “comunista” ed infine di “mafioso”: Gian Carlo Caselli, l’attuale procuratore capo presso la Corte d’Appello di Torino. “Assalto alla Giustizia” ci spiega, con grande chiarezza, perché un magistrato, onesto e coraggioso come lui, negli anni sia stato fatto oggetto di insulti in serie. Nessun vittimismo ma analisi oggettiva di come è stata intesa la Giustizia in Italia soprattutto a partire dal Fascismo fino ai giorni nostri, quelli dell’altro Ventennio: l’era berlusconiana...CONTINUA...

Mazzetti Loris

Tav. Il treno della discordia

Leggiamo nella quarta di copertina: “Questo libro non è pro o contro il Tav. Questo libro spiega la questione Tav”. Loris Mazzetti, con questa sua opera, ha voluto dire sicuramente qualcosa di più rispetto l’informazione taroccata ed omissiva che i media nazionali dedicano a questo argomento. Argomento che non è soltanto la Val di Susa – del resto ogni progetto dovrebbe essere trattato per quello che è, senza generalizzazioni - ma proprio il sistema contrattuale del Tav, imbastito su ispirazione di Pomicino e poi di Lunardi. Tutta roba made in Italy, unica al mondo. Lo sappiamo: per andare oltre...CONTINUA...

Divertito Stefania

Amianto. Storia di un serial killer

"Secondo me, è un esempio d’inganno perpetrato da mestatori ai danni di una popolazione ignara. La gente scende in piazza se ha paura di morire, e ha paura perché qualcuno ha detto anche una sola fibra di amianto può ucciderti. Una bufala. Dichiaro di non essere minimamente preoccupato. Francamente, fa quasi ridere”. Così scrive Rosalino Sacchi, già ordinario di Geologia nell’Università di Torino e – guarda caso - già responsabile degli studi geologici per il progetto Tav, in merito al pericolo amianto conseguente ai tanto contestati lavori per l’alta velocità in quel della Val di Susa. Sappiamo...CONTINUA...