“Cedimenti” è un romanzo che, all’inizio, dà la sensazione di non poter sorprendere. Almeno non qui in Italia. In un Paese in cui le storie di mafia servono spesso da telaio per le fiction in TV, in cui in ogni paesino c’è almeno un mostro di cemento che svetta inquietante come una bestemmia su un panorama che nessuno dovrebbe nemmeno sfiorare. Purtroppo esistono interessi che mescolano tanto denaro a tanto cemento e poi c’è la legge dei piani regolatori e dei condoni, cieca a vigliacca, che appiana e legittima senza capire e senza spiegare.
Martina è una ragazza che viene dal nord. Non sa nulla di come sia vissuto suo nonno: lo ricorda appena. Il marchese Scaduto era un burbero siciliano che, fino al giorno della sua morte, ha impiegato energie e coraggio per contrastare gli scempi di chi aveva costruito a due passi dal mare. Edifici abusivi spuntati senza regola ed arrivati a coprire lo spettacolo di mare e cielo che il vecchio ammirava dalle finestre della sua villa in zona Valduci.
Durante il funerale del marchese nella chiesa di San Cosimo tutti scrutano Martina, la giovane donna che nessuno vede da quando venne in Sicilia l’ultima volta. Ma al tempo era poco più che una bambina. A Cannaria, subito dopo le esequie, Martina conosce anche Paolo, un attraente ingegnere nato in quei luoghi e che lavora a Parigi.
Il notaio la informa che tutti i beni di suo nonno sono diventati suoi. Inizialmente la ragazza pensa di disfarsi della villa e dei terreni, ma presto si insinua il lei un sospetto: e se il marchese Scaduto non fosse morto accidentalmente come tutti credono? Se in realtà qualcuno lo avesse deliberatamente spinto verso gli scogli? Confida i suoi timori a Paolo col quale, quasi inevitabilmente, nasce un’attrazione immediata ma anche parecchi contrasti. Lei, oltre alla villa, sembra aver eredi2tato dal marchese suo nonno la volontà di osteggiare ad ogni costo gli affari poco leciti del costruttore Iraci. Paolo, invece, si rende conto che scontrarsi con certi personaggi potrebbe essere pericoloso e cerca di convincerla a desistere.
Martina, ovviamente, non si fa spaventare e pensa che sia indispensabile lottare contro gli orrori edilizi che da anni devastano il territorio. Lei vuole agire, vuole fare materialmente qualcosa per distruggere il complesso di edifici contro cui anche suo nonno aveva combattuto. Ma come?
La soluzione, seppur senza molta convinzione e per una serie di strane contingenze, gliela fornisce Paolo: batteri. L’ingegnere ha collaborato per qualche tempo con altri scienziati riuscendo a velocizzare e potenziare il processo di corrosione del cemento ad opera di particolari batteri. Una soluzione apparentemente folle, quasi fantascientifica che, in ogni caso, Martina e Paolo, con l’innesto dell’ecologista ed attivista Chimenti, tentano di mettere in atto.
Nel libro delle due scrittrici che sono Francesca Vesco gli ingredienti si combinano abilmente. C’è tutto: l’amore, la morte, il crimine, la scienza, il desiderio, la paura, la giustizia, il sogno, la vendetta. Ma soprattutto c’è un potenziale futuro. Immaginato e tratteggiato attraverso una possibilità che, guarda caso, nasce da un atto contrario, da un’azione ribelle e pericolosa eppure necessaria a far prendere coscienza, ad urlare un dissenso. Un dissenso che la giustizia e la morale diffuse non possono accettare e che, inevitabilmente, sono costrette a condannare. Proprio come deve fare il giudice Gueli, uno dei personaggi minori del romanzo eppure tra i più efficaci e convincenti. Il valore narrativo di “Cedimenti” è irrefutabile così come la capacità delle autrici di incastrare personalità ed eventi. La parte conclusiva dell’intervento di Umberto Eco è illuminante: “questo libro lascia intravedere prospettive vuoi inquietanti vuoi eccitanti e ci fa pensare alla celebre maledizione cinese “ti auguro di vivere in un’epoca interessante”“.
Edizione esaminata e brevi note
Francesca Vesco, in realtà, non esiste. Francesca Vesco è un nome fittizio scelto da due scrittrici ed amiche. Le due hanno interessi professionali molto diversi: una in medicina, l’altra in giornalismo. Dal loro incontro e dalla loro collaborazione sono nati racconti, articoli e libri di genere. “Cedimenti” è il loro primo romanzo.
Francesca Vesco, “Cedimenti“, VerdeNero – Edizioni Ambiente, Milano, 2011. Con interventi di Nanni Balestrini, Umberto Eco, Libero Mancuso, Corradino Mineo.
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