Giovanni Capizzi
Ho pensato a una donna e l'ho vista sorridere; ho colto la sicurezza del suo fascino e l'ho ammirata.
Ho immaginato un uomo e ho ascoltato il tamberullare delle mani nervose. Ho riconosciuto la sua esitazione e aveva i miei occhi.
Vogliono raccontarsi. Convincersi di essere esistiti per qualcuno. Come tutti.
Non sto inventando una storia. Saranno da qualche parte questi due. Come farei a conoscerli così bene altrimenti?
E allora scrivo per loro. E gli sono riconoscente.
Queste vite si fondono con la mia, iniziata a Palermo il 10 Giugno del 1983 (confido sulla memoria storica dei procreatori).
Una sera d'estate, quando ancora l'altalena era il più esaltante degli svaghi, vidi lo sguardo in technicolor della arcinota Biancaneve, e fu amore.
Per la fanciulla non durò a lungo, per il cinema non è mai finito.
Scrittura e cinema. Cinema e sogno. Per non smettere di meravigliarsi.
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