Mello Valerio

Hypsas

Ecco un poemetto denso di echi di una classicità lieve e al tempo stesso imponente, che non si lascia facilmente registrare criticamente, perché sembra sfuggire, prodigiosamente, ai codici in cui s’inscrive la poesia contemporanea. Atto di sfida a una poesia minimale, quotidiana, basata sulle puerili disavventure dell’ego, “Hypsas” di Valerio Mello, vive di un suo respiro intatto e primevo e fluisce come il fiume che dà il titolo all’opera, Hypsas, fiume dell’antica Agrigento, che è nome della divinità che a esso presiede e in esso si confonde. Già a rigirarselo fra le mani questo esile libricino, edito dalle Edizioni Ensemble nel gennaio 2024, mostra, penetrante, la sua fragilità di epifania...CONTINUA...

D’Angelo Peter, Valle Fabio

Il figlio peggiore

Io leggo (e scrivo) spesso in treno, ormai da anni, ma non mi succedeva da molti lustri di saltare la mia quotidiana fermata perché troppo presa dalla lettura, credo dai tempi dell’università. È accaduto di nuovo tre giorni fa, mentre leggevo Il figlio peggiore di Peter D’Angelo e Fabio Valle (Fandango Libri). È accaduto perché sono ancora meno multitasking di quando andavo all’università, ma soprattutto perché CONTINUA...

Cervia Alice

La coda delle lucertole

Il weird non è il mio genere, le lucertole già di più. Mi hanno sempre incuriosita. Scattanti, veloci, capaci di infilarsi in ogni anfratto, in ogni crepa di muro di campagna. E questo libro è stato per me una piccola lucertola, come promettono la bellissima copertina e un incipit perfetto: «Vincenzina Montefiori ha ventitré anni, una - quasi - laurea breve in Lettere, uno scantinato senza riscaldamento in cui vive da tre mesi e sette scatolette di tonno nella dispensa. Ha anche un nome da primi del Novecento, del quale ancora non si capacita, e cinquanta chili scarsi per circa un metro e ottanta di fisico...CONTINUA...

Racine Jean, San Guedoro Lodovica

Ifigenia. Traduzione in rima

“Tradurre poesia non è arido esercizio accademico e filologico sulle complicazioni grammaticali e sintattiche di una lingua. Tradurre poesia è sforzo per comprenderla, è quasi riviverla. Basta solo (ma è indispensabile) avere col poeta il denominatore comune della posizione dell'uomo nei confronti della vita”.  Probabilmente le parole di Joyce Lussu potrebbero esprimere l’impegno che Lodovica San Guedoro che si è procurata con la sua ultima traduzione. Ovviamente ce ne guardiamo bene dal proporre una banale recensione per un grande classico come Iphigénie di Jean Racine, incentrato sul conflitto interiore di Agamennone, lacerato tra l’aspirazione alla vittoria e l’amore paterno: sono opere che...CONTINUA...

Bianchi Emanuela

L’ultima strega

“Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle”, scrisse Voltaire. Verità soltanto parziale nel caso dell’Italia, e in particolare della Calabria del XVIII secolo, nel quale diverse donne, pur scampando il rogo, furono perseguitate col pretesto di influenze demoniache. Anche se non sappiamo, se condannata, che fine avrebbe fatto Cecilia Faragò; la cui vicenda è rievocata nel breve racconto “L’ultima strega” di Emanuela Bianchi. Lo scenario è quello catanzarese del 1769, in quel di Soveria, nel quale la vedova ed ereditiera Cecilia, complici le maldicenze e l’ignoranza dei compaesani, venne incolpata della morte di don Antonio Ferraiolo - “gli faceva le mosse con...CONTINUA...

Pinotti Ferruccio

Silvio ha fatto anche cose buone

Non possiamo sapere se l’inossidabile successo di Silvio Berlusconi, con tutte le incredibili sottovalutazioni e amnesie sul suo passato, si sia originato semplicemente da quell’elettorato che lui stesso così definiva: “Il pubblico italiano non è fatto solo di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco… È a loro che devo parlare”. Oppure, come scrive Ferruccio Pinotti nell’introduzione al suo “Silvio ha fatto anche cose buone”, perché “il potere di persuasione è superiore alla realtà stessa, dalla quale l’uomo medio cerca sempre di evadere” (pp.10); al di là della probabilissima presenza di innumerevoli persone tutt’altro che “medie”, ma molto carenti...CONTINUA...

Fernández Macedonio

Tantalia e altri racconti

Di cosa trattano i racconti di Macedonio Fernández? Questa è proprio una bella domanda che sarà venuta in mente a qualche lettore di “Tantalia e altri racconti”, magari assuefatto mainstream contemporaneo; ma che difficilmente potrà ricevere una risposta ordinaria. Sì perché lo scrittore argentino ha fatto dell’ambiguità, della costruzione dell’impossibile la sua cosiddetta cifra letteraria. Caratteristiche peraltro molto ben raccontate da Livio Santoro, autore della postfazione al volume della Arcoiris: “Perché, forse, almeno per Macedonio […] non c’è cosa peggiore dell’arte, dunque della letteratura, quando cerca di addomesticarsi e conformarsi alla vita, trasformandosi per questo stesso...CONTINUA...

Venditto Serena

Al Sassofono blu

Invito alla lettura con delitto … ovvero quando il crimine non paga ma un bel libro sì Chi non ha mai partecipato a uno di quegli eventi denominati “invito a cena con delitto” o non ne ha mai sentito almeno parlare? Può accadere tuttavia anche qualcosa di assai più insolito. Dopo l’omicidio fittizio, avvenuto nell’ambito di questo...CONTINUA...

Vallarino Annina

Drama

In “Camera con vista” di Edward Morgan Forster possiamo leggere una frase, messa in bocca al reverendo Mr. Beebe, che potrebbe fungere da epigrafe al libro di Annina Vallarino: “È così difficile – almeno, io lo trovo così difficile – capire le persone che dicono la verità”. Verità, o meglio le verità, che in “Drama” diventano uno degli argomenti principali della vicenda in cui si ritrova coinvolta Eva, una giovane italiana espatriata a Londra col miraggio di lavorare nell’editoria. Una Londra che soprattutto la porta a vivere tra serate alcoliche e in ambienti lavorativi fatti di piccole e grandi ostentazioni e altrettante perfidie. In questo contesto il suo amico e collega Daniele è costretto...CONTINUA...

Oliverio Ferraris Anna

La comunicazione manipolata

“Commuoversi è più facile che pensare” (pp.48). Queste parole di Anne-Cécile Robert, rappresentano soltanto una delle tante citazioni in un libro molto breve ma altrettanto denso come “La comunicazione manipolata” di Anna Oliverio Ferraris. Saggio che intende ricordarci quanto, soprattutto ai giorni nostri, sia indispensabile non farci manipolare da tutti gli inganni messi in atto, non soltanto dai pubblicitari di professione, ma anche dai politici che ormai si avvalgono perennemente da strategia psicologiche, più o meno raffinate, per stare a galla sulla scena pubblica. Libro denso perché, in meno di cento pagine, Anna Oliverio Ferraris analizza quanto la comunicazione umana, soprattutto...CONTINUA...