Alan Spicy

Frammenti

Pubblicato il: 24 Marzo 2019

Rocco Moscatiello, Daniele Stazi e Michele Santori, i componenti della band reatina Alan Spicy, trascorso qualche mese dalla prima pubblicazione dell’album d’esordio, hanno molti motivi per essere soddisfatti del loro “Frammenti”: la critica “di settore” pop/rock – anche se purtroppo il più delle volte e dovremmo definire mere segnalazioni e certo non scomodare la vera e propria critica musicale – ha accolto con simpatia e giudizi sostanzialmente concordi i brani che rispondono al nome di “Plastica”, “Avvolte”, “Caronte”, “93”, “Franco”, “Super Alan”. In particolare è stato evidenziato come tutte le sei canzoni siano caratterizzate, almeno per chi ascolta di primo acchito, da un impatto sonoro piuttosto ruvido, volendo anche spigoloso, volutamente nevrotico, talvolta urlato: quel tanto che ha fatto parlare di punk e di altre sottospecie del rock. In sostanza, e con una certa ragione, tutto riassumibile come alternative-rock, avendo ben presente cosa vuol dire il suono della chitarra distorto ed energico e un chiaro atteggiamento ribellista; con l’avvertenza che poi non è difficile citare il blues, nuovamente il punk, il garage, il power e chi più ne ha ne metta.

Se “Plastica” potrebbe ricordare il post-punk di alcune note band italiane dei primi anni ’80, con tutto il suo carico di enfasi e aggressività, non da meno è “Avvolte”, brano che certo non difetta di provocazione. Un’introduzione meno irruente ci prepara a “Caronte” che poi alterna le sparate vocali di Moscatiello, quasi a volerti saltare alla gola: la canzone che alla fin fine sembra quella più originale e tiene insieme, con più evidenza, le diverse anime della band. Schema piuttosto simile con “93”, caratterizzata subito da un procedere prima distorsivo e quasi meditativo, che poi presto lascia ancora spazio a picchi di vocalità roca, particolarmente veemente. “Franco”, il brano successivo è dedicato ad un amico scomparso ed effettivamente, al netto del consueto stile energico, possiede una base che qualcuno potrebbe dire “cantautorale” che non va sottovalutata e che, nonostante la dedica, non difetta di ironia e malinconia. Stesso discorso per “Super Alan”, la canzone più breve della raccolta, che a quanto pare funziona da “intro” della band quando si presenta sul palco: una sorta di marchio di fabbrica subito da proporre al pubblico.

“Frammenti” quindi ha ricevuto subito dei riscontri positivi e va detto che, a prescindere da tutte le critiche che si potranno fare a dei quasi esordienti, gli Alan Spicy vanno apprezzati per il solo fatto di aver voluto proporre un rock alternativo, con l’intenzione di non farsi condizionare dalle innumerevoli declinazioni del mainstream contemporaneo: chi ha orecchi per sentire, a volte occhi per vedere, è ben consapevole che le band e i solisti più in voga – parliamo sempre del mercato della cosiddetta musica popolare – hanno ormai poco a che fare con rock e dintorni, e soprattutto con l’impiego intelligente di ritmo, melodia e armonia. Tutti elementi che spesso sono utilizzati ai minimi termini, per generi importati d’oltre oceano e qui rimasticati con esibito dilettantismo: un elettroencefalogramma piatto, peraltro apprezzatissimo, che davvero è agli antipodi della veemenza del trio Alan Spicy, non disgiunta da orecchiabilità e ruvidità. Fatte queste premesse non vuol dire che i nostri esordienti non possano fare di meglio. Il “forte” che la fa da padrone in tutti i brani probabilmente non rappresenta sempre la scelta giusta: un limite non tanto compositivo quanto stilistico, se così possiamo dire. Non certo per una questione di Dna e di geografia – Poggio Bustone, che pure ha dato i natali ad un grande della musica che “se ne infischiava delle mode” (cit.) in questo caso non c’entra più di tanto – ma la sensazione è che alcuni brani possano funzionare meglio con dosi più modeste di rock duro e puro e invece tutto possa arrivare più diretto proprio con un approccio ancor più cantautorale, privilegiando l’ironia e la sostanza malinconica di alcune canzoni. A volte c’è solo da guadagnarci in qualità ed ecletticità a mettere in sordina Joe Cocker e a ricordarsi semmai della lezione di Rino Gaetano, giusto per fare un paragone un po’ azzardato. “Frammenti” di un esordio che, una volta ben assemblati, potranno dire qualcosa di ancor più importante.

Tracklist:

1.Plastica

2. Avvolte

3. Caronte

4. 93

5. Franco

6. Super Alan

Edizione esaminata e brevi note

Gli Alan Spicy sono:
ROCCO MOSCATIELLO – Voce e Batteria in piedi;
MICHELE SANTORI – Chitarra Elettrica e Controcanti;
DANIELE STAZI – Basso Elettrico.

Uff. Stampa – LFD Press & Beng Press

Alan Spicy, “Frammenti”, Cd Beng Dischi, 2018.

Luca Menichetti. Lankenauta, marzo 2019