Kenshin Himura è un personaggio tratto dal famoso manga Kenshin Samurai Vagabondo, scritto da Nobuhiro Watsuki. In questa versione OAV uscita in 2 dvd, contenenti 2 episodi ciascuno, si racconta la genesi di questo inusuale samurai, il suo misterioso e doloroso passato, le cui gesta vanno a inquadrarsi nella seconda metà del diciannovesimo secolo, nell’epoca di grande decadenza del Giappone feudale, un periodo colmo di stravolgimenti e di sangue versato nelle lotte per la supremazia territoriale. La potenza degli shogun Togukawa, al potere da oltre due secoli, è in declino, tanto da lasciare il campo a diverse fazioni in lotta, quelle a sostegno dello shogunato e quelle favorevoli alla restaurazione dell’imperatore. In questo periodo di terrore e morte si erge, per freddezza e capacità nel togliere la vita in un lampo, la figura dell’abile di spada Battousai, colui che divenne Kenshin Himura.
Il vero nome di Kenshin, ancor prima di Battousai, che è il suo appellativo da sicario, è Shinta, ritenuto troppo dolce e quasi femminile per incutere rispetto, secondo il maestro Seijouro Hiko. Shinta incontra sulla sua strada Seijouro Hiko alla giovanissima età di otto anni. Solo al mondo, dopo la perdita dei genitori morti di colera, il bambino viene preso in custodia da alcuni mercanti successivamente uccisi da un gruppo di briganti. In questa occasione Seijuro Hiko salva la vita a Shinta, lo prende con sé e gli insegna le mortali e pressoché invincibili tecniche della scuola Hiten Mitsurigi. Da questo momento in poi Shinta diviene Kenshin, destinato con la sua katana ad uccidere per ristabilire il giusto ordine: una pace perenne dopo una lunga scia di sangue. Acquisite in breve notevoli capacità di spada, Kenshin abbandona però il suo maestro, contrariato dalla brama d’azione del giovane. Sposa la causa degli Inshin-Shinshi, gruppo idealista e combattente, unitosi per creare una rete di sicari. I loro principali nemici sono gli Shinsegumi, una sorta di polizia creata per reprimere i rivoltosi. In uno dei tanti scontri di sangue Kenshin incontra Tomoe, la ragazza che risveglierà in lui una natura umana, fino a oscurare la sua furia omicida: nonostante il controverso ruolo nella storia qui raccontata, colei che sarà il suo primo grande amore, il motivo della croce forgiata dalle lame posta sulla sua guancia sinistra.
Rispetto alla serie televisiva, nota tra gli appassionati degli anime, queste quattro parti racchiuse in 2 dvd sul passato di Kenshin non hanno nulla di umoristico o scanzonato, al contrario racchiudono circa due ore di puro dramma interiore, di violenza e narrazione dilatata e intimista, di profonda malinconia e di qualità visiva e narrativa davvero rimarchevole. La cifra tecnica è notevole, lo stile grafico altrettanto; la storia è raccontata con pathos e partecipazione, con punte liriche e derive di violenza accese ma non compiaciute. I quattro episodi proposti vanno a scavare nel passato di Kenshin, fornendo risposte a ciò che il manga evocava fuggevolmente attraverso l’uso del flashback. Per dare profondità e credibilità a storia e personaggi si è scelto di caratterizzare fortemente le loro psicologie, cosicché l’amore difficile tra Kenshin e Tomoe ci appare, dopo attenta analisi, come una delle più intime, dolorose e poetiche storie nella storia contenute in un’opera animata. Tutto, all’interno della rappresentazione proposta, insegue una logica che indulge nell’ indagare l’intimo dei personaggi attraverso continue introspezioni, ricerca di solennità nelle pose minime, emozioni dilatate che si fanno quadro e allegoria, fino a evidenziare i simboli: uno su tutti, la croce di sangue sul volto di Kenshin.
Il dramma è presente dalla prima all’ultima scena, i silenzi abbondano ma non pesano, sospendendo l’emozione che mai viene meno nel seguire l’opera, pregio di una struttura narrativa ricca di suggestioni e di ammiccamenti, di un disegno che si sposa magistralmente con la scrittura e di una scelta di regia non casuale, immaginata proprio per alimentare l’enfasi melodrammatica. Lento come la meditazione, questo Memorie dal passato si conclude come d’obbligo in maniera circolare, evocando il simbolo della croce (il sangue, l’amore, la morte: il destino di Kenshin) e la genesi del guerriero, riproponendo sulla scena la figura di Seijuro Hiko.
Questo inconfutabile gioiello dell’animazione giapponese, che mescola tratti di storia reale a personaggi di pura fantasia, immaginato per creare forte contrasto tra il Kenshin del manga e quello che ci si svela in questi 2 dvd, può essere visto anche da chi non conosce la serie animata e né tanto meno il suo protagonista, proprio per la sua connotazione temporale e per il suo proporsi come storia a sé. È decisamente un’animazione più adulta di quella che conoscevano gli appassionati della serie, riscontrabile anche dai tratti del disegno: dal volto efebico e mai sorridente di Kenshin traspare un’angoscia esistenziale che trova barlumi di serenità solo all’apice del rapporto con Tomoe, anch’ella proposta e disegnata come figura terribilmente malinconica. Certo è lampante che un’opera come Kenshin Samurai Vagabondo. Memorie dal passato vada a pizzicare, decisamente trovandole, certe corde emotive sottili dello spettatore, tralasciando totalmente la componente umoristica e leggera. Ma non è sempre detto che un’opera d’animazione seria e dai toni elegiaci non possa essere per tutti. Dai 10-12 anni in su credo si possa godere appieno di una animazione di questo tipo, tra le migliori da me visionate pescando nello sterminato e fantasmagorico mondo degli anime. Assolutamente da non perdere, per appassionati e non.
Federico Magi, luglio 2008.
Edizione esaminata e brevi note
Regia: Kazuhiro Furuhashi. Soggetto: Nobuhiro Watsuki. Sceneggiatura: Nobuhiro Watsuki, Masashi Sogo. Fotografia: Masahide Okino. Art Director: Masami Hagiwara. Character Design: Masahide Yanagisawa. Musica originale: Taku Iwasaki. Produzione: Nabuhiro Watsuki, Shueisha, Fuji TV, Aniplex. Titolo originale: “Roruni Kenshin – Meiji Kenkaku Romantan – Tsuioku Hen”. Origine: Giappone, 1999. Durata: 4 episodi di 30 minuti circa ognuno.
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