Modugno Maurizio, Franchini Luisella, Lopane Valerio

Ettore Bastianini. La più bella voce al mondo

Pubblicato il: 3 Maggio 2023

Proporre delle classifiche nel campo dell’arte musicale, e dell’arte in generale – lo sappiamo bene –  è una gran stupidaggine; ma nel caso di Ettore Bastianini, quando leggiamo “La più bella voce al mondo”, probabilmente gran stupidaggine non è. Non lo è perché, pur a distanza di oltre cinquant’anni dalla morte, malgrado una vita breve e una carriera altrettanto breve, gli appassionati d’opera ancora lo ricordano con un’ammirazione riservata a nessun altro baritono della storia. E non soltanto per la sua vocalità. Con questa consapevolezza, esattamente in occasione del centenario dalla nascita, Maurizio Modugno, Luisella Franchini e Valerio Lopane, hanno pubblicato un libro che è qualcosa di più di una biografia o di una semplice celebrazione, come ben evidenziato nella quarta di copertina: “In una strada silenziosa e appartata della Siena più antica, nasce nel 1922 Ettore Bastianini. Una vita normale e talora non facile all’inizio. E però la scoperta d’una voce, che si rivela poi di baritono e d’un pregio qual forse pochi se ne contano in un secolo. Dietro la voce l’artista: signorile, originale, moderno. E un poco più nascosto, l’uomo: pensoso, leale, pieno d’ansia di vivere e di sentimenti profondi e devoti, come disse d’Annunzio, “fino al sacrificio intero ed oltre” […] E nel corso delle ricerche biografiche e dell’esegesi musicale, per gli autori Bastianini si è continuamente rivelato ben più di quello sinora posto a margine da una critica che mostra tutta la propria vecchiaia. Si è così ricostruita una parabola di vita breve, ma densa e nobile, umana e professionale come poche. Si è analizzata a fondo ogni opera incisa o testimoniata e ogni personaggio da lui cantato”.

Quella che viene chiamata la “fisionomia umana e privata del baritono senese” va sempre di pari passo con i successi professionali, fino all’epilogo più triste: “La Bianchi Porro apprenderà la verità solo più tardi, quando la malattia di Ettore le verrà rivelata in tutta la sua gravità. E con essa il sacrificio di un distacco per totale altruismo. Sarà allora vicino a lui nell’ultima clinica a Milano e nella casa a Sirmione, fino alla morte, qui ove egli era voluto tornare, il 25 gennaio 1967” (pp.2). Prima della scoperta della malattia – linfoepitelioma della faringe, estremo paradosso per un cantante come lui – una serie di crescenti successi; poi, pur con la voce in difficoltà, indebolita, la capacità di mantenersi ad alti livelli grazie ad una maggiore intensità dell’interpretazione.

Livelli raccontati con molto rigore in tutti i saggi contenuti nella seconda parte del libro, “Il contributo artistico di Ettore Bastianini”, dove ad esempio Piero Mioli fa capire come l’ex basso Bastianini non possedesse soltanto una voce grande, omogenea, opulenta, ma anche un notevole talento di attore. Oppure la testimonianza di Giancarlo Landini: “E’ una voce splendida, maschia, imponente, timbrata, scura ma non cavernosa, capace di bei colori. E’ quella che allora viene considerata una voce verdiana e che oggi invece viene ritenuta una voce verista” (pp.154).

Grande voce, grandi interpretazioni che, malgrado fosse amatissimo dal pubblico competente di lirica, non trovarono sempre riscontro presso una critica musicale probabilmente ancorata a modelli antichi, prestabiliti. Anche se Rodolfo Celletti, che sempre gli aveva imputato la mancanza del canto a mezza voce malgrado negli anni cinquanta vi fosse una carenza di coscienza filologica, fu costretto ad ammettere che come Michonnet (Adriana Lecouvreur) l’interpretazione e la resa vocale di Bastianini era stata comunque notevole: “Bastianini, infine, delinea un Michonnet splendido: morbido, pieno, spontaneo nei suoni e anche sofferente e doloroso” (pp.188). Del resto, come giustamente scrive Giancarlo Landini “il revisionismo porta, come sempre, a esagerazioni manichee che finiscono per calpestare artisti degni del massimo rispetto” (pp.154). Contestazioni della critica che vengono presto ridimensionate nel leggere la testimonianza dei colleghi e in particolare quella di Carlo Bergonzi: “Indimenticabile il suo Rodrigo di Posa in Don Carlo, per la presenza, oltre che, si intende per l’interpretazione vocale – e ricordo in particolare il suo ‘Io morrò, ma lieto in core’, cantato tutto a mezza voce” (pp.172).

In sostanza “Ettore Bastianini. La più bella voce al mondo” racconta con grande passione e competenza l’eredità di un uomo sicuramente discreto, geloso della sua vita privata, mai ombroso o schivo in quanto dotato di uno spiccato spirito toscano; ma soprattutto la sua eredità artistica, quella di un uomo dotato di “una voce di una bellezza irriverente” e di “una pastosità cromatica strabiliante” (pp.186).

Edizione esaminata e brevi note

Maurizio Modugno, è nato a Roma ove consegue la maturità classica e la laurea in Giurisprudenza. Nel 1978 entra all’Istituto Beni Audiovisivi come responsabile del Settore Musica Classica. Nel 1986 passa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, ivi dirigendo il settore Premi e Riconoscimenti culturali. Ha costantemente svolto l’attività di critico musicale e di storico, iniziando sulla «Rivista dell’Agimus» nel 1968 e collaborando poi ininterrottamente alle principali riviste del settore classico e ai programmi di sala dei maggiori teatri lirici e festivals italiani.  Ha pubblicato i libri: Ottorino Respighi, (Palombi, Roma 1979); Jules Massenet (Mursia, Milano 1994), Boris Christoff (Azzali, Parma 1996). Nel giugno del 2009 ha pubblicato per la Zecchini Editore il libro Thomas Schippers. Nel 2018 ha pubblicato il romanzo storico Ritorno a Bagdad e nel 2021 il romanzo storico Il vitello rampante (entrambi per Aracne Editrice). Ancora nel 2021 ha pubblicato, sempre per la Zecchini, Il castello musicale, una raccolta di scritti critici dal 1977 ad oggi. Suoi contributi sono presenti in volumi di autori vari: O. Respighi (Eri-Rai, 1986), La Generazione dell’Ottanta (Olschki, Firenze 1981), L’Ernani (Studi Verdiani, Parma 1984), P.L. da Palestrina (Fondazione Palestrina), Tito Gobbi (Rusconi), Toti dal Monte (Rusconi), Renato Bruson (Azzali), Berlioz (Accademia Filarmonica di Bologna). Ha diretto la collana “I Grandi Balletti” edita dal Gruppo Editoriale Fabbri. Ha tenuto trasmissioni per la RAI e TV 2000, conferenze corsi per numerose e varie istituzioni. Collabora attualmente in modo principale alla rivista Musica e al quotidiano on-line Il sussidiario.net per una rubrica mensile di storia.

Luisella Franchini, insegnante di Filosofia e Storia, si è laureata con una tesi su Euripide e i Sofisti. Studia la storia dell’opera e la vita dei grandi cantanti lirici, ha collaborato alle monografie di Renata Tebaldi soprano della Belcanto Renaissance e di Antonietta Stella nel ruolo di Leonora nel Trovatore, pubblicate nei Quaderni della Biblioteca Gavazzeni. Ha curato il libro di Manuela Bianchi Porro La finestra sul lago (Youcanprint, 2018).

Valerio Lopane, critico musicale, regista e docente liceale, si occupa da anni dell’indagine vocale sui grandi cantanti lirici del passato. Si è laureato in storia della musica presso l’università statale di Milano, con i docenti Degrada, Toscani e Sala, pubblicando una tesi sul tenore Luigi Bolis. Collabora da più di vent’anni con Enti, Circoli ed Associazioni culturali, musicali e radiofoniche. Ha redatto monografie su Aureliano Pertile e Antonio Dolci; nei Quaderni della Biblioteca Gavazzeni ha pubblicato studi su Renata Tebaldi, Lucia Valentini Terrani, Angelo Loforese, Carlo Tagliabue e sul maestro Gianandrea Gavazzeni.

Maurizio Modugno, Luisella Franchini, Valerio Lopane, “Ettore Bastianini. La più bella voce al mondo” (collana “Personaggi della musica”), Zecchini Editore, Varese 2022, pp. XIV+314.

Luca Menichetti. Lankenauta, maggio 2023