Categoria: Festival di Cannes

Bruni Tedeschi Valeria

Forever Young (Les Amandiers)

Serata d’autunno a Torino. Quando la pioggia è talmente insistente da sfidare persino i portici del centro. Un cinema retrò illumina una locandina con luci rossastre e lievemente fumé. L’invito ad entrare in sala è troppo forte, complice la forza evocativa del poster e la curiosità sulla nuova regia di Valeria Bruni Tedeschi (la voglia di passare due ore al caldo è pure confortante). "Forever Young" è stato presentato dalla stampa come un'opera celebrativa del teatro e dello stravagante baraccone dei commedianti. Ne abbiamo una netta e marcatissima idea sin dalle prime immagini....CONTINUA...

Jodorowsky Alejandro

Poesia senza fine

Lavoro da un po’ all’idea di una cineterapia efficace, per catalogare i film in base a quesiti emotivi di peso. Non parlo ovviamente di quelli semplici da identificare, rapidi da trovare quanto una parola chiave su Google. Piuttosto di necessità che richiedono più di un clic. Avrei sicuramente apprezzato il suggerimento di vedere ‘Edward Mani di Forbice’, per cogliere nell’ accanito odio verso un essere quasi uguale ma non del tutto, una lezione impareggiabile sul valore della tolleranza. O penso anche a quanto ‘Le Invasioni Barbariche’ sia riuscito a farmi comprendere...CONTINUA...

Egoyan Atom

Ararat – Il monte dell’arca

In “Ararat” si denuncia, sopra ogni cosa, la mancanza di memoria. Dello sterminio perpetrato dai Turchi ai danni degli Armeni, purtroppo, se ne è parlato, e se ne parla, sempre poco o per niente. E' per questo che anche i discendenti dei pochi sopravvissuti devono cercare la verità. Il mondo, infatti, fatica ancora oggi a riconoscere concretamente uno dei genocidi più feroci del XX secolo. “Quando ero piccolo a me nessuno ha raccontato niente. Soltanto ora ho letto qualcosa, per entrare meglio nella parte. E ho visto che, certo, ci sono state delle deportazioni. Sono morti in parecchi, Armeni...CONTINUA...