La biblioteca di Gould – una collezione molto particolare è uno di quei libri che si possono leggere in ogni momento, ovunque: sotto l’ombrellone d’estate, in un parco a primavera (allergie permettendo), nel proprio studio in autunno o sotto le coperte d’inverno o, senza essere così banali, al mare d’inverno, sferzati dal vento sulla spiaggia, in montagna a primavera, con le parole che si sciolgono come neve, sul letto ignudi d’estate per rinfrescare i pensieri, e in autunno sulla solita panchina alla fermata del bus senza pensilina mentre comincia a tuonare; ma certo non si possono citare così canzoni famose, cambiando cervi con monti, togliendo un “al sole” per depistare (perché quel gruppo lì proprio non piace, nonostante tutto) e pensare di essere meno banali che in precedenza, senza contare che non solo La biblioteca di Gould si può leggere in ogni momento e ovunque, ma anche con qualsivoglia stato d’animo: felici perché vi hanno finalmente preso a quel lavoro di ben due ore settimanali, e non a nero, tristi per la solita relazione finita in un bicchier d’acqua (non me ne vogliano le persone astemie, scrivo per luoghi comuni), indispettiti dalle parole di quella persona che credevate amica e che forse, mah, chi sa, irritati dal caldo-freddo dei famigerati treni italici, sorridenti per la visione di un bimbo rompipalle che finalmente è caduto da quella bici che non faceva altro che passarvi di fianco a tutta velocità, e subito dopo angosciati dai suoi pianti a frequenze ultra alte (poi per cosa, non si è fatto niente, non si fanno mai niente), rilassati post luculliana cena, e così via senza lasciar da parte situazioni erotiche perché i libri sanno esserlo, e non poco. Si capirà quindi per quale motivo abbia letto questo libro: non dà scuse per non farlo (e ce ne sono, al contrario, di libri che sono da leggere solo in particolari periodi e con certo tempo atmosferico e in uno stato d’animo adatto, ma questo non mi è sembrato il caso). Inoltre è stata un’occasione per, come si dice da queste parti, “divertirmi male”.
Gould è uno studioso con una biblioteca eccezionale e il narratore, suo collega e amico, ci racconta un po’ di lui, dei suoi viaggi, dei suoi libri, del suo metodo di archiviazione.
Vaghiamo per città dove quando si dorme, lo si fa per un giorno intero, per città che crescono parallelamente identiche sulle opposte sponde di un fiume e in cui nelle due parti abita lo stesso numero di abitanti, ci si confronta con libri che continuano a scriversi sugli scaffali, con scrittori che dimenticano ogni giorno ciò che scrivono ed altri che passano la vita a rinnegare ciò che un tempo scrissero, con Gould che si diverte a giocare con gli amici a scacchi, ma con regole che cambiano al variare delle posizioni dei vari pezzi, ci si immerge in libri che ne contengono milioni di altri e si sta a distanza dai libri assassini, si attraversa il paese dove gli abitanti parlano tre lingue simili ma reciprocamente incomprensibili, e si batte a macchina con la macchina che scrive solo capolavori, purtroppo al momento solo di getto, senza restituire in tutto e per tutto il lavoro di chi davvero li scrisse, fatto che a Gould non può non dispiacere, a lui che mentre passeggia “si ferma, come inebetito. Impone il silenzio e si mette ad annusare tutt’intorno con il naso per aria, con l’aspetto comico di un segugio. Dopo qualche secondo arriva il verdetto: o è una falsa pista e quindi riprende la passeggiata, deluso, oppure si illumina, punta un indice trionfante verso il cielo ed esclama: <<C’è della letteratura nei paraggi!>>.” (pag. 56).
Un po’ come succede a chi abbia un fiuto simile quando passa nei paraggi di questo piccolo, delizioso, libro.
Edizione esaminata e brevi note
Bernard Quiriny (Bastogne, 1978) è considerato tra i maggiori autori contemporanei in lingua francese. Con due raccolte di racconti e il romanzo Le assetate ha vinto numerosi premi sia in Francia che in Belgio. Per la sua vena fantastica alla Poe e il suo talento borgesiano per le invenzioni metaletterarie è stato paragonato a Calvino, Bolaño, Jarry e Vila-Matas. Docente di filosofia e diritto all’Université de Bourgogne, collabora come critico con alcune delle più importanti riviste francesi tra cui «Le Magazine Littéraire». Nel 2013 La biblioteca di Gould ha ricevuto il Gran Prix de l’Imaginaire.
Bernard Quiriny, La biblioteca di Gould – una collezione molto particolare, trad. Lorenza Di Lella e Giuseppe Girimonti Greco, L’Orma Editore, Roma, 2013. 16,50 euro.
Libri dell’autore tradotti in italiano:
I racconti carnivori, Omero editore
Le assetate, Transeuropa
Un suo racconto è presente nell’antologia Fantareale. Nuova antologia del racconto fantastico, Omero editore
Il sito dell’editore: qui
La pagina del libro con la rassegna stampa sul sito dell’editore: qui
ab settembre 2013
Follow Us