Montanelli Indro

Per Venezia

Pubblicato il: 3 Aprile 2011

“Si prenda ad esempio dalla Serenissima che da sola e coi poveri mezzi di allora, per sette secoli, seppe salvare Venezia dalla doppia insidia del mare e della terra. Anch’essa aveva il suo alto commissario. Si chiamava Magistrato delle Acque. Era il secondo personaggio della Repubblica, e la sua parola per quanto riguardava la laguna, cioè la vita di Venezia, faceva legge. Ma il doge nell’investirlo di questi supremi compiti, lo presentava al popolo con queste parole: Pesatelo, pagatelo e, se sbaglia, impiccatelo. Oggi i dogi non ci sono più, e nessuno pretende che si richiami in servizio la forca. Ma di uomini che si assumano decisive responsabilità, c’è bisogno come allora e più di allora. E credo che ce ne sarebbero, purché se ne dessero i poteri. Speriamo che i dirigenti romani trovino, tra un congresso di partito e una battaglia di corrente, il tempo di pensarci. Siamo, per Venezia, all’ora della verità. O adesso o mai più.” Così scriveva Indro Montanelli a conclusione di uno degli articoli pubblicati sul Corriere della Sera il 22, 23, 24 e 26 novembre del 1968 e dedicati al degrado di Venezia. Il piglio e lo stile sono facilmente riconoscibili. Quello che semmai potrebbe sorprendere il lettore è il contenuto di questi articoli, in cui si svela un Montanelli che una volta tanto sparava le sue cannonate nei confronti di una classe industriale e politica vorace e miope: insomma, l’ecologista che non ti aspetti.

In realtà non erano cannonate venute fuori dal nulla e frutto di un momento irripetibile. Il giornalista toscano, tra gli anni Sessanta e Settanta, realizzò per la Rai tre reportage televisivi dedicati alla salvaguardia di tre città che aveva a cuore. Prima raccontò Portofino al fine di impedire una speculazione edilizia che ne avrebbe deturpato i boschi. Poi a cinque anni dall’alluvione del 1966, ritornò a Firenze e diede conto di una città che si stava lentamente riprendendo dal disastro. E’ però di Venezia, minacciata dall’inquinamento, dalla speculazione industriale, dalla subsidenza e dall’acqua alta, che Montanelli prese le difese con maggiore veemenza, tanto che dal suo impegno ne scaturirono processi (querele nei confronti del giornalista, poi ritirate). E poco dopo, sarà un caso, sarà anche grazie al suo contributo, nacque il “Fronte di difesa di Venezia”, mentre il 16 aprile del 1973 fu emanata una legge speciale per la salvaguardia della città: un primo passo che avrebbe portato ai poi contestatissimi interventi degli ultimi anni (vedi il Mose). L’editore Marsilio con “Per Venezia” ha ristampato la plaquette del 1969 che raccoglieva gli articoli di Montanelli pubblicati l’anno prima sul Corriere e vi ha abbinato un DVD che contiene il documentario televisivo Montanelli-Venezia realizzato col regista veneziano Giorgio Ponti, trasmesso dalla Rai il 12 novembre del 1969. Il volume è curato dal documentarista Nevio Casadio il cui “Indro Montanelli, doge di Venezia” più che un’introduzione – salvo notare il reiterato errore di datare l’alluvione di Firenze al 1964 –  rappresenta un vero e proprio saggio che racconta sia il contesto di degrado in cui si trovava (e si trova) la città lagunare, sia uno dei lati meno conosciuti di Montanelli, ovvero il suo impegno contro il degrado delle città d’arte e dell’ambiente minacciato dalla speculazione edilizia. A Montanelli, anche in questo caso, si potrebbe contestare il piglio conservatore, in cui su tutto prevaleva la nostalgia di un passato glorioso; ma comunque sia è proprio difficile disconoscere l’efficacia degli articoli e soprattutto del documentario. Dopo la vicenda del Mose, immersi in una tempesta di chiacchiere, è probabile che il lettore medio abbia capito poco o nulla dei guai di Venezia. Probabile invece che gli articoli e il documentario, malgrado sia risalente al 1969, possano chiarire le idee di molti. Cosa potrebbe scrivere un Montanelli nell’Italia del 2011, alle prese con le cosiddette “grandi opere” ed una spaventosa cementificazione? Non possiamo saperlo ma solo immaginarlo.

Bisogna considerare che molte battaglie del nostro giornalista sono state affrontate in anni in cui la contrapposizione ideologica giustificava comportamenti e linee editoriali quanto mai manichee. Nel caso specifico Montanelli, dismessi i panni dell’anticomunista bastian contrario, assume semmai le vesti del fustigatore della classe dirigente del tempo. Al giornalista toscano i detrattori rinfacciano il passato fascista, di colonialista, e poi, per il suo sostegno alle maggioranze anticomuniste, un suo conformismo e un sostanziale appecoronamento al potere. Certo è che nel leggere gli articoli su Venezia, vuoi per lo stile, vuoi per il piglio diretto e privo di riguardo nei confronti di quella classe politica ed imprenditoriale intenta soltanto a difendere i propri interessi particolari, è proprio difficile trovare pretesti per rimproverargli appecoronamenti o rinfacciargli l’antico amore per Mussolini; e mettere in relazione questi presunti peccati politici e morali con le sue capacità di giornalista. Sono passati oltre quaranta anni dagli articoli e dal documentario, ma visto l’argomento, ovvero il degrado delle città, la speculazione al limite della legalità, la disinformazione, c’è da pensare che Venezia sia stato solo lo specchio di quello che da lì a poco sarebbe diventata l’Italia intera.

Edizione esaminata e brevi note

Indro Montanelli (Fuchecchio 1909 – Milano 2001), giornalista, inviato del “Corriere della Sera” e fondatore del “Giornale Nuovo nel 1974 e della “Voce” nel 1994, è tornato nel 1995 al “Corriere” come editorialista. Ha scritto migliaia di articoli e una cinquantina di libri. Tra gli ultimi pubblicati e ristampati postumi ricordiamo “Il meglio di controcorrente” (2005), “Morire in piedi” e “La sublime pazzia della rivolta” (2006), “L’impero bonsai” (2007), “La mia eredità sono io” (2008), “I conti con me stesso. Diari 1957-1978) (a cura di Sergio Romano, 2009)

Nevio Casadio, giornalista, autore televisivo. A Montanelli ha dedicato il programma per Rai Sat di otto puntate “Montanelli tv”; per RSC “Gli anni della televisione”, un progetto editoriale di 8 DVD. Ha vinto tre volte il premio giornalistico Ilaria Alpi e ha pubblicato “Nel silenzio un canto. Storie di ingiustizia, dolore e riscatti” (2010)

Indro Montanelli, Per Venezia (con DVD), a cura di Nevio Casadio, Marsilio, Venezia 2010, pp. 77

Prima edizione: articoli apparsi sul “Corriere della Sera” del 22, 23, 24, 26 novembre 1968.

Luca Menichetti. Lankelot, aprile 2011