Zimarri Elisa

Adone

Pubblicato il: 29 Dicembre 2015

La collana Monstra della casa editrice Scienze e Lettere prosegue con questo terzo libro la sua meritoria opera di divulgazione dei racconti mitologici per i bambini.

Questa volta è la studiosa Elisa Zimarri a narrarci la vicenda di Adone, personaggio che lei stessa ha incontrato in occasione della sua tesi di laurea.

Adone è uno stupendo giovinetto, nato dalla relazione incestuosa tra Mirra e suo padre, il re di Siria. La dea Afrodite aveva suscitato questo amore perverso nella ragazza, perché non la onorava a sufficienza. Commesso il misfatto, Mirra, ormai incinta, fugge dalla sua terra, arriva fino in Arabia e chiede a Zeus di renderla invisibile, perché si vergogna della sua colpa. Impietosito, il padre degli dei, la trasforma in un albero che porta il suo nome e produce la famosa sostanza profumata. Dopo nove mesi dal tronco di Mirra nasce un bel bambino, Adone, il cui nome significa “signore”. Le lacrime di sua madre si trasformano in un olio profumatissimo col quale viene unto il neonato.

Portato in Libano e allevato dalle Naiadi, le ninfe dei boschi, Adone viene notato da Afrodite, che se ne invaghisce e lo affida a Persefone, affinché lo tenga con sé e Ade nell’oltretomba. Succede però che, visto il piccolo, se ne invaghisce anche Persefone e le due dee vengono a contesa. Alla fine, con salomonica sentenza, il solito Zeus stabilisce che Adone viva per sei mesi l’anno con Afrodite e per sei mesi con Persefone.

Adone cresce, ma rimane sempre un bellissimo efebo, lui e Afrodite vivono una travolgente storia d’amore, finché un brutto giorno, durante una delle sue consuete partite di caccia, Adone non viene sbranato da un mostruoso cinghiale, inviato dalla gelosa Persefone.

Questa, in sintesi, la storia di Adone che in molti conosciamo.

In realtà risulta poi che, per la compassione degli dei, Adone non sia morto, ma viva per sei mesi nell’oltretomba al freddo e al buio con Persefone per poi ritornare, gli altri sei mesi, al caldo da Afrodite.

Questa tragica storia d’amore e gelosia, si trasforma in una vicenda di morte e rinascita, legata alla ciclicità delle stagioni, alla primavera e alla fioritura. Da questo punto di vista la vicenda di Adone è parallela a quella di Persefone/Proserpina, rapita da Ade e autorizzata a tornare sulla terra in primavera per stare con sua madre Demetra.

La storia di Adone in realtà costituisce anche un tentativo di itinerario di crescita e formazione: l’eterno efebo desidera diventare un uomo, nonostante l’amore protettivo di Afrodite, che si preoccupa per i pericoli che affronta e vorrebbe tenerlo sempre con sé, sotto controllo.

Purtroppo il giovane non riesce a raggiungere la maturità e muore prematuramente. Inoltre la sua storia d’amore con Afrodite è contrastata dalla gelosia di Persefone, parallelamente anche sua madre Mirra, seppure su un piano differente, aveva avuto un amore decisamente proibito e fuori dalle norme.

Ad alleggerire la crudeltà della morte di Adone, la trasformazione delle gocce del suo sangue in anemoni rossi, fiori primaverili fragili dai petali leggerissimi, che si staccano al primo soffio di vento.

Le lacrime di Afrodite invece si trasformano in rose. Infine nell’antichità si celebravano le feste Adonie, in cui soprattutto le donne piangevano il giovinetto morto. In Libano, a Biblo, le acque del fiume Adonis si tingevano di rosso ogni anno in quei giorni (in realtà rocce ferrose sono responsabili del fenomeno).

E poi vi sono i cosiddetti “giardini d’Adone…” tutte notizie da scoprire leggendo il libro, che ha il grande pregio di trattare con molto tatto argomenti difficili come l’incesto, la morte prematura e violenta, la gelosia.

La crudeltà di una dipartita in giovane età viene mitigata dall’idea del ritorno periodico sulla terra, mentre la vicenda di Adone e Afrodite verrà eternata da cantori e artisti nel corso dei secoli.

Edizione esaminata e brevi note

EDIZIONE ESAMINATA E BREVI NOTE

Elisa Zimarri è laureata in lettere antiche con indirizzo archeologico, studiosa di miti nell’arte antica, insegnante di lettere ed esperta di educazione interculturale. Si occupa di integrazione di disabili, di alunni con bisogni educativi speciali e di alunni con DSA; ha collaborato con diverse organizzazioni che offrono servizi educativi e di accoglienza, ha partecipato a progetti dedicati a richiedenti asilo e rifugiati. I suoi interessi di studio riguardano la storia e la storia dell’arte. Ha pubblicato articoli scientifici su letteratura e filosofia e sull’insegnamento della lingua e cultura italiana a stranieri. Il suo incontro con Adone è avvenuto in occasione della redazione della tesi di laurea; l’approfondimento è stato favorito da viaggi di studio in Siria e in Libano sui siti in cui il mito ha avuto origine e persistenza.

L’ILLUSTRATRICE – Martina Vanda (Roma 1978) è autrice e illustratrice di picture books, designer e ceramista. I suoi libri illustrati sono pubblicati in Italia e all’estero da Lirabelle éditions (Francia), Fineo editorial Spagna/Messico), Orietal Babies & Kids Co. (Cina), Tajamar (Chile); sono inoltre tradotti e distribuiti in vari paesi d’Europa e America. Dal 2012 dirige le autoproduzioni TunnellingP. Sirene è il primo libro illustrato che realizza per Scienze e Lettere. Suoi clienti sono anche Feltrinelli editore, Il Nuovo inascimento e La Vanguardia. Martina ha all’attivo premi e riconoscimenti internazionali tra cui la selezione alla Mostra Illustratori di Bologna (2012 e 2015), alla Biennale di Bratislava (2012), CJBook Award Korea (2010), Premio Qwerty (2010). Il suo libro illustrato “¡Estela Grita muy fuerte!” ha venduto oltre 100mila copie. Realizza esposizioni con illustrazioni e ceramiche d’autore in Italia e all’estero.

Zimarri Elisa, Adone, collana Monstra 3, Roma, Scienze e Lettere 2015, Illustrazioni di Martina Vanda.

articolo apparso su lankelot.eu nel dicembre 2015