Bernasconi Yari, Fazioli Andrea

Non importa dove

Nuove forme letterarie crescono, e chissà se saranno destinate a perpetuarsi, assumere continuamente nuove forme, trasformandosi o estinguendosi del tutto, magari come la letteratura stessa (molti lo hanno vaticinato, altri  forse lo auspicano), intendendo nella categoria quella di qualità, o supposta tale, narrativa, fiction per chiarirsi, non la saggistica o la divulgazione per intendersi, con tutte le licenze concesse a quell’ibridazione di generi che sembra soprattutto oggi andare tanto per la maggiore. Walter Benjamin si interrogava sul destino della narrativa, del romanzo in particolare come forma letteraria nata nella modernità e capace di interrogarsi sul reale e sulla sua rappresentazione...CONTINUA...

Starita Luca

Pensiero stupendo. Un saggio sul tradimento

Qualche sera fa sono stata ospite di un aperitivo in musica molto bello, quasi Stupendo: voce, chitarra acustica, elettrica, e soprattutto armonica a bocca, suonata da uno strano e abilissimo tipo che ha creato una cosa bellissima. A un certo punto hanno attaccato Pensiero Stupendo e il mio, di pensieri, è andato a Luca Starita e al suo ultimo saggio che avevo appena finito di leggere, appunto: Pensiero stupendo - un saggio sul tradimento. Come scrive lo stesso autore in apertura,...CONTINUA...

Ielmini Riccardo

Spettri diavoli cristi noi

“In principio, nel buio, prima del sonno è la paura, la magica incontrollabile paura del Diavolo che aleggia sula giovinezza, il Diavolo bestemmiato dalle nostre vecchie come Anticristo, Bestia, Ciapìn, l’acchiappa anime che visita i tuoi sogni, bambino che si intrufola nel tuo ozio, pinìn, che perlustra gli angoli morti della tua fragile fortezza, stèla, e quindi sta’ lontano dal Diavolo, e bestemmialo, Satana, tienilo a mente, tienilo a cuore […] esistono uomini e donne che il Ciapìn acchiappa come polli in un sacco, e il loro malvagio principio è la loro terribile fine di guaiti e latrati” (p.12). Le prime parole di uno degli allora giovanissimi componenti della “ghenga” – traducibile con...CONTINUA...

Ildegarda di Bingen

Il libro delle opere divine

Ildegarda di Bingen"Mistico" e "mistica" sono parole che hanno un insolito buon odore di chiuso, di silenzio, di mistero. Non silenzio vuoto, ma uno spazio che trattiene, che custodisce. I linguisti saprebbero raccontare la lunga storia di queste parole, le loro fortune, i loro tradimenti. Anche il delirio sfiora la mistica, ma solo per contraddirla: il delirio rompe l'alveo, esonda, etimologicamente. I mistici e le mistiche — più donne, forse? — ci appaiono oggi come un popolo remoto e straniero: occorre mondare lo sguardo, liberarlo dalle incrostazioni, per poterli finalmente ascoltare. Ildegarda...CONTINUA...

Salabelle Marisa

LA BELLA VIRTÙ

È possibile raccontare la storia di una famiglia per frammenti, o per momenti? Sì, a ben vedere, se tutti i nostri ricordi procedono a sprazzi, a scatti, a quanti, mi verrebbe da dire pensando alla fisica quantistica e alla discontinuità dello spaziotempo e della stessa energia. In ogni caso, Marisa Salabelle lo fa, e molto bene. Già ne Gli ingranaggi dei ricordi aveva tratteggiato la parabola della famiglia Dubois, arrivando all’approdo dei due giovani fratelli Felice e Demy a Sanluri – un paesino dell’entroterra...CONTINUA...

Ruffino Simona

Non tutto è come appare. Contro la cultura della manipolazione

“Ci hanno detto e ripetuto a gran voce che non tutto è come appare, che la semplificazione mente, omette, abbindola. Ciò nonostante la seducente semplicità del pensiero binario rischia ancora oggi, come sempre, di vincere la partita. Non siamo mai zero a zero, la semplificazione è sempre in vantaggio. E’ un pensiero infantile che pretende di sapere subito chi è buono e chi è il cattivo, non tollera l’ambiguità di figure articolate e verosimili” (p.13). Queste solo alcune delle riflessioni di Simona Ruffino contenuto nel suo ultimo saggio “Non è tutto come appare. Contro la cultura della manipolazione”. Manipolazione che, complice la pervasiva superficialità dei nostri tempi, viene raccontata...CONTINUA...

García Gual Carlos

Breve apologia del romanzo storico

Il termine “apologia” può significare molte cose: accanto al più frequentato “esaltazione” e “panegirico”, dovremmo sempre ricordare il suo significato originario, dal greco ἀπολογία, ovvero “discorso di autodifesa pronunciato dal condannato”. Il “condannato” nel caso del breve saggio di Carlos García Gual è appunto il romanzo storico che avrebbe “una reputazione notoriamente negativa sia tra i critici letterari che tra gli storici. Entrambi tendono a rimproveragli di essere un genere bastardo” (p.11). La convincente difesa di Gual si basa sul fatto indiscutibile che se il romanzo storico è finzione, questa può essere plausibile e soprattutto “può offrire un’interpretazione più viva...CONTINUA...

Sacco Eleonora

Socotra: Viaggio Sentimentale In Un’Isola Impossibile

Un libro che assomiglia più ad un reportage e che ha anche alcuni elementi di ricerca scientifica qua là. Sicuramente un’opera preziosa per capire meglio un angolo poco conosciuto del mondo. L’autrice, Eleonora Sacco, è una viaggiatrice esperta e qui su Lankenauta potete trovare la recensione del suo “Piccolo Alfabeto Per Viaggiatori Selvatici”. In questo caso ci racconta dei tre anni in cui ha lavorato come guida turistica presso Socotra appunto: isola ufficialmente appartenente allo Yemen e incastonata nel Mar Arabico, non troppo distante dalle famigerate coste della Somalia. L’isola ha una sua popolazione autoctona, che parla una lingua natia e che vive soprattutto di allevamento di capre...CONTINUA...

Appetito Andrea

I Figli della Notte

Probabilmente parlare di “fil rouge” tra il nuovo romanzo di Andrea Appetito “I Figli della Notte” e le precedenti opere “Tomas” e “Vietato calpestare le rovine, potrebbe apparire eccessivo; ma indubbiamente, al di là della consueta prosa elegante, ritroviamo atmosfere e contenuti cari all’autore, nonché – è il caso di dirlo – ai suoi lettori. La vicenda distopica della comunità di bambini e ragazzini, fuggiti dalla grande Città, simbolo di coercizione e schiavitù, infatti si alimenta di convincenti contrapposizioni: non soltanto le due voci narranti, ovvero la ragazzina senza nome e il Comandante della Nave, ma anche la vita semplice dei giovanissimi emarginati che si inventano pirati, rispetto...CONTINUA...

Belgrado Valentina

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Gl’intenti di questa raccolta di poesie sono ben chiari fin dal titolo e dalle tre citazioni iniziali che precedono la prima poesia: esplorare il tema del dolore, fisico e non solo. Un tema questo, non nuovo all’autrice, Valentina Belgrado, che ha pubblicato anche “Cefalea Cronica” e “Disforia”, quest’ultimo recensito dal sottoscritto proprio su Lankenauta. Ed è proprio intorno a questa condizione, di cui soffre l’autrice, che ruota il tema del dolore fisico. Ci sono però molti spunti dove si cerca di andare oltre quel dolore, affrontandone altri di altro tipo, come la perdita di un amico, o gli sbalzi d’umore, collegando però il tutto in un gioco d’intrecci molto interessante. Ogni poesia...CONTINUA...