Travaglio Marco

Montanelli e il cavaliere

Certo, per un direttore di giornale, avere sottomano un Travaglio, che su qualsiasi protagonista, comprimario e figurante della vita politica italiana è pronto a fornirti su due piedi una istruttoria rifinita nel minimo dettaglio è un bel conforto. Ma anche una bella inquietudine. Il giorno in cui gli chiesi se in quel suo archivio, in cui non consente a nessuno di ficcare il naso, ci fosse anche un fascicolo intitolato al mio nome, Marco cambiò discorso" (dalla prefazione di I.M. al "Il pollaio delle libertà" - Vallecchi 1995). Su una cosa sia gli estimatori che i detrattori di Marco Travaglio possono concordare: il "novello Wishinsky de' noaltri" o si ama o si odia; sono pochi che ne possono...CONTINUA...

Mazzantini Margaret

Non ti muovere

IL CHIRURGO SCARNIFICATO Una giornata di pioggia. Asfalto bagnato e scivoloso, il consueto traffico cittadino: all’improvviso un incidente, uno schianto e un volo. Una quindicenne in motorino, a casco slacciato, viene travolta e picchia violentemente la testa sull’asfalto. Cade in coma. Bisogna operarla d’urgenza. Sembra una delle solite notizie di cronaca urbana, ma Angela –questo il nome della ragazza...CONTINUA...

Oliva Gianni

Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria

"A quasi sessant'anni dagli avvenimenti, le foibe e gli infoibati restano ancora una strage negata, esclusa dalla coscienza collettiva della nazione, una tragedia che emerge di quando in quando per essere oggetto assai più di polemiche e di contrapposte strumentalizzazione che di ricerca scientifica e di memoria comune". Così Gianni Oliva nell'introduzione al suo libro "Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell'Istria": l'autore, malgrado l'estrema complessità delle vicende e dei drammi che si sono sviluppati nel XX secolo al confine orientale dell'Italia, in meno di 200 pagine, riesce a sintetizzare con efficacia il contesto nazionale e politico che ha portato prima...CONTINUA...

Highsmith Patricia

Gente che bussa alla porta

Sorprende che il nome di Patricia Highsmith sia stato coinvolto in un'operazione editoriale dal sapore vagamente truffaldino; ma andiamo per ordine, non anticipiamo troppo, malgrado il rischio di svelare l'epilogo di un thriller non sussista affatto (proprio questa la fregatura cui è esposto l'ignaro lettore). La nostra scrittrice, a buon titolo autrice di culto, per usare un termine fin troppo abusato, nasce nel 1921 a Fort Worth, Texas, ma presto si trasferisce a New York. Una giovinezza difficile, con genitori divorziati, e che probabilmente influenzerà carattere e la sua predisposizione per vicende tutt'altro che idilliache. Il talento letterario di Patricia Highsmith, ma soprattutto il suo...CONTINUA...

Ungaretti Giuseppe

L’Allegria

Ho sempre amato il Maestro fin da quando,adolescente, lessi a scuola alcuni suoi componimenti e ne parlai poi all’esame di terza media. Vi ritornai più volte in seguito nel corso degli anni e rileggere dunque ora “L’Allegria” è un ritrovare sia liriche conosciute, memorizzate, addirittura quasi entrate nel linguaggio comune, sia liriche meno famose e che avevo riposto in angoli della memoria divenuti un poco polverosi con il passare del tempo. Di Ungaretti amo l’essenzialità...CONTINUA...

Gamba Giuliana

La cintura

Sulla scorta della coppia di strumentisti classici "lei suona il piano e lui la tromba", avrei potuto titolare "lui la suona e poi la tromba". La vicenda prende spunto da una commedia di Alberto Moravia, a cui spetta ormai di diritto la palma dello scrittore più sputtanato al mondo. Vittorio De Simone, un improbabile James Russo nelle vesti di sofferto intellettuale, è un assistente universitario di nazionalità americana che lavora a Roma alla mercé del professor Biondelli. Quest'ultimo, ammogliato e con prole, ha una relazione poco impegnativa con Bianca Ravelli (Eleonora Brigliadori), una splendida mora inquieta e disillusa dagli uomini: inevitabile tra il giovane assistente e la ragazza nasca...CONTINUA...

Pietrangeli Enrico

In un tempo andato con biglietto di ritorno

È un romanzo generazionale di formazione, ma soprattutto di rievocazione di quella che sembra ora un’epoca lontana, tecnologicamente e ideologicamente diversissima da oggi, ma in realtà distante meno di trent’anni. Un’epoca di grandi fermenti, quando i dischi erano ancora in vinile e si registravano su cassette per poi passarsele e non esistevano ancora i pc in casa, internet, i telefonini. Rai Tre stava per nascere e il telecomando era uno strumento di potere non diffuso endemicamente. Esistevano i juke-box, quei grossi...CONTINUA...

Allen Woody

Settembre

A quasi dieci anni da Interiors, Woody Allen con Settembre dà vita alla sua seconda pellicola interamente bergmaniana. Nella cornice di una casa di campagna nel Vermont, in una giornata di fine agosto, sei persone si trovano a trascorrere una serata insieme. Stephanie (Diane Wiest), ospite dell’amica Lane (Mia Farrow) per l’intera estate, è una donna con un matrimonio in crisi e due figli che la attendono. Lane, donna insicura e insoddisfatta, vive un rapporto conflittuale con una madre (Elaine Stricht) le cui scelte di vita ne hanno segnato profondamente l’esistenza (un fatto di sangue dai risvolti poco chiari). Tra i convenuti, oltre al fisico Lloyd (Jack Warden), ultimo...CONTINUA...

Gould Rachel

No more fire

Anche nel campo jazz l'industria da alcuni anni pare investire fortemente sulle "belle e bravine"; categoria cui, forse con troppa severità, alcuni critici inseriscono la stessa Diana Krall. Più difficile che rospone di talento, alla stregua di Nina Simone e Carmen Mc Rae, ai giorni nostri possano conquistare il meritato successo di pubblico e trovare discografici che vogliano investire su di loro. Al di là di considerazioni anatomiche, che con la musica in quanto tale hanno poco o nulla da spartire, è una constatazione che vi siano cantanti che meriterebbero un'attenzione ben superiore a quella che abitualmente viene loro riservata. Questo è il caso di Rachel Gould; e "No more fire" ne è...CONTINUA...

Corona Mauro

Gocce di resina

Mauro Corona, lo scultore, scalatore e scrittore di Erto in Friuli, è giunto alla sua quarta prova narrativa ed ancora una volta ci descrive il suo paese, gli abitanti, gli usi e costumi, i difetti, le miserie, i problemi di una zona di montagna fino a poco tempo fa completamente ignorata dal turismo. L’autore stesso, nella presentazione...CONTINUA...