Sperduti Carlo

Un tebbirile intanchesimo e altri rattonchi

Scrive Gero Mannella nella prefazione al libro di Sperduti: “Nelle trame del nostro non capita di rado che le parole e i motti, dal ruolo di ancelle di fatti e fenomeni (com’è consuetudine) divengano protagoniste, e usino al contrario i fenomeni per giustificarsi” (pag. 8). Vengono poi citati, en passant, Beckett, Kafka e Bacon, ma è chiaro che nel capovolgimento della verosimiglianza e della realtà presente nei raccontini di Sperduti non abbiamo colto particolari finalità filosofiche “alte”, tipo mettere a nudo l’assurdità dell’esistenza. Un volare più basso probabilmente, colto con arguzia dal Gero Mannella di “Storie che fanno cagare (centronord) o cagare (sud.isole)” che, sembra ormai assodato...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Reportage dall’Azerbaigian: Ateshgah, il Tempio del Fuoco

La penisola di Absheron, sulla quale sorge Baku, è un luogo ricolmo di storia: per secoli ha rappresentato un punto di passaggio per il commercio e per i viaggiatori sia dall’Europa che dall’Estremo Oriente. Oggi la penisola porta chiaramente i segni di uno sfruttamento selvaggio e indisciplinato delle sue risorse di gas e petrolio. Alcuni tra i primi pozzi petroliferi del mondo vennero scavati in questa zona verso la metà dell’Ottocento e pochi sanno che tra i primi arrivati qui per sfruttarne le risorse...CONTINUA...

Bianchini Angela

Gli oleandri

"Gli oleandri" risale al 1962. Pubblicato al tempo, faceva parte del primo libro di narrativa di Angela Bianchini, "Lungo equinozio", assieme ad altri due racconti. L'edizione che ho tra le mani, invece, è del 2006. Le vicende autobiografiche della Bianchini fanno da sottofondo a quelle della protagonista ed io narrante del romanzo. "Gli oleandri" non risente affatto del tempo trascorso forse perché la scrittura della Bianchini è così intensa, lieve, essenziale e diretta da non lasciare percepire l'età della sua opera. Ciò che mi sorprende è che di questa scrittrice non ho mai sentito parlare. La sensazione è che, ancora una volta, stiamo colpevolmente trascurando un'artista degna di ogni...CONTINUA...

Walton Jo

Le mie due vite

La bibliografia di Jo Walton ci dice che la scrittrice gallese, almeno con la trilogia di Lifelode (ancora inedita in Italia), ha una certa consuetudine con i romanzi ucronici. Ricordiamo, se mai qualcuno se lo fosse scordato, che ucronia è sinonimo di storia alternativa, genere che intende raccontare sviluppi diversi della storia umana rispetto a quanto (forse) realmente accaduto. Anche “Le mie due vite” è stato classificato come romanzo ucronico e sicuramente lo è, ma in un senso del tutto particolare: sono due le storie alternative che fanno da sfondo alle vicende personali della protagonista, come a voler sostenere l’ucronia familiare di una Patricia, sdoppiata ad un certo punto in Pat e...CONTINUA...

Boschini Marco, Orzes Ezio

I rifiuti? Non esistono! Due o tre cose da sapere sulla loro gestione

E’ evidente che la provocazione del titolo sta tutta nel modo verbale: i rifiuti esistono eccome ma ne esisterebbero molti meno se soltanto si volesse mettere in pratica quanto ci dimostrano le esperienze di alcuni comuni virtuosi italiani ed europei; e la stessa normativa europea che in Italia, secondo Boschini ed Orzes, è stata applicata in maniera del tutto parziale. I due autori di questo piccolo libro (rigorosamente in carta riciclata) hanno a che fare col Movimento per la decrescita felice, sempre molto criticato, ma almeno in merito allo specifico argomento della gestione dei rifiuti ci sono sembrati molto convincenti: le loro argomentazioni, peraltro anche apprezzabili per linguaggio...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Reportage dall’Azerbaigian: Yanar Dag, la Montagna di Fuoco

“Yanar Daĝ” in azero significa “montagna che brucia”, si tratta di una delle principali attrazioni turistiche dell’Azerbaigian, si trova a poca distanza da Baku ed è senza dubbio un raro e bizzarro fenomeno naturale che vale la pena visitare. Yanar Daĝ è a nord di Baku, per arrivarci si può prendere un taxi direttamente dal centro città. Con trenta manat (trenta euro) dovreste essere in grado di andare e tornare, anche se può capitare che l’autista non conosca bene la strada. Se invece desiderate risparmiare...CONTINUA...

Murakami Haruki

Nel segno della pecora

“Era passato un mese da quando avevo accettato di divorziare e mia moglie se n’era andata di casa. Un mese quasi privo di senso. Fiacco, inconsistente, amorfo come una gelatina tiepida. Le giornate mi parevano tutte uguali, e in effetti lo erano. Mi alzavo alle sette, prendevo un caffè con del pane tostato, mi recavo al lavoro, cenavo fuori, bevevo due o tre whisky, tornavo a casa, andavo a letto, leggevo per un’oretta e spegnevo la luce. Il sabato e la domenica, al posto di andare in ufficio passavo il tempo facendo il giro dei cinema, fin dal mattino. Poi come al solito cenavo da solo, bevevo qualcosa, leggevo un po’ e mi addormentavo. Per un mese avevo...CONTINUA...

Poldelmengo Luca

Nel posto sbagliato

Se per distopia intendiamo la rappresentazione di una società “indesiderabile sotto tutti i punti di vista”, ambientata in un futuro prossimo o in un presente alternativo, allora nel romanzo di Luca Poldemengo di questi elementi indesiderabili ne troviamo davvero tanti; ad iniziare dai personaggi che tirano le fila della vicenda, non classificabili semplicemente in buoni e cattivi, meglio in disturbati e disturbanti. Possiamo intuire quindi che il “posto sbagliato” del titolo non è soltanto riferito ai poveri disgraziati che scopriremo testimoni inconsapevoli di delitti, ma è la stessa Italia decadente che fa da sfondo al romanzo: “la baia, le acque...CONTINUA...

Mambrini Sergio

Pasti chiari

Se “Pasti chiari” fosse semplicemente un ricettario avrebbe poco senso scriverne in un portale letterario, che pure non disdegna di ospitare articoli su pubblicazioni scientifiche e cronaca giornalistica. In realtà il sottotitolo “proposte, consigli, ricette per una cucina più naturale” potrebbe risultare un po’ fuorviante. In appendice del volume è vero che troviamo la “Biocucina”, ovvero (tutto con metodo e ingredienti “bio”) il risotto alla mantovana, il riso alle erbe aromatiche, la zuppa di farro con zucchine, il polpettone di saraceno e cavolo, le polpette di miglio al forno, il tortino di finocchio, la gelatina di agar agar, la vellutata di ceci con alga kombu, il sushi di nori, riso e...CONTINUA...

Bobin Christian

Più viva che mai. Una storia d’amore dura per sempre

"A Ghislaine Marion, che col suo sorriso ha sciolto le intricate vie dell'inchiostro". Questa è la dedica che appare su "Francesco e l'infinitamente piccolo", uno dei libri più intensi di Bobin. È il 1992 e Ghislaine, amica dello scrittore francese, riceve da lui un omaggio decisamente speciale. Solo pochi anni più tardi, esattamente il 12 agosto 1995, Ghislaine muore per via di un aneurisma al cervello. Ha 44 anni e tre figli. "La plus que vive", tradotto in Italia con "Più viva che mai. Una storia d'amore dura per sempre" è un nuovo, estremo, lancinante omaggio dello scrittore alla sua amica Ghislaine. Forse un po' di più: è l'ennesima dichiarazione d'amore da un uomo a...CONTINUA...