La Città che scrive. Percorsi ed esperienze dall’età di Cino a oggi

Pubblicato il: 24 Ottobre 2017

Pistoia, capitale italiana della cultura, dedica alla scrittura la mostra La Città che scrive. Percorsi ed esperienze dall’età di Cino a oggi, aperta al pubblico da sabato 21 ottobre a domenica 17 dicembre, e il convegno di studi Pistoia e la lingua dell’Italia unita, martedì 14 novembre.

Gli eventi sopra indicati sono ospitati in una delle più antiche biblioteche d’Italia, la Forteguerriana, fondata nel 1473, che custodisce un patrimonio archivistico e librario di grande pregio tra libri, opuscoli, fondi manoscritti, documenti e cinquecentine.

La mostra, curata da Giovanni Capecchi e Giovanna Frosini, permetterà ai visitatori di ripercorrere il cammino plurisecolare della scrittura a Pistoia attraverso più di un centinaio di pezzi esposti, fra manoscritti di opere letterarie, documenti, incunaboli, libri a stampa, autografi, piccoli oggetti e materiali figurativi dalla fine del Duecento ad oggi.

Il percorso espositivo prende infatti l’avvio dal manoscritto A53, il più antico testo letterario in volgare pistoiese, risalente al 1275, che contiene il volgarizzamento dei Trattati di Albertano da Brescia, opera del notaio Soffredi del Grazia, e dai documenti giuridici e le poesie di Cino dei Sighibuldi, amico di Dante, giurista di fama europea e poeta stilnovista. I manoscritti miniati dell’umanista Sozomeno, a cui si deve il primo nucleo bibliografico della biblioteca Forteguerriana, rappresentano l’esperienza di scrittura all’aprirsi della nuova età dell’Umanesimo, così come i libri composti e copiati da Tommaso Baldinotti raccontano l’esperienza di una lunga fedeltà di scrittura; le opere di Giulio Rospigliosi (papa Clemente IX) e dell’accademico Niccolò Forteguerri ci riportano una pagina del Seicento e del Settecento.

L’Ottocento, secolo d’oro per la vita letteraria pistoiese, è rappresentato in mostra da molte testimonianze, come le illustrazioni del celebre Pinocchio, uno dei quattro libri italiani più letti al mondo, pubblicate nel primo numero del Giornale dei Bambini e nella prima edizione completa illustrata; il vocabolario del lessicografo Policarpo Petrocchi, caposaldo per gli studenti di moltissime generazioni;  alcune lettere del mecenate Niccolò Puccini, come quella che gli scrisse Giacomo Leopardi nel 1825, e i delicati disegni della nobile Louisa Grace Bartolini, il cui salotto fu frequentato anche da Giosuè Carducci. La mostra include anche documenti del Novecento e della contemporaneità, esponendo diverse tipologie di scrittura come quella del cantautoreFrancesco Guccini, di cui si potrà ammirare l’autografo di Auschwitz, o la lettera del giornalista Tiziano Terzani al figlio Folco.

È un viaggio – quello proposto dalla mostra – affascinante e multiforme, che illustra il forte legame della scrittura con la città e segue il percorso delle sale della Biblioteca Forteguerriana, portando il visitatore a indugiare sugli scaffali e sui libri, alla ricerca del valore di una comune identità.

Orario della mostra:
Lunedì / mercoledì / venerdì 9-13,30
Martedì / giovedì 9-13,30 / 15-17,30
Sabato / domenica / 8 dicembre: 10-13 / 15-18