Lapierre Alexandra

La Dissoluta

Pubblicato il: 21 Aprile 2013

Ci sono vite che sembrano nate per diventare romanzo. E la vita di Elizabeth Chudleigh rientra a pieno titolo in questa categoria. Ad Alexandra Lapierre non è servita moltissima immaginazione per trasformare in letteratura l’intrigante ed avvincente esistenza della duchessa di Kingston. Nel sottotitolo, con l’uso di soli tre aggettivi, ne descrive rapidamente l’essenza: libertina, adultera, bigama. C’è altro? Ovviamente sì. Elizabeth Chudleigh è una donna eccentrica, stravagante, irruenta, originale, anticonvenzionale, eccessiva. Una donna che ha inventato il proprio destino piegandolo beatamente ai suoi piaceri e alle sue passioni. Chiunque si lascerebbe sedurre da una vita magnifica ed opulenta come quella della duchessa di Kingston, Alexandra Lapierre compresa.

Siamo nell’Inghilterra del XVIII secolo. Elizabeth Chudleigh nasce nel 1721. “Di origine nobile, sì, ma senza titolo. Orfana di padre dall’età di cinque anni. Un unico fratello, morto in guerra. Una madre sfinita da sette gravidanze e quasi altrettanti lutti. Una madre vedova, priva di bellezza, di fortuna e di speranze. Risultato: non ancora adolescente, Miss Elizabeth Chudleigh aveva capito che avrebbe potuto contare solo sul Cielo per assicurarsi un futuro“. Bella era bella. Non molto alta, formosa, chioma bruna e magnifici occhi azzurri: aveva pretendenti che le giravano attorno fin da quando era ragazzina. Il primo dei tanti momenti fortunati della sua vita arriva quando conosce William Pulteney, amico di suo zio. A quest’uomo, parecchio più anziano di lei, la giovane Elizabeth deve la sua formazione. Pulteney, conte di Bath, le trasmette rudimenti di poesia e di filosofia, d’arte e di musica, di letteratura e di latino ma, soprattutto, le insegna un valore basilare che Elizabeth metterà in pratica nel corso di tutta la sua vita: “Costruire. Ingrandirsi. Acquistare… Avere discendenti ed insediarsi ovunque. Celebrava l’orgoglio di estendere radici, le trasmetteva il rispetto della proprietà fondiaria e l’amore per la terra…“.

Ed è proprio grazie all’intercessione di Lord Bath che miss Chudleigh riesce a divenire damigella d’onore al servizio di Sua Altezza Reale Augusta di Sassonia-Gotha, principessa di Galles, sposa dell’erede al trono d’Inghilterra. Elizabeth arriva a Londra l’11 marzo del 1743. “Veloce, divertente, sorprendente“. E’ così che la giovane Chudleig inizia a farsi notare. In breve conquista il cuore di James, il bellissimo giovane destinato a divenire il duca di Hamilton. Una passione che travolge entrambi e che preoccupa la famiglia di lui. Un legame che viene a sfibrarsi e che porterà l’affranta Elizabeth a sposare segretamente, in una sperduta cappella di campagna nella notte del 4 agosto del 1744, l’ufficiale di marina Augustus Hervey, nipote del Conte di Bristol, un uomo che non ama e che incarnerà uno dei flagelli della sua vita. Sono queste le nozze che Elizabeth rinnegherà più volte e che le varranno l’abominevole accusa di bigamia contro la quale dovrà difendersi di fronte a dei giudici più di trenta anni più tardi.

Nonostante un matrimonio frettoloso e privo di senso, Elizabeth riesce a tornare presto la persona che è sempre stata. Adora le feste, adora essere corteggiata, adora i lussi e il gioco. Accumula debiti che le vengono spesso saldati dai ricchi aristocratici che divengono suoi amanti. Riesce a divenire la migliore amica di Sua Altezza Reale e persino la protetta del Re. La fortuna, che ha sempre costellato l’esistenza di Elizabeth, la gratifica ancora una volta quando conquista le attenzioni di Evelyn Pierrepont, duca di Kingston. Fra i due nasce un amore profondo e totalizzante. Divengono inseparabili. Per molti anni vivono insieme ma il loro matrimonio avviene solo quando avvocati e tribunali garantiscono che Elizabeth non è mai stata sposata prima. Elizabeth Chudleigh diviene duchessa di Kingston.

La sua bigamia continua a rimanere un segreto. Un piccolo incubo che Elizabeth riesce a dissimulare in mille modi ma che non può rimanere celato per sempre, soprattutto perché, alla morte del duca di Kingston, suo nipote vorrebbe poter mettere mano all’ingente ricchezza lasciata dallo zio. Evelyn Meadows, il nipote, riesce a raccogliere tutte le prove necessarie per portare la duchessa di Kingston di fronte ai giudici. La bigamia è un crimine di Stato, punibile con l’impiccagione. Ancora una volta Elizabeth si trova al centro dell’attenzione del suo tempo. Il processo che la vede come imputata si svolge a Westminster Hall nel 1776 e diviene uno degli eventi più clamorosi e chiacchierati dell’epoca.

Le vicende narrate ne “La Dissoluta” sono realmente accadute anche se, come intuibile, la penna di Alexandra Lapierre ne ha fatto letteratura. Raccontare una vita tanto piena ed audace come quella della duchessa di Kingston deve essere stato un lavoro interessante. In questo libro, però, non ho trovato quel tessuto storico/documentale che mi sarei aspettata. La lettura rimane piacevole ed abbordabile ma, a mio avviso, Il romanzo sembra limitarsi a celebrare in maniera un po’ prevedibile la figura di una donna estremamente risoluta e forte come Elizabeth. Alexandra Lapierre, come accade per ogni suo libro, ha studiato per alcuni anni la figura della duchessa di Kingston; in un’intervista spiega che molti dei dialoghi sono presi da lettere ed altri documenti originali, eppure ne “La Dissoluta” non ho trovato l’intensità, la forza, la potenza espressiva che, ad esempio, c’è in “Artemisia”. In parole povere: mi aspettavo qualcosa di più.

Edizione esaminata e brevi note

Alexandra Lapierre è figlia del noto scrittore Domenique. A lei si devono numerose biografie storiche che l’hanno resa celebre in Italia e in altri Paesi del mondo. Nel 1995 pubblica, infatti, la biografia sulla compagna di Robert Luis Stevenson: “Fanny Stevenson”. Qualche anno più tardi, nel 1999, arriva “Artemisia”, dedicato alla grande pittrice italiana del XVII secolo. Nel 2001 è uscito “Le Angeliche”, un libro dedicato a cinque donne italiane dimenticate. Negli anni a seguire arrivano, nell’ordine: “Vita straordinaria di William Petty: avventuriero, erudito e conquistatore” (2004), “La dissoluta” (2011) e “Tutto per l’onore” (2012).

Alexandra Lapierre, “La Dissoluta“, Il Saggiatore, Milano, 2012. Traduzione di Cinzia Poli.

Pagine Internet su Alexandra Lapierre: Sito ufficiale / Scheda Mondadori

Pagine Internet su Elizabeth Chudleigh: Wikipedia (en)