Libri per l’estate (e non solo) 2022

Pubblicato il: 14 Luglio 2022

Un po’ in ritardo rispetto agli ultimi anni, ecco le proposte estive di alcune persone della redazione.

Buone letture!

Francesco Ricapito

Stefano Cascavilla, “Essere Mille”, prefazione di Stefano Ardito, Exòrma Edizioni: interessantissimo viaggio in Sicilia sulle orme di Garibaldi e dei suoi mille.

Isabella Sorace, “Expat”, MnM Amolà, 2022: bella storia di una giovane espatriata, divisa per episodi in diversi paesi, esperienze vissute in momenti diversi della sua vita ma che la porteranno verso una maturità a lungo cercata.

Giorgio Gruppioni, Silvano Vinceti, “Dante e i Suoi Misteri”, Armando Editore: vita, morte e miracoli del sommo poeta di cui tutti noi conosciamo il nome, ma di cui a conti fatti spesso sappiamo poco.

Otello Marcacci, “Nottambuli a Cena”, Les Flâneurs Edizioni: storia di un imprenditore italiano alle prese con una miriade di problemi che lo mandano vicino al suicidio. Eventi inaspettati, personaggi poco raccomandabili e molto altro lo convinceranno a desistere dal suo intento.

Luca Menichetti

Per la saggistica:

Mattia B. Bagnoli, “Modello Putin”, People: come scrive lo stesso autore, Mattia Bagnoli, “un mix fra analisi, diario di bordo e giornalismo” che spiega in modo esaustivo  – crimini putiniani compresi – cosa significa vivere in Russia e su quali basi poggia il consenso di Vladimir Putin. In pratica un’analisi che parte da una prospettiva non propriamente e non solamente eurocentrica; e quindi più efficace per capire cosa può passare per la testa di Putin  e dei suoi sostenitori.

Noam Chomsky, “Perché l’Ucraina”, Traduzione di Vincenzo Ostuni e Valentina Nicolì. Interviste a cura di Valentina Nicolì e di C.J. Poychroniou, Ponte alle Grazie: pur partendo dall’ovvia premessa che l’invasione dell’Ucraina è un crimine di guerra, N. Chomsky argomenta i motivi più profondi che avrebbero causato l’attacco russo. Argomentazioni, peraltro già note a chi ha una certa consuetudine con la geopolitica, che se espresse da un intellettuale meno blasonato avrebbero sicuramente causato (in Italia) un pandemonio. Comunque una lettura, come si suol dire, “illuminante” e tutt’altro che scandalosa proprio perchè le critiche di Chomsky non risultano affatto – almeno per il sottoscritto – ambigue.

Gian Antonio Stella, “Battaglie perse. Montanelli ambientalista rimosso”, Solferino: è un libro che racconta tutte le battaglie (tutte fallite) di Montanelli contro il degrado culturale, ambientale, paesaggistico che ha affossato l’Italia del “miracolo economico”. Battaglie che sono anche il ritratto di un giornalista molto ma molto meno allineato al potere, come invece di questi tempi vanno dicendo i suoi innumerevoli detrattori. E soprattutto esponente di una destra con convinzioni, a quanto pare, molto diverse da quella attuale.

Per la narrativa:

Giorgio Scerbanenco, “Venere privata”, la nuova edizione de La Nave di Teseo, 2022: pubblicato nel 1966, adesso lo possiamo rileggere nella nuova edizione La Nave di Teseo, racconta la prima investigazione di Duca Lamberti. Un romanzo che è stato giustamente definito “al di là del politicamente corretto”. Per fortuna non è un politicamente scorretto come attribuito a tanti altri romanzi più recenti, che hanno fatto di questa formula un marchio di fabbrica dal sapore un po’ fasullo. Questo è originale in tutto e per tutto.

David Joy, “Queste montagne bruciano”, traduzione di Gianluca Testani, Jimenez: romanzo appartenente a un genere che dalle nostre parti non sembra mai aver avuto una particolare diffusione: il “country noir”. Di fatto è un noir decisamente anomalo in quanto, pur con tutta la crudezza propria del genere, non ha la pretesa di rispondere definitivamente a domande capitali ed etiche; semmai, grazie all’intervento di diverse prospettive – dal drogato, al poliziotto, all’anziano abitante del luogo –  emerge una rappresentazione, molto malinconica, del declino dell’America rurale.

Paolo Mascheri, “L’albero delle farfalle”, Pequod: una madre e un figlio si ritrovano insieme di fronte al dramma della malattia. Malattia che porrà il figlio Riccardo di fronte a domande cruciali – probabilmente proprio impossibili da affrontare- per la sopravvivenza della madre. Paolo Mascheri, dopo diversi anni, è tornato finalmente a pubblicare un romanzo; e si è confermato uno dei più bravi scrittori su piazza, sia per stile sia per la profondità con la quale ha ci ha raccontato una vicenda – sospettiamo avere qualcosa di autobiografico – che altrimenti diversi romanzieri più celebri (ma meno capaci) avrebbero affrontato con eccesso di patetismo.

Federico Magi

Daniele Dell’Orco, “Città divise”, Idrovolante Edizioni: a oltre trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino esistono ancora in giro per il mondo diverse città murate, divise da barriere di calcestruzzo, tornelli o checkpoint. Città come Belfast, Sarajevo, Mostar, Mitrovica, Skopje, Nicosia, Gerusalemme, Betlemme ed Hebron. Il reporter Daniele Dell’Orco le ha visitate e ha deciso di raccontare le loro storie, vitali per la comprensione del mondo contemporaneo, delle sue contraddizioni, dei suoi paradossi, delle sue ingiustizie e delle sue direzioni future.

Francesco Erario, “Woke – La nascita di una nuova ideologia”, Idrovolante Edizioni: Woke, Social Justice movement, cancel culture, politicamente corretto, e non solo. Razzismo sistemico, privilegio bianco, ignoranza bianca, decostruzione dell’identità nazionale, intersezionalità della lotta, problematizzazione del passato coloniale, queerizzazione delle frontiere geografiche e dei corpi, ma anche ingiustizia e violenza epistemiche, decostruzione dei valori del liberalismo e del razionalismo. Cogliere l’essenza della Social Justice e dell’ideologia woke rappresenta un passo cruciale nella comprensione generale di un fenomeno che rischia di travolgere l’intero mondo occidentale.

Simone Eterno, “Contro – Vita e destino di Novak Djokovic”, Sperling e Kupfer: l’avvincente biografia di uno dei più straordinari atleti che il mondo dello sport abbia mai conosciuto: un incredibile racconto sportivo, fatto di dolorose cadute (e scivoloni) e improvvise accelerazioni, dietro cui si dipana una straordinaria e controversa vicenda umana.

Heinrich Böll, “Opinioni di un clown”, Oscar Mondadori: con pantomime teatrali, con telefonate e incontri, un clown lancia accuse feroci all’opulenta società della Germania occidentale, che sembra aver smarrito ogni valore. Un libro del ’63, che suscitò polemiche e dibattiti.

Carlos Ruiz Zafon, “L’ombra del vento”, Mondadori: capolavoro di Zafon e primo tassello della memorabile tetralogia sul “Cimitero dei libri dimenticati”, ambientata a Barcellona.

Ilde Menis

Chaim Grade, “La moglie del rabbino”, Giuntina: Perele, donna ambiziosa che ha dovuto sposare come ripiego un modesto rabbino di una piccola comunità, decide, una volta sistemati i figli, di prendersi la rivincita sulla vita che l’ha privata di mezzi e di fortuna.

Ilaria Tuti, “Fiore di roccia”, Longanesi: una storia romanzata di un fenomeno poco conosciuto nel resto d’Italia, legato alla Grande Guerra in Friuli: la vicenda delle portatrici carniche, le donne costrette a percorrere anche mille metri di dislivello ogni giorno per portare alle prime linee asserragliate sui confini di montagna munizioni, farmaci, viveri.

Elvira Mujcic, “Al di là del caos: cosa rimane dopo Srebrenica”, Infinito: rileggere Srebrenica e la guerra dell’ex Jugoslavia attraverso gli occhi di una ragazzina che perde tutto in uno dei conflitti peggiori del dopoguerra.

Nafissatou Diallo, “I colori di una vita: figlia di Dakar”, Cose d’Africa: l’infanzia e l’adolescenza dell’Autrice (1941-1982), un’intraprendente ragazza allevata dal padre e dalla nonna paterna: usi, costumi, suoni e colori del Senegal coloniale raccontato con leggerezza e ricchezza di particolari.

Andrea Brancolini

Bianca Bellova, “Mona”, trad. di Laura Angeloni, Miraggi: un paese sotto dittatura, una guerra civile cruenta, un ospedale fatiscente, un’infermiera, un giovanissimo soldato ferito gravemente. Una storia d’amore e morte, una storia sulla memoria, sul racconto, sulla dittatura che spezza vite, sulle parole che creano legami insondabili, sulle lingue segrete, sulla violenza, sulla dolcezza.

Paolo Cognetti, “La felicità del lupo”, Einaudi: uno scrittore in crisi, che finisce col fare il cuoco nelle montagne conosciute da piccolo. Una ragazza che fa la cameriera nello stesso locale. Personaggi minori che non lo sono, e sopra a tutti loro la montagna, la natura sotto le spoglie del lupo che lascia tracce, che si avvicina sempre di più.

Tommaso Lisa, “Insetti delle tenebre”, Exòrma: un viaggio nel sottosuolo, tra reale e sogno, rumori e silenzio apparente. Un’entomologia magica? La magia dell’entomologia? Chissà.

Zerocalcare, “Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia”, Bao Publishing; raccolta di racconti già pubblicati su Internazionale e L’Espresso, più un inedito. Zerocalcare affronta l’attualità degli ultimi anni come sa fare: ironico e caustico.