Sinigaglia Ezio

Eclissi

Pubblicato il: 20 Febbraio 2023

“Sì, io sono dell’idea che lo scrittore debba sperimentare moltissimo con tutte le tecniche narrative che ha a disposizione, e con la lingua, senza però che questo comporti una diminuzione del piacere della lettura o un aumento della difficoltà di lettura al di là di un certo limite. Il lettore deve fare secondo me un po’ di fatica, perché altrimenti diventa poco attento, poco ricettivo e qualsiasi cosa gli scivola addosso come acqua. Ma non bisogna costringerlo a una fatica eccessiva che gli tolga il piacere di leggere”. Queste parole di Ezio Sinigaglia, intervistato qualche anno fa da Giuseppe Girimonti Greco, probabilmente illustrano al meglio le impressioni del lettore – almeno il lettore più scafato – di fronte a “Eclissi”. Secondo romanzo di Sinigaglia, pubblicato nel 2016, ben trent’anni  dopo il “metaromanzo” Pantarèi: un periodo lunghissimo che ha rappresentato “un silenzio squisitamente editoriale, non di un silenzio della penna o della tastiera, o di una sorta di afasia letteraria”. Lo abbiamo perfettamente capito in questi anni in cui le opere di Sinigaglia sono state particolarmente apprezzate da tutti coloro che amano la letteratura, intesa  come scrittura elegante ed impeccabile nel ricercare la perfezione stilistica, sempre accompagnata da una buona dose di ironia. Per intenderci, nessun cedimento agli attuali eccessi di paratassi; semmai la dimostrazione di una grande abilità di scrittura, sia nell’uso controllato dell’indiretto libero, sia nel misurarsi con gli accenti di un linguaggio ibrido – anche divertente – in bocca ad ogni apparizione di straniero: “Oh, non esserji sciòco! O al contrario, contjinua! Io piacce tantou tua àiro/nìa così iligante i molto iniusuali. E’ prjoprjio notando tuo achiuto senso di paradoxo e di humour che ho pensato che questa iultima parti di racounto poteva ìntere/sàrti […] C’è stato tragidia in tua vita pasata, è vero Eugene?” (pp.73).

Effettivamente nella vita di Eugenio Akron, l’architetto triestino quasi settantenne, giunto in una remota isola del Nord per osservare l’eclissi totale di Sole, una tragedia c’è stata; ma sarà proprio il contatto con l’aspra e misteriosa natura, con l’eclisse che, non a caso, in astronomia viene denominata “occultazione”, a rivelarla dopo anni e anni senza risposta ma soprattutto senza domanda: “La domanda-chiave della quale andava a caccia da anni rovistando nei libri e nel suo cuore, nelle parole del suo prossimo e lungo infinite diramazioni della Rete, di nodo in nodo, di filo in filo, come una mosca assetata del suo ragno, quella domanda che non riusciva ad elaborare e che, sola, dava diritto a una risposta, non poteva essere così egocentrica e banale […] Una domanda che, forse, si nascondeva dietro il disco nero della Luna” (pp.11). “Eclissi” racconta Eugenio angosciato e confuso ma che, forse, di giorno in giorno, di scoperta in scoperta, riuscirà a placarsi, a contatto con l’autenticità di una natura così nuda e cruda, con abitanti dalle “scorbutiche cortesie”, con la presenza di Mrs Clara Wilson, un’elegante e simpaticamente assillante coetanea del Massachusetts; e a rimuovere quanto di intollerabile, da troppi anni, gli impediva di formulare la giusta domanda: “la domanda perfetta, penetrante e temprata come una punta d’acciaio, ripulita di tutti i suoi peli superflui dal rasoio di Occam, allora la risposta a tutte le domande possibili sarebbe subito rimbalzata a lui come un raggio dallo specchio del mare” (pp.82).

“Eclissi” rappresenta la storia di una nuova consapevolezza provocata dal coinvolgimento con una natura insolita, potentissima, tutt’altro che arrendevole. Consapevolezza di un doloroso ricordo di gioventù che emergerà proprio durante l’eclissi – proprio il momento in cui viene mostrato tutto un volto nascosto dell’universo – e che probabilmente lo porterà a vivere un’esperienza trascendente; fino ad un epilogo malinconico.

Il romanzo di Ezio Sinigaglia si è meritato il Modus Legendi 2020 e, una volta tanto, bisogna dare atto che i lettori ci hanno visto giusto.

Edizione esaminata e brevi note

Ezio Sinigaglia nato a Milano nel 1948. Ha svolto diversi lavori in ambito sia editoriale sia pubblicitario e ha esordito nella narrativa nel 1985 con Il pantarèi, ripubblicato nel 2019 con grande successo da TerraRossa Edizioni. Tra gli autori che ha tradotto e curato figurano Charles Perrault, Marcel Proust e Julien Green. Suoi contributi narrativi e saggistici sono apparsi su prestigiose riviste a stampa e sul web.

Ezio Sinigaglia, “Eclissi”, Nutrimenti (collana “Greenwich”), Roma 2016, pp. 109.

Luca Menichetti. Lankenauta, febbraio 2023