Fasanotti Pier Mario, Gandus Valeria

Mambo italiano

Pubblicato il: 8 Ottobre 2006

“…..e un flash illuminò il volto dell’assassina: “Mostro sorridi!” aveva gridato un fotoreporter rivolto alla Cianciulli. Lei si girò e sorrise. Raggiante.” Queste sono poche righe tratte da “Mambo italiano” di Pier Mario Fasanotti e Valeria Gandus, giornalisti che già si sono occupati di “nera”. Il titolo del libro, forse non troppo azzeccato, non deve trarre in inganno: argomento sono i famosi casi giudiziari, omicidi celebri dal 1945 al 1960. Del resto il nome della Cianciulli qualcosa dovrebbe suggerire. Sapone forse? Duecentocinquanta pagine che rievocano sinteticamente e con una certa efficacia alcuni dei grandi delitti che letteralmente infiammarono l’Italietta del dopoguerra.

Nelle pagine di Fasanotti e Gandus viene descritto un paese contraddittorio, quello di Coppi e Bartali, di Lascia o raddoppia, che, faticosamente, tentava di dimenticare una guerra perduta e la propria povertà, ma che si lasciava avvincere dai grandi processi. Come fosse una fiction. Processi destinati a dividere l’opinione pubblica e a diventare degli autentici spettacoli mediatici. Casi giudiziari rimasti impressi nella memoria collettiva: inevitabile che gli over 50 ricordino bene Rina Fort, la Contessa Bellentani.

Delitti che tanto fecero parlare ma che  fortunatamente furono risparmiati da quel mostruoso dibattere ad opera delle orde di psichiatri, psicologi alla Crepet che caratterizza le mattanze anni 2000. Sicuramente un approccio processuale più “ruspante”, tipico dell’italietta anni’40, ’50 già democristianizzata e prona ai potenti (vedi caso Bellentani e le perizie “discubili” del Prof. Saporito). Prona come sempre è il caso di aggiungere.

I due autori oltre a descrivere il caso criminale e giudiziario tentano anche di inquadrare la vicenda storicamente, ma con qualche inesattezza  (anche cinematografica, leggete e qualcuno forse coglierà) e con una certa superficialità. La parte meno interessante dell’opera. Come piuttosto superflua e dal fastidioso tono moraleggiante l’introduzione di Laura Grimaldi.

Quali casi giudiziari vengono presi in esame? Ovviamente la già citata  Leonarda Cianciulli alias la saponificatrice di Correggio (sapevate che la gentile signora era molto brava a fare i dolci ed era usa offrire alle golose amiche pasticcini integrati col sangue delle sue vittime?), poi Rina Fort la Medea di Porta Venezia che non si fermò neanche di fronte ad un bimbo di pochi mesi, la vendetta di Pupetta Maresca, la morte misteriosa di Wilma Montesi, la Banda Dovunque, il caso Salvatore Giuliano e Pisciotta, la Volante Rossa, la citata Bellentani, Corinna Grisolia, il delitto da Pont e Carlo Candiani, la banda di Via Osoppo, Fenaroli, Ghiani e Sacchi.

Un libro che ha dei chiari limiti se valutato come testo con velleità storiche in quanto la ricostruzione è sommaria, molto sintetica, con imprecisioni e con qualche affermazione politicamente discutibile. In compenso la scrittura è chiara, scorrevole. In altri termini un piccolo “bignami” di cronaca giudiziaria anni ’40, ’50, che potrà piacere sia a  coloro che sono interessati genericamente ad aspetti criminologici, sia a coloro che vogliano ricordare un po’ di quella atmosfera malaticcia e provinciale propria di un paese che non aveva ancora conosciuto il boom economico

Edizione esaminata e brevi note

Pier Mario Fasanotti, Valeria Gandus, “Mambo Italiano. Tre lustri di fatti e misfatti 1945-1960”, Marco Tropea Editore (collana “Le querce”) pag. 255 – ed. 2000.

Recensione originariamente scritta (e qui parzialmente modificata) su ciao.it nel 2002.

Luca Menichetti