Governi Giancarlo

Nannarella. Il romanzo di Anna Magnani

Pubblicato il: 22 Giugno 2014

Il libro di Governi su Anna Magnani è uscito, per la prima volta, nel 1981 edito da Bompiani. Poi, nel 2008, a cento anni esatti dalla nascita di Anna Magnani, è stato aggiornato integrando nuova documentazione ed ulteriori testimonianze e ripubblicato per Minimum Fax. Nel 2014 arriva anche l’edizione Beat che ripropone il lavoro del 2008. “Nannarella” è un po’ romanzo, un po’ biografia, un po’ storia del cinema. Giancarlo Governi domina con passione e competenza una materia che, chiaramente, conosce molto bene. Dalle sue pagine traspare non solo la grande ammirazione per un’attrice immensa come la Magnani, ma anche l’amore senza limiti per il mondo del cinema, la sua magia e la sua storia.

Raccontare Anna Magnani non deve essere stato semplice. Perché non c’è nulla di semplice nella vita delle dive pure. Anna Magnani è l’incarnazione dell’impeto, della bellezza dolente, degli amori esclusivi, dell’essenza della recitazione. Nasce il 7 marzo del 1908 a Roma, anche se per qualche tempo si vociferava fosse nata ad Alessandria d’Egitto. Lei ha sempre ribadito con veemenza il concetto: “…non so chi ha messo in giro questa storia. Io sono nata a Roma e so anche dove: a Porta Pia […] Francamente, io voglio essere nata a Roma, perché sono nata a Roma“. Alessandria d’Egitto, nella vita della Magnani, ha comunque un senso: Marina, la madre, ha vissuto per diverso tempo nella città egiziana con un marito tedesco ed un’altra figlia. La donna è stata sempre lontana da Anna che viene lasciata a Roma alle cure di sua nonna e degli zii Dora, Maria, Rina, Olga, Italia e Romano. La Magnani non ha mai conosciuto suo padre mentre il vuoto di quella madre troppo lontana ed assente ha contribuito, probabilmente, a istillare nell’attrice il desiderio di vivere solo amori totalizzanti e viscerali.

Anna frequenta un liceo romano e, nel frattempo, studia pianoforte. Ed è proprio lì, nell’Accademia di Santa Cecilia, che avviene il casuale ma rivoluzionario incontro con il teatro. Un giorno la Magnani decide di entrare in una chiesa sconsacrata che si trova al piano terra e scopre che in quel luogo c’è una scuola di recitazione. Un ragazzo conosciuto in quella circostanza, che poi si rivelerà essere Paolo Stoppa, le chiede di iscriversi ed Anna ha un’illuminazione: “Ho capito che non ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno“. La Magnani si fa notare immediatamente ed inizia così la sua formazione artistica. Il primo vero lavoro da attrice arriva a 17 anni, nel 1925, diretta da Dario Niccodemi. Una parte minuscola, persino insignificante. L’occasione vera arriva grazie ad un altro spettacolo: la coprotagonista si sposa e deve essere sostituita in fretta e furia. Anna è pronta. E da lì: altro teatro, tournée, alberghi, viaggi, compagnie, personaggi, attori, gavetta. Nel 1934 arrivano la rivista ed il cinema. Il primo film della Magnani è “La cieca di Sorrento” di Nunzio Malasomma.

E’ in quegli anni che conosce il regista Goffredo Alessandrini, l’uomo che sposa nel 1935. Anna è una moglie possessiva, gelosa, irascibile, sospettosa e vendicativa. Governi racconta numerose sfuriate e le pesanti invettive che la Magnani riserva a suo marito. Il matrimonio, dopo alcuni anni, va in crisi. I due si lasciano ed Anna, dopo un po’, inizia a frequentare il giovane attore Massimo Serato dal quale, nel 1942, ha il suo unico figlio, Luca. Il bambino l’assorbe e le riempie la vita. E quando si accorge che il piccolo è colpito dalla poliomelite sembra impazzire. Fa curare Luca dai più grandi specialisti del tempo, lo invia presso le cliniche migliori del mondo e lo segue con apprensione seppur a distanza. Intanto la sua carriera procede speditamente perché in tanti hanno capito quanto valga il suo talento. E’ la regina dell’avanspettacolo al fianco di Totò, ha interpretato il ruolo di Loretta in “Teresa Venerdì” di Vittorio De Sica ed ha recitato accanto ad Aldo Fabriziin “Campo de’ Fiori“.

Nel 1945 Rossellini fa conoscere la Magnani in tutto il mondo grazie a “Roma città aperta“. Un film fondamentale per la storia del cinema perché rappresenta il manifesto del Neorealismo. Per Anna, inoltre, questo film rappresenta la nascita di un nuovo amore, forse il più importante della sua vita, quello con Roberto Rossellini. Ovviamente anche in questo caso Anna dimostra di essere una compagna passionale ma gelosissima. La relazione dura pochi anni e si chiude quando Rossellini conosce e si innamora dell’attrice svedese Ingrid Bergman che, nel 1949, gira con lui “Stromboli terra di Dio” mentre la Magnani, a poca distanza, è impegnata sul set di “Vulcano” dando vita ai gossip più intriganti e sfiziosi di tutti i tempi.

La fama di Anna Magnani raggiunge anche gli Stati Uniti. E’ qui, infatti, che gira “La rosa tatuata“, la pellicola che le consente di conquistare, nel 1956, il premio Oscar come migliore attrice protagonista. Dopo tanta gloria Anna è molto attenta a valutare ciò che le viene proposto. Nel 1962, dopo un paio d’anni di inattività, gira “Mamma Roma” diretta da Pier Paolo Pasolini. Le premesse sono ottime, Anna è convinta eppure, scrive Governi, “Il film di Pasolini, però, la deluderà, le lascerà l’amaro in bocca. Quella collaborazione piena e totale che aveva pregustata, nella realtà non c’è stata. Pasolini si è dimostrato subito diffidente nei suoi confronti. Ha temuto di rimanere imbrigliato nella sua personalità prepotente. E poi il su modo di girare, spezzettato in piccole scene, non ha permesso ad Anna, abituata a recitare anche sul set, di esprimersi pienamente. Alla fine dirà: «Mi aspettavo tanto da Pasolini, ma poi anche lui si è servito di me, mi ha usato!». Dopo questo film la vita della Magnani pare svuotarsi. L’attrice si isola sempre di più. Rimane nella sua villa al Circeo e tra i tantissimi copioni che riceve non legge nulla di adatto a lei e alla sua celebrità. Intanto Luca è grande e sta diventando architetto. Molti degli amici di Anna sono stati allontanati dalle sue scenate, dai litigi e dalla sua incupita diffidenza. Qualcuno, però, è rimasto: Antonello Trombadori, Suso Cecchi d’Amico ed Elsa de’ Giorgi. E’ il teatro a restituirle vitalità ed entusiasmo: torna sul palcoscenico nel 1965 con “La lupa” di Franco Zeffirelliottenendo il successo che desiderava. Il teatro le permette anche di conoscere un nuovo compagno, Osvaldo Ruggeri: “un amore questa volta tranquillo, pacato, sereno, senza le sfuriate di un tempo“.

Nel 1971 Anna Magnani, che fino ad allora aveva sempre evitato sospettosamente la televisione, sceglie di cimentarsi anche in questo campo e di interpretare un ciclo di tre mini-film per la regia di Alfredo Giannetti. L’anno seguente, nel 1972, è protagonista di un cameo nel film “Roma” diFederico Fellini. Una serie di fotogrammi che sembrano aver fissato per sempre l’anima di una donna e di un’intera città.
A Federì, ma va’ a dormi’, va…“.
Posso farti una domanda?
No… nun me fido. Buonanotteee!“.
Il portone di Palazzo Altieri, la vera casa romana di Anna Magnani, si chiude. Anna Magnani muore a soli 65 anni, il 26 settembre del 1973, a causa di un tumore al pancreas. La sua tomba si trova nel cimitero di San Felice Circeo.

Edizione esaminata e brevi note

Giancarlo Governi è nato a Roma nel 1939. E’ giornalista, scrittore, autore televisivo e regista. A lui si devono varie antologie dedicate ai miti del cinema. Ha realizzato, sempre i canali Rai, una lunga serie di “Ritratti” dedicati ai personaggi più amati del cinema, della televisione e dello sport: da Fausto Coppi a Maria Callas, da Vittorio De Sica a Fabrizio De Andrè, da Anna Magnani e Giorgio Gaber, da Giulietta Masina a Primo Carnera. Governi è tra gli autori dei programmi “Gulp!” e “Supergulp!” che avevano come protagonisti fumetti celeberrimi. Ed ha scritto numerosi libri, tra cui “Alberto Sordi, un italiano come noi” (Rizzoli), “Vita di Totò” (Rusconi), “Laurel & Hardy” (Nuova Eri), “Ritratti” (Marsilio), “Nannarella. Il romanzo di Anna Magnani” (Minimum Fax), “Laurel & Hardy, due teste senza cervello” (Magazzini Salani), “Il grande Airone. Il romanzo di Fausto Coppi (e di Gino Bartali)” (Castelvecchi), “Claudio Villa. Il romanzo di una voce” (Curcio)”, “In volo con l’aquila. La mia Lazio” (Reality Book).

Giancarlo Governi, “Nannarella. Il romanzo di Anna Magnani”, Edizioni Beat, Milano, 2014. Prima edizione Minimum Fax, 2008. Ha collaborato alle ricerche e alla filmografia Anna Scriboni.

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