Destro Adriana Pesce Mauro

Dentro e fuori le case

Pubblicato il: 19 Gennaio 2017

Il ruolo delle donne da Gesù alle prime Chiese

Come cambia il ruolo della donna dopo l’avvento di Gesù e poi con la nascita della prime Chiese? Come si relazionava Gesù con le donne e com’é cambiato questo rapporto dopo la sua morte, quando si è sviluppata l’ekklēsia?

Questo agile saggio pone vari interrogativi e vuole dimostrare la discontinuità tra le primissime Chiese e il movimento di Gesù. Prima di tutto, come si accostava Gesù alle persone? In maniera diretta, faccia a faccia, in modo da incontrarle davvero e provocarne il cambiamento. Gesù crea un’associazione volontaria interstiziale, dove quest’ultimo termine si riferisce a “tutto ciò che non ha un posto sociale definito e deve perciò collocarsi nelle situazioni residuali, negli spazi che rimangono, per così dire «vuoti», non occupati dalle istituzioni”.

La comunità di Gesù è molto diversa dall’oikos, cioè il gruppo domestico centrato in una casa. Si può dire che le relazioni proposte da Gesù tendono a rompere gli equilibri interni dell’oikos, o almeno a sospendere le reti normali dei rapporti sociali.

Le donne sono così chiamate a uscire dalle case, possono avere iniziative, muoversi, Gesù chiama anche loro e il suo particolare stile di vita – itinerante -consente nuove relazioni e una decisa modifica dei ruoli tradizionali.

Il modo di Gesù di “stare nelle case” provoca n viavai di gente che lo cerca, inoltre viene richiesto un rapporto immediato e diretto con Lui e con Dio e quindi un’interruzione almeno temporanea delle funzioni domestiche. Gesù accosta le donne come persone e non nel ruolo di madri, mogli, figlie, sorelle.

La sequela di Gesù può diventare per le donne un atto di trasgressione o anormalità sociale molto problematico”.

Attenzione però: Gesù non si propone come un rivoluzionario politico, sociale o religioso, non propone la distruzione dell’oikos, semplicemente l’occupare spazi interstiziali comporta un cambiamento in tutti i rapporti, compresi quelli uomo/donna.

Gesù non istituisce neppure un ekklēsia, frequenta le sinagoghe, ma non crea luoghi di culto alternativi, le ekklēsie nascono nei decenni successivi alla morte di Gesù e hanno una logica sociale diversa da quella del gruppo di Gesù, poiché viene meno il rapporto interstiziale con la gente.

Le prime Chiese sono dentro le abitazioni, così come sono organizzate per la vita famigliare, l’ekklēsia dunque si aggiunge all’oikos e non ne altera la struttura tradizionale.

In sostanza, la riunione collettiva dell’ekklēsia avviene in uno spazio fisico domestico, ma lo supera. Consiste in un’attività extradomestica, di tipo aggregativo-cultuale, che in fondo non infrange o non fa esplodere le logiche domestiche. Le utilizza. La conseguenza è che le regole dell’oikos, della parentela, del lavoro riacquistano valore e spazio. Non sono più sospese, come avveniva durante l’incontro «faccia a faccia» con Gesù. Sono attive e parallele alle attività assembleari che non si concentrano sul governo delle case”.

Col tempo la casa verrà modificata anche architettonicamente per ospitare la Chiesa.

E le donne? Vengono ricollocate in casa, secondo tradizione, in quello spazio dal quale erano uscite. “Sia nell’oikos che nell’ekklēsia tornano a prevalere le regole determinate dalla gerarchia uomo-donna e dalle relazioni politiche. Il motivo è che sono cessate le due caratteristiche fondamentali della pratica di vita di Gesù: la frattura interna all’oikos come momento iniziale necessario per la sequela (cf Luca 12, 52-53) e l’incertezza e la mobilità che determinavano la pratica interstiziale di Gesù e dei suoi discepoli”.

Nel passaggio dal movimento di Gesù alla Chiesa, il ruolo attivo delle donne negli spazi pubblici lentamente arretra, esse ritornano a essere subordinate e da discepole itineranti con Gesù diventano aiutanti-inservienti nel gruppo.

Un ruolo che è proseguito nei secoli con conseguenze talvolta devastanti e dal quale, a mio avviso, non ci si è ancora liberati. Credo che nella Chiesa le donne abbiano ancora molta strada da fare.

Edizione esaminata e brevi note

Adriana Destro è docente ordinario di Antropologia culturale all’Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni: I volti della Turchia. Come cambia un paese antico (Carocci 2012); e, con Mauro Pesce, La morte di Gesù. Indagine su un mistero (Rizzoli 2014) e Il racconto e la scrittura. Introduzione alla lettura dei Vangeli (Carocci 2014).

Mauro Pesce è stato fino al 2011 professore ordinario di Storia del Cristianesimo all’Università di Bologna. Dal 1984 dirige la rivista Annali di Storia dell’esegesi (EDB). Ha pubblicato di recente Chi ha paura del Gesù storico? Ripensare il cristianesimo nel mondo moderno (2015) e Il conflitto dei simboli. Mondo moderno e cristianesimo (2015).

Adriana Destro-Mauro Pesce, Dentro e fuori le case. Il ruolo delle donne da Gesù alle prime Chiese, Edizioni Dehoniane Bologna 2016.