Santoni HG Vanni

Terra ignota. Il risveglio

Chi già conosceva Vanni Santoni per “Personaggi precari” e poi per “Gli interessi in comune” è probabile si sia stupito nel leggere, almeno come ce la racconta la Mondadori, del suo “esordio nel fantasy”, quale primo capitolo di una “trilogia”. Quanto balza subito agli occhi, in linea con le strategie di marketing della casa di Segrate, è stato però in qualche modo ridimensionato e precisato dallo stesso autore in una lunga e recente intervista; oltretutto con un piglio che, pur rivendicando l’intento di raggiungere un pubblico di lettori più vasto possibile, di certo ha poco o nulla a che vedere con gli interpreti del mainstream contemporaneo. Già la scelta di firmarsi, almeno nella sua produzione...CONTINUA...

Loewenthal Elena

Una giornata al Monte dei Pegni

Non credo sia retorico pensare che "Una giornata al Monte dei Pegni" abbia risvolti di stringente attualità. Al Monte dei Pegni si va per lasciare oggetti più o meno preziosi ed avere in cambio denaro. E, in tempi come quelli che stiamo attraversando, sono tante le persone che, per tirare avanti, non possono far altro che cedere qualche piccolo bene ricavando un po' di soldi. La speranza è più o meno la stessa per tutti: recuperare ciò che si è lasciato sul banco prima che finisca all'asta. La Loewenthal, un giorno, si è seduta tra la gente in coda al Monte dei Pegni. Ha ascoltato, osservato, riflettuto e, alla fine, persino inventato e scritto. Il frutto sono i dieci racconti contenuti in questo...CONTINUA...

Rugero Roland

Vivi!

Roland Rugero è nato in Burundi. "Vivi!" è il suo secondo romanzo. Nel 1993, a causa della guerra, la famiglia di Rugero ha scelto di lasciare il Burundi per approdare in Ruanda prima, in Tanzania poi. Ma, evidentemente, la guerra è rimasta nelle fibre e nella mente del giovane scrittore. Infatti la storia che racconta in "Baho!" (titolo originale di "Vivi!") è intrisa degli orrori e della violenza che ha devastato il suo Paese per un decennio. I segni di una guerra del genere non si cancellano facilmente perché restano impigliati, volenti o nolenti, nei corpi, nei pensieri, nelle paure di chi l'ha vissuta. "La guerra era riuscita a dissociare l'umano dallo spazio, perché aveva svelato con...CONTINUA...

Gorriti Juana Manuela

Cucina Eclettica

GORRITI JUANA MANUELA – CUCINA ECLETTICA “La casa è il santuario domestico; sua ara è il focolare; sacerdotessa e naturale custode, la donna. Lei, e solo lei, sa inventare quelle delizie che fanno della tavola un incanto, suggerendo a Brantôme il consiglio dato alla principessa che gli domandava come fare per tenersi stretto lo sposo: -prendetelo per la gola”. CONTINUA...

Twain Mark

Lettere dalle Hawaii

E’ esattamente il 18 marzo del 1866 che, dopo un lungo e complicato viaggio, Samuel Langhorne Clemens, alias Mark Twain, sbarcò a Honolulu nelle isole Hawaii. Inviato dal “Sacramento Daily Union” di San Francisco, il giovane cronista e futuro scrittore di fama, aveva il compito raccontare ai lettori californiani la realtà di quelle che al tempo venivano chiamate “Isole Sandwich”; e di conseguenza anche tutte le potenzialità commerciali che ne potevano scaturire per il nascente capitalismo americano, come ad esempio la locale produzione e lavorazione della canna da zucchero. In questo caso il giovane Twain appare quindi un inviato molto speciale, con un compito che potrà risultare contraddittorio...CONTINUA...

Rahimi Ratiq

Pietra di pazienza

Prima ho visto il film, "Come pietra paziente", poi ho letto il libro, "Pietra di pazienza". Solitamente capita il contrario, ma tant'è. L'autore del libro, Atiq Rahimi, è anche sceneggiatore (assieme a Jean-Claude Carrière) e regista del film. Rahimi è afgano e "Pietra di pazienza" è il suo primo romanzo in lingua francese. Un libro grazie al quale Rahimi ha conquistato il premio Goncourt nel 2008 e ha venduto tantissimo, soprattutto in Francia. In effetti "Pietra di pazienza" è un buon libro, scritto in maniera raffinata e brillante. Rahimi ha scelto il francese perché...CONTINUA...

Castiglioni Giuseppe

Il tecnocrate

Il politologo Giorgio Galli, autore della prefazione a “Il tecnocrate”, intervistato nel marzo 2013 dalla “Voce Repubblicana”, così ha risposto alla domanda se secondo lui Mario Monti sia stato un trasformista: “No, non credo lo sia stato. Monti ha sempre dato dei consigli e ha sempre accompagnato la politica dei vari governi sempre con grande coerenza. La sua è stata una grande coerenza di accompagnamento, se così si può dire”. Un’affermazione piuttosto morbida che dà il senso al libro “Il tecnocrate. I trascorsi del prof. Mario Monti, economista e fiduciario dei poteri”, probabilmente una delle pubblicazioni meno feroci e meno polemiche tra quelle edite dalla Kaos. Fatta questa premessa non...CONTINUA...

Antonelli Lamberto

Beatrice Cenci. Cronaca di una tragedia

Durante le mie solite passeggiate romane nel Ghetto, mi capita, di tanto in tanto, di passare davanti a Palazzo Cenci. Ed è forse proprio durante una di queste camminate che ho pensato di non aver mai approfondito la storia di Beatrice Cenci. Di lei sapevo poco, evidentemente. Quel poco che, immagino, sappiano un po' tutti: una bella fanciulla che viene giustiziata, più o meno ingiustamente, perché accusata di aver ucciso suo padre. Tutto qui. Il resto è una sorta di sfocato mito, una leggenda dall'intenso sapore letterario che è arrivata dopo. Molto dopo l'anno della sua morte, l'11 settembre del 1599. Perché Beatrice, nel corso...CONTINUA...

Zusak Markus

La bambina che salvava i libri

"Sarà forse onesto dire che, in tutti gli anni del dominio di Hitler, nessuno servì il Führer lealmente quanto me. Un essere umano non ha un cuore come il mio. Il cuore dell'uomo è una linea, il mio un cerchio. Io, inoltre, ho un'illimitata capacità di essere al posto giusto nel momento giusto. La conseguenza è che negli uomini trovo sempre il meglio e il peggio: vedo la loro bruttezza e la loro bellezza, e mi domando come la medesima cosa possa essere entrambe. Eppure, hanno la sola cosa che invidio: se non altro, gli uomini hanno il buon senso di morire". Una voce narrante come questa si trova di rado. Perché la voce narrante de "La bambina che salvava i libri" appartiene alla Morte...CONTINUA...