Premio Letterario Internazionale Ceppo Pistoia – LXII edizione 2018

Pubblicato il: 15 Gennaio 2018

Il Premio Ceppo Pistoia si dedica a anni alterni alla poesia e al racconto da più di sessanta anni. Da dodici è diventato un premio internazionale e si è arricchito di varie sezioni, ma continua a cambiare cercando un maggior radicamento nel territorio, aumentando il numero di eventi, collaborando con le scuole. Quest’anno le novità riguardano un omaggio al fondatore del Premio Leone Piccioni, tre blog delle scuole in collaborazione con la biblioteca San Giorgio e il fatto che il Premio Selezione Ceppo Racconto vede 12 libri finalisti e un nuovo sistema di votazione per decretare il vincitore il 10 marzo.

Veniamo adesso a elencare i Premi e i finalisti:

Il Premio Internazionale per la Narrativa va a Jean Echenoz

Il Premio Internazionale Bigongiari va a André Ughetto

Il Premio per l’Infanzia e l’Adolescenza a Francesco D’Adamo

I 12 autori, che partecipano alla definizione della terna finale del Premio Selezione Ceppo Racconto, sono, in ordine alfabetico:

  1. Anna Maria Carpi, Uomini ultimo atto, Moretti & Vitali, 2015. – Per la delicatezza di racconti in cui il realismo è ammantato da un velo di poesia, tra oggetti e azioni quotidiane e il loro farsi veicolo di sconfitta.
  2. Antonio Castronuovo, Ossa, cervelli, mummie e capelli, Quodlibet, 2016 – Per la sapiente declinazione del racconto breve in forma di catalogazione delle manie umane.
  3. Walter Comoglio, La sera che ho deciso di bloccare la strada, Gorilla Sapiens, 2016. – Per aver dato vita a storie belle e insensate o ricche di significato proprio nel loro essere scritte.
  4. Guglielmo Forni Rosa, L’effetto di trascinamento, Manni, 2017. – Per la scrittura sicura che svela la distopia in un presente che appare ancora lontano.
  5. Antonio Manzini, Cinque indagini…, Sellerio, 2016. – Per racconti che come un puzzle costruiscono un investigatore che recupera le ossessioni della migliore letteratura.
  6. Matteo Marchesini, False coscienze, Bompiani Giunti, 2017. – Per la scrittura che, pur mantenendosi fedele alla forma tradizionale del racconto, ha una componente drammaturgica nel mettere in scena tre movimenti.
  7. Davide Orecchio, Mio padre la rivoluzione, Minimum Fax, 2017 – Per la narrazione in cui ogni cosa parla e ogni dettaglio contribuisce alla costruzione di un mondo, quello della Rivoluzione d’ottobre in Russia.
  8. Alessandro Raveggi, Il grande regno dell’emergenza (Liberaria, 2016) – Per la cura meticolosa nel costruire una macchina narrativa in tensione tra assurdo e plausibile.
  9. Enrico Remmert, La guerra dei murazzi, Marsilio, 2017 – Per lo sguardo diretto e crudo, che si traduce in scrittura tesa, vibrante nella definizione di un mondo reso come in un reportage.
  10. Luca Ricci, I difetti fondamentali, Rizzoli, 2017 – Per la sapiente costruzione di mondi in cui l’immanenza si fa pathos, in una escalation emotiva basata sulla potenza di poche, precise pennellate.
  11. Mario Andrea Rigoni, Miraggi, Elliot, 2017 – Per la profonda indagine sulle debolezze umane che si manifestano come l’esito inaspettato di una calma apparente.
  12. Pino Roveredo, Mastica e sputa, Bompiani Giunti, 2016 – Per la scrittura essenziale e lirica, oggettiva e allusiva, in una peculiare forma di realismo magico.

Ai primi di febbraio verrà scelta la terna dei vincitori dei Premi Selezione Ceppo Racconto. Il 10 marzo la Giuria dei Giovani Lettori voterà per individuare il libro vincitore.