Paris Renzo

Miss Rosselli

Pubblicato il: 19 Febbraio 2020

“Miss Rosselli” è un libro che racconta Amelia Rosselli, certo, ma è anche un libro che rivela una generazione di poeti che, mi viene banalmente e amaramente da dire, sta per estinguersi. In “Miss Rosselli” c’è Amelia, ma c’è anche lo stesso Renzo Paris, c’è Dario Bellezza, c’è Alberto Moravia, c’è Sandro Penna, c’è Pier Paolo Pasolini e tanti, tanti altri nomi di grandi poeti e scrittori italiani. Perché raccontare la loro vita, anche solo per qualche sprazzo, in connessione con quella di Miss Amelia Rosselli, è anche avvicinarsi alla loro poesia e alla storia della poesia italiana del Novecento. Il mondo di questi poeti è fatto di incontri e di affetti profondi ma anche di contese e litigate furibonde. Paris non fa fatica a recuperare certi ricordi perché sono anche suoi: è stato osservatore e testimone quindi sa. Amelia Rosselli è anche sua. Sua amica, sua guida, sua maga, sua visionaria, sua poetessa, sua medium. La conosce nel profondo perché l’ha frequentata e amata e perché lo spirito di Amelia, o Melina, sembra guidarlo fin dal momento in cui ha deciso di scrivere “Miss Rosselli”.

Amelia Rosselli è morta l’11 febbraio 1996 volando giù dalla finestra della mansarda in cui viveva in via del Corallo, a poca distanza da Piazza Navona, a Roma. Paris ricorda il giorno in cui decise di andare a salutarla, passando da quel portoncino verde di via del Corallo e portandole in dono una mela. Amelia lo squadrò gelida ed evitò di parlargli. Nella sua mente offuscata dai soliti fantasmi c’era forse l’idea che Paris fosse venuto per torturarla e ucciderla. “Quando le allungai il frutto, indicò il tavolo dove dovevo poggiarlo. Era come se evitasse accuratamente di contaminarsene. Ero salito da lei per avvelenarla? Le ubbidii. Il mio imbarazzo era alle stelle“. Amelia ha i suoi mostri da governare e l’arrivo improvviso di un amico che pure conosce da anni, non basta a scacciare i demoni né i suoi terribili sospetti. “Ero capitato nel bel mezzo di un dramma. E Amelia non sapeva se fidarsi di me o no. Ero un affiliato della Cia anch’io? Non mi accompagnò all’uscita. La porta rimase aperta e mi parve di avvertire il tonfo di quella mela nel cestino dei rifiuti“.

Paris immagina il momento del volo dal quinto piano, il volo della sua morte. “Era la controra, nel bel mezzo del pomeriggio, quando la solitudine morde di più. Alla sera si trova sempre qualche amico con cui chiacchierare, passeggiare, bere, ma la controra è terribile per chi, come lei, viveva da sola da sempre. Il sonnellino ristoratore non la riguardava. D’impeto, scesa dal letto, e raccogliendo le ultime energie, gridò aiuto e spinse una sedia davanti alla porta“. La finestra le sembrò forse l’unica via di fuga. Nei suoi occhi doveva esserci il terrore puro, la paura sconfinata di quell’uomo biondo che la perseguitava da sempre, quello di cui percepiva la presenza sul suo pianerottolo. E forse dopo lo schianto al suolo, quel fantasma dai capelli chiari sorrideva soddisfatto rimirando il corpo inerme di Amelia. “I discendenti dei cagoulards, che avevano accoltellato suo padre e suo zio, sessant’anni dopo, avevano raggiunto il loro scopo“.

Amelia Rosselli è figlia di Carlo Rosselli, fratello di Nello. Il nome dei fratelli Rosselli è legato al loro stesso massacro: furono uccisi barbaramente in Normandia da alcuni membri di un gruppo denominato La Cagoule, da cui cagoulards (incappucciati), “ferocemente anticomunisti“. Era il 1936 e Amelia aveva solo sei anni. Quella tragedia non poteva non segnarla, così come non poteva non avere conseguenze il difficile periodo di spostamenti, traslochi, viaggi e fughe a causa delle persecuzioni razziali: Carlo Rosselli era ebreo. Marion Cave, la madre inglese e quacchera di Amelia, è una figura che sfugge, una madre assente che Amelia pare adorare e odiare allo stesso tempo. Crescerà per lo più con sua nonna. Ed è da questi lontani eventi della sua infanzia che probabilmente prendono vita le ombre minacciose che hanno perseguitato la Rosselli fino alla fine.

Renzo Paris ricostruisce per noi la vita di Amelia, ma anche la sua personalità, la sua passione per la musica e per i versi, la sua arte, le sue parole, i suoi amori tormentati e assoluti. Tornano a muoversi tra queste pagine desideri e follie, eccessi e tormenti, veggenze e suoni della poetessa e amica. Amelia è i suoi ricoveri in cliniche psichiatriche, l’elettroshock, le ossessioni, i lutti, le ansie. Ma più di tutto Amelia è la sua poesia. E ce n’è tanta in questo libro. È incantevole perdersi tra i versi scelti e riportati da Paris immaginando, solo immaginando, la voce di Amelia (che ho rintracciato semplicemente su YouTube) che incede nella lettura. Una voce profonda e calda, musicale e ritmica, deformata dai fonemi di lingue diverse dall’italiano, ma proprio per questo sua e solo sua.

Rimugino sulla struttura di questo memoir, che somiglia a un sonoro rullo buddista, che Miss Rosselli amava far girare con i suoi versi. Scrivo con un linguaggio diaristico, inframmezzato da quello saggistico, spezzando il reale, proprio come faceva lei, cercando di fare innamorare il lettore di una delle figure più magiche della poesia italiana“. In questo passaggio Paris spiega perfettamente l’essenza di “Miss Rosselli”. Raccontare Amelia è un’impresa complessa semplicemente perché Amelia era una poetessa, una delle più grandi poetesse italiane del Novecento. “Aveva un’intensa vita interiore che a poco a poco si sostituì a quella reale, facendola a pezzi. Ecco perché non si può raccontare la sua vita esteriore. Diventerebbe un ingorgo di ripetizioni, come in un film underground. Quelle ripetizioni vanno immerse nel mare nero della sua vita interiore per riemergere come il corpo di una statua antica, da una sterminata antichità“.

Edizione esaminata e brevi note

Renzo Paris è nato a Celano nel 1944. Vive a Roma dal 1955. Poeta, romanziere e critico, tra le sue opere ricordiamo la raccolta di poesia Album di famiglia e i romanzi: Cani sciolti, La croce tatuata e La vita personale, oltre a La banda Apollinaire e le biografie romanzate dedicate a Alberto Moravia, Ignazio Silone, Pier Paolo Pasolini. Ha insegnato letteratura francese nelle università di Salerno e di Viterbo. Ha tradotto e curato le poesie di Apollinaire e Corbière per gli Oscar Mondadori. Collabora con Il Manifesto, L’Espresso e Il Venerdí di Repubblica.

Renzo Paris, “Miss Rosselli“, Neri Pozza Editore, Vicenza, 2020.

Pagine Internet su Amelia Rosselli: Wikipedia / Enciclopedia delle Donne / Interno poesia

Pagine Internet su Renzo Paris: Wikipedia / Riflessioni.it / Paris a Roman Poetry (video)