Travaglio Marco

Silenzio si ruba

Pubblicato il: 9 Ottobre 2012

Sul blog di Beppe Grillo, fino a pochi mesi fa, ogni lunedì appariva Marco Travaglio con la sua rubrica video “Passaparola”, nella quale il giornalista torinese, da par suo, faceva il punto sugli scandali, sui ladri e sul groviglio di troie, troioni e parassiti insediati nelle Istituzioni della Repubblica. Collaborazione poi terminata ufficialmente per i troppi impegni di Travaglio, anche se per alcuni malfidati questo abbandono è da mettersi in relazione alle intemperanze di Grillo che aveva litigato con Sonia Alfano e De Magistris e per di più aveva tacciato “Il Fatto” di essere un residuato di vecchi arnesi. Insomma una mossa diplomatica per evitare imbarazzi e future polemiche. Siano illazioni o meno adesso Travaglio, pur continuando a sostenere molte delle ragioni dei grillini, con questo suo abbandono non appare più di tanto organico a quel movimento. I filmati del lunedì, mezz’ora ed oltre di analisi spietata, sono però sempre a disposizione del pubblico che naviga su youtube e da questa ampia documentazione nasce “Silenzio si ruba”. Libro e soprattutto DVD che rappresenta una sorta di diario politico che parte dal gennaio 2011 per giungere all’estremo crepuscolo del governo Berlusconi, stretto tra mignotte e spread. Abbiamo letto qualcosa tipo “il libro e DVD rappresentano tutti gli interventi di Travaglio a Passaparola”. Ovviamente non può essere così visto che altrimenti occorrerebbero almeno una decina di dischi. “Silenzio si ruba” è semmai un rimontaggio e selezione di alcuni interventi video che raccontano piuttosto bene un anno “ai confini della realtà”.

Questi i capitoli: “La misteriosa fidanzata di B.”, “Cannoli amari per Cuffaro”, Italia, 150 anni e non li dimostra”, “Il Tedesco di Bari”, “P2,3 …E 4!”, “Disastro in Giappone e balle nucleari”, “B. tradisce anche Gheddafi”, “Sgarbi: tanti soldi e niente share”, “Thyssenkrupp, fu omicidio”, “Sottosegretari molto responsabili”, “Quattro si contro la casta”, “I deliri di Bossi e i conti in rosso”, Tavanata galattica”, “Papi perde Papa”, “Tremonti e una capanna”, “O la borsa o Lavitola”. Qualche titolo volutamente grottesco ma credo argomenti e ladroni facilmente individuabili. Peraltro c’è da rilevare un’inesattezza nel capitolo video “Sottosegretari molto responsabili”, dedicato appunto ad alcuni dei cosiddetti “responsabili”, ovvero gli ex berlusconiani tornati all’ovile previa promessa di comoda poltrona: l’on. Daniela Melchiorre non è che sia mai stata un’ex FLI pentita e poi tornata in maggioranza. L’on. Melchiorre nella XVI legislatura è stata eletta nella lista PDL, in quota Liberal Democratici (quelli di Lamberto Dini) e tale è rimasta. Soltanto che i suoi Liberaldemocratici, che mai si sono affiliati a FLI, prima si sono detti fedeli alla maggioranza, poi hanno detto di passare all’opposizione, poi sono tornati in maggioranza, poi di nuovo all’opposizione, poi in maggioranza e via e via. Avanti e indietro, avanti e indietro, un anda e rianda frenetico che sa tanto di asta al rialzo e che sicuramente può confondere anche gli stessi addetti ai lavori e cronisti. Ma nello specifico niente FLI. Per quanto riguarda gli argomenti trattati durante la chiacchierata settimanale possiamo menzionare Alfonso Papa e la P4, il pregiudicato Bisignani, i tanti piduisti riciclati e adesso più potenti rispetto i tempi di Gelli, i silenzi di Tremonti su Milanese e i ricatti attribuiti alla cerchia del cavaliere, il micidiale progetto Tav in Val di Susa e la voluta disinformazione propalata dai media (“altrimenti non entriamo in Europa”) e da coloro che, sulle orme del Mugello, attendono un fiume di soldi pubblici per devastare il territorio piemontese, la coppia Tarantini-Lavitola, il Parlamento rifugio sicuro di pregiudicati, le figure meschine dei cosiddetti esperti e degli editorialisti tuttologi sul nucleare sicuro, il poco onorevole Tedesco, socialista riciclatosi dalemiano e poi inguaiato per i suoi traffici nella sanità pugliese, le poco convincenti “narrazioni” di Vendola , i cannoli di Cuffaro e Casini che garantiva sulla sua innocenza; e via e via.

Travaglio ha detto la sua anche su Gheddafi, quando ancora era in vita e gli occidentali bombardavano la Libia: ci ha ricordato le ambiguità della politica estera italiana da Andreotti a Craxi fino a Berlusconi che ha fatto del colonnello libico un “campione di libertà” (con baciamano incluso); mentre si sapeva bene che la Libia non conosceva democrazia ed era in mano ad un personaggio che aveva finanziato il terrorismo internazionale. Fu proprio in virtù di questa amicizia (e di interessi economici poco confessabili) che il governo presieduto da Andreotti avvisò per tempo Gheddafi di un attentato ai suoi danni; e quindi furono altri venticinque anni di satrapia. Questo è stato sicuramente uno dei suoi interventi meno apprezzati da quella sinistra che, in virtù dei bombardamenti occidentali, ha dimenticato la liason del colonnello col cavalier Berlusconi e ne ha fatto un martire, rivalutandolo come simbolo dell’antimperialismo. Dimenticando appunto qualche sua marachella, secondo l’adagio, decisamente sbrigativo, “i nemici dei miei nemici sono miei amici”.

Meno interessante il libro, allegato al DVD, fatto di tanti brevissimi capitoli, parzialmente autonomi dagli interventi video di Travaglio, probabilmente opera redazionale, che sintetizzano in non più di due pagine le vicende italiane e internazionali più eclatanti avvenute tra il gennaio e settembre 2011. Apprezzabile comunque la sintesi e la chiarezza espositiva in merito a vicende oggettivamente complicate. Alcuni titoli, sempre piuttosto eloquenti: “Rimini il meeting dei detassati”, “Tav: giornali col cervello in bloc”, “I 400.000 ladroni”, “Milano da rubare”, “Codice Berlusconi”, “Muzio Scevola Casini”, “Le mani sporche della sinistra”. Insomma qui non possiamo parlare di un DVD allegato ad un libro; semmai di un piccolo libro allegato ad un DVD, dove gli interventi di un Travaglio in ottima forma, probabilmente nel suo studio e nei pressi del suo temutissimo archivio, raccontano una realtà di tale corruzione e idiozia che un po’ ci si incazza e un po’ si ride.

Con fare molto rilassato, e insieme ironico e perfido, Travaglio tocca tutte quelle contraddizioni dei potenti, di B. in particolare e dei suoi scherani (si pensi ai ridicolissimi detti e contraddetti nella vicenda Tarantini-Lavitola-mignotte), che altrimenti presso altri mezzi d’informazione, ammesso siano tali, sono state spesso nascoste tra fiumi di retorica e frasi fatte. Spesso quelle di Travaglio poche battute ma che confermano quello che si legge spesso a commento delle sue opere: “Una minuziosa ricostruzione dei fatti”. Il DVD si chiude alla grande, in perfetta coerenza con quanto accaduto nel micidiale anno 2011. Viene citato un personaggio simbolo, faccendiere, direttore di “L’Avanti!”, un quotidiano tarocco finanziato dallo Stato; un signore che consigliava nomine di generali alla Guardia di Finanza (“per tenerseli buoni”), spesso accanito nel sollecitare la generosità del premier. Il personaggio, ormai noto alle cronache giudiziarie, è Valter Lavitola e a quanto pare il mestiere di faccendiere lo sapeva fare bene. Dice tutto la sua frase carpita in un’intercettazione, efficace epilogo di “Silenzio si ruba”: “più merda c’è meglio è”.

Edizione esaminata e brevi note

Marco Travaglio è nato il 13 ottobre 1964 a Torino, dove tuttora vive. Dopo la maturità classica, ha conseguito la laurea in Storia Contemporanea presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. E’ giornalista professionista dal 1992. Ha iniziato la sua carriera di giornalista al settimanale torinese Il Nostro Tempo. Oggi scrive per Il Fatto, l’Espresso, A, Micromega, dopo aver collaborato per anni al Giornale diretto da I. Montanelli, Repubblica, l’Unità. Tra suoi più recenti successi “Mani sporche (Chiarelettere 2007, con Gianni Barbacetto e Peter Gomez). Altri suoi libri, tra i tanti, sono “La scomparsa dei fatti”, “Montanelli e il cavaliere”, “Intoccabili”, “L’odore dei soldi, “Bravi ragazzi”, “Se li conosci li eviti”, Italia anno zero”, “Papi”, “Uliwood Party”, “Promemoria”, “Colti sul Fatto”.

Marco Travaglio, “Silenzio si ruba”. Con DVD, Edizioni Chiarelettere, Roma 2011, pag. 81

Luca Menichetti. Lankelot, ottobre 2012

Recensione già pubblicata il 9 ottobre 2012 su ciao.it e qui parzialmente modificata.