“Si crede soltanto in quel che piace credere”. Quello che scrisse Balzac nel lontano 1838 – del resto un’osservazione lapalissiana – non avrebbe sfigurato ad epigrafe di “Mani pulite. La vera storia”, proprio in virtù del nuovo sottotitolo dell’edizione 2022: “Per chi non c'era, per chi ha dimenticato, per chi continua a rubare e a mentire”. In effetti, di fronte al trentennale dell’inchiesta “Mani pulite”, pesantemente condizionato da campagne politico-mediatiche negazioniste sotto le spoglie del “garantismo”, è opportuno leggere la monumentale opera di Travaglio, Gomez, Barbacetto proprio per...CONTINUA...
Di questi tempi sembra che i confini tra le professioni siano diventati davvero molto labili: comici che fanno i politici, politici che, oltre alla ben remunerata attività di maggiordomi, fanno - forse a loro insaputa - i comici, alcuni giuristi un po' comici e un po' uffici stampa dei partiti, giornalisti che spesso s'improvvisano giuristi; e così via. Poi ci sono le eccezioni, ovvero coloro che questo secondo (o primo) lavoro riescono a farlo comunque molto bene. Tra questi Marco Travaglio e, nel caso di "Perché No", Silvia Truzzi. Da anni il giornalista torinese...CONTINUA...
“Vent’anni fa si spariva dalla vita politica per un avviso di garanzia. Oggi nemmeno una condanna in Cassazione viene considerata quanto basta (e avanza) per levarsi di torno […] Con il lupo che fa la vittima, e l’agnello già mangiato e digerito da un paese smemorato, ipnotizzato, incapace di ritrovare il bandolo della propria dignità”. Così Michele Serra il 28 agosto 2013 su "Repubblica". Tutto giusto, salvo quella frase iniziale. Pochi tra coloro che vent’anni fa hanno ricevuto un avviso di garanzia, nel pieno delle inchieste sulla corruzione e sui finanziamenti illegali ai partiti, e magari...CONTINUA...
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