Manuppelli Nicola

Domani è Un Posto Enorme

Pubblicato il: 8 Dicembre 2021

Un libro che riesce a mischiare autobiografia, biografia e romanzo di formazione, che strizza l’occhio al genere beat e all’epica “on the road” e che ci regala uno spaccato su una parte molto importante della letteratura statunitense degli ultimi decenni.

L’autore, Nicola Manuppelli, ci racconta la storia della vita dello scrittore Chuck Kinder, che per molti anni insegnò inglese e scrittura creativa all’Università di Pittsburgh. Famoso per la sua attitudine da “fuorilegge”, per le feste sfrenate ad altissimo tasso alcolico e per un suo leggendario manoscritto dalle dimensioni esagerate, oltre 3000 pagine, che però riuscì a far pubblicare nel 2001 riducendolo a “sole” 1000 e dal titolo “Lune Di Miele”. Su di lui è basato il personaggio di Grady Tripp nel romanzo “Wonder Boys” e nel successivo film con Michael Douglas.

Manuppelli ci porta quindi a conoscere questa sorta di guru, in modo un po’ disordinato, per sua stessa ammissione, ma che bene si adatta al soggetto in questione. Partiamo dalla sua morte, avvenuta nel 2019, quando i due erano già amici e ci spostiamo poi all’inizio, seguendo la vita di Chuck e in contemporanea quella di Manuppelli, uno stratagemma interessante che dà l’idea di due linee molto distanti nello spazio e nel tempo ma che quasi per caso cominciano ad avvicinarsi fino ad intersecarsi per poi continuare a correre intrecciate.

La prima parte del libro risulta forse un po’ più lenta e biografica, la seconda invece scorre più velocemente ed è qui che l’autore ci racconta dei suoi viaggi negli Stati Uniti per conoscere Chuck e dei tour organizzati in Italia con altri scrittori dello stesso gruppo. Una serie di scorribande alcoliche e situazioni che ricordano quasi dei documentari sui tour mondiali delle grandi rock band, eccone un paragrafo abbastanza esplicativo: “Io e Bobby (Robert Ward) saltavamo da un treno all’altro, aiutati di città in città dalla banda di fuorilegge che avevo radunato. Bobby era una vera rockstar, con tanto di occhiali da sole a specchio. Bevemmo fiumi di alcol, cenammo nelle peggiori bettole (a volte scappando senza pagare), non andammo mai a dormire prima dell’alba, conoscemmo centinaia di persone, prendemmo anche tram, metropolitane, biciclette, aerei, auto scassate…Eravamo sempre ubriachi. Furono due settimane folli e alla fine fummo costretti a far saltare le ultime date.”

Chuck non poté partecipare a questi tour per motivi di salute, ma ne fu in qualche modo l’ispiratore, confermandosi quindi nel ruolo di maestro e mentore. Anche questo quindi ci permette di farci un’idea abbastanza precisa su di lui: una figura dove l’uomo e il personaggio sembrano davvero essere una cosa sola e la cui attitudine verso la vita e gli amici sicuramente l’hanno portato a diventare una delle persone più genuinamente amate della sua generazione. Riuscì a formare un nutrito gruppo di amici e allievi che lui stesso definiva “un’allegra brigata di pessimi uomini”, persone come Raymond Carver, Richard Ford, Scott Turow, Lee Maynard, Thomas Zigal, Michael Chabon. Molte sono le foto presenti nel libro e che ci aiutano ad avere un’idea visiva di tutti questi nomi e anche di Diane, la moglie di Chuck.

Un libro che scorre lento all’inizio ma che prende ritmo e velocità nella seconda parte e che sicuramente ha il merito di esplorare un personaggio estremamente interessante della letteratura statunitense degli ultimi decenni. Lo consiglio a tutti gli appassionati di quest’ultima e agli amanti del genere beat.

Edizione esaminata e brevi note

Nicola Manuppelli, Editor e traduttore di letteratura americana e irlandese. Ha pubblicato i romanzi Bowling (2014), Merenda da Hadelman (2016) e Roma (2018); la biografia della scrittrice Alice Munro, La fessura (2014); la raccolta di poesie Quello che dice una cameriera (2017); i memoir A Roma con Alberto Sordi (2020) e A Roma con Nino Manfredi (2021).

Nicola Manuppelli, “Domani è Un Posto Enorme – Un’Amicizia Con Chuck Kinder”, Jimenez Edizioni, Roma, 2021.