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ritorno
Parigi 1970. Il dottor Saverio Dessì è un famoso cardiologo, primario del reparto di chirurgia dell'ospedale più antico di Parigi. È un uomo di successo, ha prestigio, denaro, una bella moglie e tre figli, è un uomo realizzato, che può guardare serenamente al futuro, il passato sembra lontanissimo e non ne parla mai. Improvvisamente gli arriva una lettera dalla Sardegna, sua terra natale, e precisamente da Terralba, un piccolo paese. A scrivergli è un suo antico amico, che gli dà notizie di suo fratello Giulio. Da vent'anni...CONTINUA...
Giovannino Zender, il protagonista di questo romanzo, si trova a un punto di svolta, uno di quegli snodi fondamentali che impongono delle scelte nella vita.
Siamo in pieno fascismo, negli anni Trenta, è già partita la guerra d’Africa e Giovannino, un jobrero che tanti anni prima era emigrato con la famiglia, ritorna in Vallarsa con il suo carico di esperienza e i suoi traumi di guerra. Giovannino non vuole avere un passato, non vuole ricordare, perché la sua memoria è infestata dagli incubi e dai fantasmi dei suoi compagni morti sotto le bombe. Guarda al presente, pensa ad andare avanti, ma l’arrivo...CONTINUA...
Una “sinottica dello sguardo”, una panoramica a volo d’uccello presenta, nel primo capitolo, lo scenario del romanzo: la Schüsseltal o Val Scodella, sperduta vallata trentina formata da quattordici case, che hanno visto generazioni passare tra le loro mura, dominate dai ruderi di un antico castello, oggetto di sinistre leggende.
Svetta sopra la valle il Grossherzog – il Granduca – una cima intatta e inviolabile, un nume dispotico e temuto, da trattarsi con rispetto e reverenza.
A questa terra ritorna, dopo molti anni, Luino: andatosene...CONTINUA...
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