Un libro che ha il sapore dei vecchi romanzi che parlano degli ultimi e dei dimenticati, degli “sbandati”: quei personaggi che ritroviamo nei romanzi di Charles Dickens, Jack Kerouac, Charles Bukowski e Bruce Chatwin, o nelle canzoni di Woody Guthrie, Bob Dylan e Bruce Springsteen.
C’è un’atmosfera particolarmente statunitense, non americana, perché ad onor di geografia, l’America è ben più grande dei soli Stati Uniti: ci troviamo in quelli che sembrano i primi anni ’90, a Reno, nello stato del Nevada. I protagonisti sono i fratelli Frank e Jerry Lee Flanagan, hanno circa vent’anni e vivono principalmente di espedienti e lavoretti, la madre è morta di malattia quando avevano rispettivamente 14 e 16 anni e il padre aveva un problema con il gioco d’azzardo e se n’era andato anni prima lasciandosi dietro solo debiti.
Frank era un giovane talento del baseball ma dopo la morte della madre ha lasciato la scuola, Jerry Lee è bravo a disegnare ma da bambino ha perso la parte inferiore di una gamba a causa di un incidente. I due vivono principalmente in stanze di motel, bevono parecchio e cercano di non mettersi troppo nei guai. Il libro inizia una notte quando Jerry Lee, tornando al motel in auto durante una bufera di neve, investe un ragazzino in bicicletta e lo uccide. Lo rivela al fratello e allora i due in preda al panico decidono di lasciare Reno. Imboccano la freeway e via verso gli sconfinati spazzi statunitensi. Alla fine torneranno comunque a Reno ma nel mezzo avranno una buona dose di disavventure.
A narrarci la storia è proprio Frank in prima persona, ogni tanto abbiamo dei flashback che aiutano a costruirci un’idea più chiara sui personaggi, conosciamo così la madre dei due fratelli e veniamo a sapere di come Jerry Lee abbia perso la gamba. Tra gli altri personaggi abbiamo Annie James, la ex ragazza di Frank, anche lei con un passato molto difficile, la madre l’aveva costretta a prostituirsi per rimediare a dei debiti, oppure Earl Hurley, anziano venditore di auto usate e datore di lavoro di Frank che cerca in tutti i modi di metterlo sulla buona strada.
In questo romanzo abbiamo tutti gli ingredienti della fine del sogno americano: la vita in periferia, i problemi familiari, la difficoltà nell’inserirsi in una società che sembra fare di tutto per metterti nei guai, i debiti che si accumulano con una facilità sorprendente. Come canta Springsteen, sembra quasi che ci sia una linea che divida vincenti e perdenti e “don’t get caught on the wrong side of that line”, “non farti trovare sul lato sbagliato di quella linea”. Perfino il meteo sembra sempre essere avverso ai due, per tutto il libro infatti regna il gelo, la neve e il freddo.
Molto interessante è il rapporto tra i due fratelli, Frank avrebbe spesso il diritto di arrabbiarsi con Jerry Lee e invece gli resta accanto, sempre, proprio come gli aveva detto la madre prima di morire. Inoltre, quando Jerry Lee è particolarmente giù di morale, chiede a Frank di raccontargli una storia, e allora Frank sfodera appassionanti avventure di pirati o di guerra con loro due come protagonisti e quelli sono sicuramente i paragrafi più allegri e spensierati di tutto il libro:” Era la seconda guerra mondiale, e tu e io eravamo piloti, piloti di cacciabombardiere, di stanza in Inghilterra.”
L’autore, Willy Vlautin, è oggi un rinomato romanziere americano, questo libro venne pubblicato per la prima volta nel 2006 e fu il suo romanzo d’esordio. Nel 2013 ne è stato tratto un bel film che ha pure vinto il premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Roma nel 2012. L’autore è anche un musicista, fondatore dei Richmond Fontaine e ora membro dei Declines, questa recensione è stata scritta ascoltando la musica proprio dei primi, una sorta di piacevole country moderno.
Questo non è certo un libro allegro, tuttavia è un libro crudo, con i piedi saldamente piantati nella realtà della periferia americana, scritto molto bene, equilibrato e con personaggi interessanti. Nota di merito ai bei disegni che caratterizzano l’inizio di ogni capitolo. Lo consiglio a chi ama i classici della “Beat Generation” e a chi ancora crede al sogno americano.
Edizione esaminata e brevi note
Willy Vlautin, nato e cresciuto a Reno, in Nevada, è uno scrittore e musicista (leader dei Richmond Fontaine, ora membro dei Delines). Autore di cinque romanzi: Motel Life, La ballata di Charley Thompson, The Free e Io sarò qualcuno.
Willy Vlautin, “Motel Life”, traduzione di Gioia Guerzoni, Jimenez Edizioni, Roma, 2020.
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