Spadolini Giovanni

A tu per tu

Pubblicato il: 2 Febbraio 2009

Quarantacinque brevi capitoli per 45 incontri con personaggi del nostro tempo.
Non propriamente profili e nemmeno ritratti, come tiene a precisare l’autore; piuttosto schizzi di personaggi grandi e meno grandi, colti da uno Spadolini in veste di Presidente del Consiglio, poi di Ministro degli esteri ed infine di Presidente del Senato.
Spadolini, innanzitutto uomo di cultura prima che politico, oramai relegato nel dimenticatoio in quest’Italia ammorbata da sopravvissuti e mezze figure, ci racconta i suoi incontri con i personaggi dominanti la scena mondiale senza mai smentire il proprio dna di storico appassionato.
Pagine di memorialistica dove il nostro autore è capace di parlare di Mazzini e Garibaldi pure nei capitoli dedicati ai suoi viaggi in Venezuela e in Marocco (!): è la passione sfrenata dello storico risorgimentale.
Non bisogna però pensare che “A tu per tu” rappresenti soltanto uno di sfoggio narcisistico da parte di un uomo d’immensa cultura; sono piuttosto impressioni dirette di viaggio, appuntate dopo ognuno degli incontri con e così rese genuine, senza ripensamenti e retorica.
Come ci dice l’autore: “personaggi colti nelle loro piccole e grandi manie, nelle loro linee di tendenza, in atteggiamenti e in posizioni caratterizzanti non tanto e non soltanto la vita politica ma anche la vita morale e civile”.
I capitoli provengono dai “Bloc-notes”, i tre volumi editi dalla Tea dalla metà degli anni ’80 agli inizi degli anni ‘90. E proprio a quel periodo (la caduta del sistema sovietico, il terrorismo mediorentale e l’Achille Lauro…..) che perlopiù si riferiscono gli incontri di Spadolini.
L’Europa è la grande protagonista del libro, soprattutto la sua parte orientale, nuova alla democrazia: nel colloquio con Gorbaciov a Roma di fine novembre del 1989 è registrata la posizione filoeuropea del capo sovietico, quasi la rivendicazione di una Russia tendenzialmente europea. Ma non solo: Walesa, Jaruszelsky, il cardinale Glemp, gli interpreti del nuovo corso di Budapest, il prof. Sacharov e la vedova di Bucharin…..
Una citazione di Paul Valery, che diventa in qualche modo un filo conduttore: “L’Europa diverrà il promontorio del continente asiatico, com’è nella realtà geografica, o tornerà ad essere quello che è nella realtà spirituale, la parte preziosa dell’universo, la perla della sfera, la mente di un vasto corpo?”:
Un’Europa protagonista anche nelle tante tappe extrauropee di Spadolini.
Colpisce l’incontro con Indira Gandhi a New Delhi pochi giorni prima del suo assassinio: il colloquio fu incentrato sui fermenti di estremismo che agitavano il suo paese (nel giardino di casa intravide fra gli uomini della scorta il sikh futuro assassino).
Sono passati quasi vent’anni da certi incontri: il lettore del 2009 potrebbe azzardare e definire Spadolini uno statista lungimirante.
La sua preoccupazione per l’evolversi del fenomeno terrorista si rileva in diversi capitoli; non manca ovviamente un accenno polemico al  Craxi che definiva Arafat novello Mazzini.
Alcuni dei personaggi incontrati o “rievocati” nei 45 capitoli: Pierre Milza lo storico dei fascismi, Il maresciallo Tito in biblioteca, Raimond Aron, Re Hassan, Franz Joseph Strauss, John Work Garret l’ambasciatore degli Stati Uniti nella Roma fascista, Mubarak, un incontro con Fidel Castro, Le Pen, Walesa a Danzica, Perez, Cuomo, Re Fahd, Ratzinger, Mitterand, il maresciallo Pilsudski, Ceausescu il “Satana di Romania”, Walesa “capo di stato”, il maresciallo Mannerheim e la sua leggenda, Terracini e gli ebrei sovietici, Koivisto il presidente del modello Finlandia, Green e Paolo VI, Helmut Schmidt il grande superstite dell’Europa dei missili……..
Spadolini – questo è anche un avvertimento per il lettore più sensibile a certe tematiche – non poche volte nel suo libro lancia frecciate al pacifismo monocolore, molto attivo negli anni ’80: l’uomo non era certo una “colomba”, alieno da ogni forma di “terzomondismo” ha sempre guardato ad occidente “senza se e senza ma”. Un approccio molto diverso da quello di un Andreotti o di un La Pira, tanto per intenderci.
“A tu per tu” con i personaggi del suo tempo (perlopiù 1985-1990), ma “senza villanie e senza troppe confidenze”: l’autore, fiorentino verace,  diffida della natura umana, ha un approccio nelle intenzioni “guardingo”, accompagnato da uno sfoggio di cultura storica e letteraria che in parte potrebbe appesantire la lettura dei brevi ritratti.
Capitoli che possono essere letti d’un fiato, a patto ovviamente d’avere una minima idea degli argomenti trattati: tutto è dato per scontato e risaputo.
Il sottoscritto, per motivi anagrafici, ricorda molto bene certe vicende che ora sono storia (forse già dimenticata) ma che fino all’altro ieri erano cronaca, talora cronaca tragica: la lettura è risultata particolarmente scorrevole, anche grazie allo stile moderno, scarno e poco involuto di Spadolini.
Qualcuno lo rimpiangerà non solo come politico di rango ma anche come storico e scrittore.

Edizione esaminata e brevi note

Giovanni Spadolini – A tu per tu. Incontri con personaggi del nostro tempo, 1991– pag. 344 – TEA- Collana Teadue

Lankelot.eu, 18/02/2009
Recensione originariamente pubblicata su ciao.it nel 2003